Addio alle armi

Addio alle armi, al Teatro della Cooperativa di Milano

Addio alle armi

Al Teatro della Cooperativa di Milano, Trento Spettacoli e Trentino Book Festival presentano Addio alle armi, il terzo di cinque spettacoli, inseriti in questa nuova stagione, che fanno parte della Rassegna dal titolo La grande guerra – Un ciclo di spettacoli per ricordare.

La rassegna rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale.

ADDIO ALLE ARMI – Composto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, Addio alle armi è la storia di amore e guerra che Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita riportata a Fossalta e alla passione per l’infermiera Agnes von Kurowsky. I temi della guerra, dell’amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l’opera di Hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e un’articolazione particolari. Trento Spettacoli prosegue il suo percorso con i grandi autori e i grandi romanzi della letteratura che hanno saputo raccontare l’esperienza della guerra e del conflitto. L’allestimento vede in scena Maura Pettorruso (Catherine Barkley) e Stefano Pietro Detassis (Frederic Henry) che si confrontano con la crudezza, la verità e la forza delle parole di Hemingway.

Amore e guerra. Vita e morte. Futuro e vuoto. Una stanza calda, e due corpi che si amano. Due vite che cercano, nel rumore confuso della guerra, di proiettarsi in un tempo sereno.
Come si può amare in guerra? Dove può esserci spazio per i sentimenti? Hemingway è feroce, non dà speranze. Ma le coltiva.
I due protagonisti si incontrano in un una stanza oltre confine. Si amano mentre i ricordi di guerra e gli echi del fronte disturbano i loro pensieri. Ma la guerra è lontana. È finita, per loro. La guerra di bombe e di trincee, di ammutinamenti e diserzioni.

Ma la guerra della vita è appena iniziata. Si può sopravvivere in guerra, ma come sopravvivere alla guerra della vita?
Semplice ed essenziale la scena, così come le luci che disegnano un interno illuminato a tratti da un esterno. Un’ombra blu leggermente più nitida e presente. Il resto è affidato al flusso del dialogo tra Catherine e Frederic che si confrontano con amore e guerra, vita e morte, fino al soccombere dell’una all’altra.

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