Chiara Baschetti. Foto di P Bruni
Chiara Baschetti. Foto di P Bruni

Chiara Baschetti: le cose possono cambiare ma bisogna partire da noi stessi

Un incontro molto piacevole quello avuto con Chiara Baschetti, attualmente presente ne “Il Paradiso delle Signore” e nella seconda stagione di “Blanca”. Un’attrice più che sicura del lavoro che ama svolgere, così come della crescita personale avvenuta nel corso degli anni, sicura che per poter risanare le ‘impurità’ del mondo sia necessario partire dalla propria persona, affinché via sia, finalmente, una rinascita individuale e collettiva.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Chiara Baschetti. Dal 2022 vesti i panni di Matilde Frigerio ne “Il Paradiso delle Signore”, fiction Rai dalle ambientazioni anni ’60, da molti apprezzata. Come sei stata accolta dal cast del Paradiso e cosa puoi dirci sul tuo personaggio?

Una meravigliosa scoperta ed un grande onore, il poter prendere parte a questa famiglia televisiva. Il ruolo di Matilde è, per l’appunto, nuovo ed ho abbracciato in toto ciò che ha portato con sé, senza farmene problema alcuno. Nell’andare avanti, nell’accadere della scrittura, cerco sempre di trovare la giusta coerenza in ogni cosa che fa, anche nelle piccole contraddizioni che la caratterizzano, nei credo forti, nel suo vivere, e navigare in questa tempesta che è la sua vita con coerenza. I colleghi mi hanno accolta benissimo, trainandomi con immediatezza in quelli che sono i loro ritmi, nonostante io sia espansiva ma anche ‘lenta’ nel fidarmi delle persone. Passiamo davvero tanto tempo insieme da sentirne la mancanza quando siamo distanti e sono convinta che la nostra unione sia la forza che ci spinge a fare sempre meglio, a raggiungere traguardi importanti.

Un ruolo differente dalla Elena de “L’isola di Pietro”, che ha contribuito a regalarti maggiore notorietà, accanto ad una leggenda come Gianni Morandi. Che ricordo hai di quella esperienza e della bellissima isola che vi ha accolto, la Sardegna?

Conservo un bellissimo ricordo di quel set, di quegli anni, ed ho ancora contatti con tutte le persone vissute in quel periodo. Abbiamo una chat di gruppo dove portiamo, appunto, avanti i legami, come con il collega sentito pochi giorni fa, Rosiello, il fotografo di scena, e appena possibile ci ritroviamo, o corriamo insieme ad un concerto di Gianni. Sono certa che se un giorno dovessero proporci la quarta serie de “L’isola di Pietro”, nessuno di noi direbbe di no. ‘Bolle’ che si creano senza competizione alcuna, senza voler per forza prevalere sugli altri, e quando è così davvero il legame è sano. Non ultima, la bellissima Carloforte che amo particolarmente, in cui torno sempre volentieri e dove, se potessi, prenderei casa.

Chiara Baschetti. Foto di P Bruni
Chiara Baschetti. Foto di P Bruni

Cosa è cambiato dai tempi di “Ma che bella sorpresa”, un film che ti ha visto protagonista insieme a Claudio Bisio nel ruolo di una bellissima donna immaginaria, al periodo precedente, in cui eri a New York, alle prese con il lavoro da modella?

Un viaggio davvero lungo, da quel primo approccio al cinema, per poi approdare al “Paradiso delle Signore”, sino a tornare a quella Chiara modella che era più leggera, se vogliamo, su alcune cose. Oggi sono comunque la Chiara di allora, perché resta l’essere modella, ma ci sono tante consapevolezze in più, come donna ed essere umano. La Chiara di prima, se chiudo gli occhi, era forse una Chiara più spaventata, perché ‘subiva’ ciò che le stava accadendo, perché essere modella era una fortuna ma anche un treno su cui ero salita senza conoscerne la destinazione. Diversamente, oggi, sento la scelta di voler essere attrice, l’assumersi la responsabilità di un ruolo, anche pubblico, se vogliamo. Una missione, aggiungerei, nell’avere la possibilità di fare il lavoro che amo, che mi diverte, seppure con orari assurdi, con la possibilità di entrare nelle case delle persone portando messaggi importanti, vestendo i panni di un personaggio positivo, di una donna che combatte per la sua indipendenza e per quella degli altri.

A giorni andrà in onda la terza puntata della seconda stagione di “Blanca”, serie RAI che ha per protagonista Maria Chiara Giannetta e di cui fai parte, quest’anno. Cosa puoi dirci a riguardo e come sono stati I rapporti con i tuoi colleghi di set?

Veronica è un’avvocatessa del nord molto sicura di sé, intraprendente, che conosce Liguori da molto tempo, da quando erano ragazzini, precisamente. Ripiomberà nella sua vita perché la mamma di lui ha bisogno di una mano e.. Non posso dirvi altro, se non che vi ho messo l’anima in questo ruolo e sono curiosa, come tanti, di poterne conoscere il risultato.

È ben evidente l’amore che nutri per la natura, per il benessere fisico, spirituale, dunque viene spontaneo chiederti quale messaggio vorresti lanciare a chi ti ‘segue’ affinchè vi sia “pace” in questo nostro ‘strano’ mondo?

Sento forte, più di tutto, il bisogno di creare una connessione stabile con l’autentica me, quella parte che risiede in maniera del tutto innata in noi e che, per chissà quali motivi, abbiamo dimenticato, messo a tacere. Non tutti abbiamo la fortuna di vivere la vita che vorremmo, essendo davvero noi stessi, affrontando nel quotidiano un lavoro che amiamo. Credo, personalmente, che la moda che mi ha poi portata fin qui, sia stata un viaggio, attraverso strumenti sempre differenti, che mi ha successivamente portata ad esplorare sempre più me stessa. Vorrei lanciare un unico messaggio, quello di non avere paura di liberarci dalle maschere che siamo costretti in qualche modo a vestire, allontanando anche le etichette che ci vengono attribuite, vivendo per ciò che ci fa stare bene, nel rispetto altrui. Abbiamo un’umanita che ci appartiene e che è importante risvegliare dentro di noi, alimentando la bellezza che vi è nel mondo, nonostante si sia figli di una società che ci porta a navigare in acque non sempre ‘pulite’. Le cose possono cambiare ma se non partiamo da noi sarà difficile uscirne.

Cosa ti auguri di poter realizzare in futuro, Chiara Baschetti, che sia un qualcosa che riguarda il lavoro o il privato?

Sono tante le cose che vorrei fare! Mi piacerebbe andare all’estero, realizzare delle cose in lingua, interpretare ruoli su set internazionali, anche per conoscere il mondo al di fuori della nostra Italia. Al contempo, ho sempre creduto che ogni ruolo arriva per farti capire cosa ti serve, al servizio del viaggio che ogni essere umano affronta. Difatti, sino ad ora, i personaggi che ho interpretato erano realmente utili al momento che vivevo. Ora mi auguro che arrivino situazioni differenti, lontane da me, capaci di dissociare il mio essere dalla mia persona, una psicopatica, un soldato Jane, qualcosa di davvero forte.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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