Chiara Baschetti. Foto di P. Bruni
Chiara Baschetti. Foto di P. Bruni

Chiara Baschetti: la recitazione, nutrimento per l’anima

Elegante nell’animo e nel modo di parlare e agire, l’attrice Chiara Baschetti. La ritroviamo, in questa occasione, per conoscere qualcosa in più sulla sua Matilde Frigerio, il ruolo che da due anni ricopre ne “Il Paradiso delle Signore”, serie targata Rai, e per approfondire il suo amore per la recitazione, per il prossimo.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Chiara Baschetti. “Il Paradiso delle Signore” ti vede protagonista, da ben due anni, nei panni della dolce e combattiva Matilde Frigerio. Un personaggio che ti regala ancora tanto e che, al contempo, ha saputo portare una ventata di freschezza al pubblico. Cosa rappresenta per te questo viaggio nel daily di Rai1?

Un viaggio bellissimo, caratterizzato da otto lunghi mesi di girato, con un gruppo di lavoro forte, ben coeso. Mi sveglio la mattina felice di andare a lavoro, grata per questo tempo trascorso insieme. Non so bene come sia stato percepito, in quest’ultimo periodo, il mio personaggio, ma sono davvero felice del percorso intrapreso e spero possa piacere fino alla fine.

Sempre positiva, la tua Matilde, moderna e ‘pulita’ nel modo che ha di agire..

Parlavo, proprio qualche giorno fa, con Alessandro Tersigni del prodotto realizzato. Nel ricevere le sceneggiature, a ridosso del girato, vi è una certa impossibilità nel poter capire come evolvere il proprio personaggio. Cominci ad avere delle ancore, dei colori per dipingere la tela, cerchi una tua coerenza, cercando di non creare delle falle. Per tali motivi Il Paradiso è una grande palestra, un prodotto che ti permette di avere una certa libertà nel poter dare vita al proprio ruolo. Il Paradiso è quindi questo, la possibilità di poter caratterizzare il proprio personaggio, facendo in modo che possa crescere insieme a noi. Un’opportunità bellissima, che apprezzo ancor più quest’anno perché mi sono sentita sempre più a casa..

Il set diventa famiglia..

Si, il set è davvero famiglia e, ad oggi, passo molto più tempo lì che con le persone care. Due anni di grandi privazioni ma ci tenevo a portare avanti questo progetto nel migliore dei modi, mettendoci tutta me stessa. Alcune volte ci sono riuscita, altre potevo dare di più, ma di una cosa sono certa, mi sono alzata tutte le mattine con una grande gioia nel poter andare a lavoro. Non ricordo una giornata in cui sono voluta andare via prima, se non quelle rare volte in cui sono stata influenzata.

Cosa ti ha regalato Matilde ora che siamo quasi giunti al finale di stagione?

Vorrei portare con me l’amore, la passione, la gioia di vivere e la determinazione che ha nel perseguire ciò in cui crede mettendo comunque davanti a sé la giustizia, i valori, senza paura alcuna. La mia vita, in questi anni, ha accompagnato la scrittura. Sono accadute delle cose che hanno confuso il mio vissuto al suo e questo ti permette di scoprire cose di te che non pensavi potessero appartenerti. 160 puntate che regalano tanto esercizio di vita al vissuto di ogni persona che affronta questo mestiere.

Cosa rappresenta per te la recitazione e quali sensazioni e ‘libertà’ ti regala, Chiara Baschetti?

In questa fase della mia vita, recitare vuol dire raccontare una storia, entrare nei panni di qualcun’altro e concedersi la possibilità di entrare in quel ruolo, in un personaggio, senza giudicarlo. Ho scoperto, attraverso la recitazione, un modo per poter attraversare, curare, raccontare anche cose in cui credo. È libertà, creatività, bellezza. Un linguaggio che mi affascina tantissimo e che voglio poter utilizzare per lanciare dei messaggi reali. Non potrei pensarmi senza, oggi, nonostante non sia mai stato il mio sogno. Ho scoperto tutto ciò crescendo, in viaggio, ma sono consapevole, ora, che sia il lavoro più bello del mondo. Una libertà che, nel mondo in cui viviamo, non sempre ci è concessa.

Chiara Baschetti sul set de Il paradiso delle Signore. Foto di P.  Bruni
Chiara Baschetti sul set de Il paradiso delle Signore. Foto di P. Bruni

Sei cresciuta insieme al mondo della moda, qualcosa di ‘distante’, attualmente, da te.. ma cosa ti ha regalato, a suo tempo, e cosa è, invece, stato difficile da accettare?

Sicuramente il mondo della moda, oggi, è distante da me, per il percorso di vita che ho fatto, ma le sono comunque molto grata. Grata per essere stata scoperta, per tutte le possibilità avute, per le persone che hanno creduto in me e che mi hanno portata a fare quel lavoro. Un lavoro si discusso, lontano dal mio modo di essere, dalla forma, per me che vivo di sostanza.. La superficialità di quel mondo è stata la cosa più difficile da gestire, fino a quando ho capito che potevo giocarci, senza dovermi per forza aspettare di più. Uno strumento utile per raggiungere degli obiettivi, per avere prestigio, utile all’immagine ma, allo stesso tempo, un mondo in cui non mi riconosco. Ad oggi preferisco scegliere bene i brand, facendo attenzione anche al consumo..

Hai ‘toccato’ il cinema al fianco di Claudio Bisio ne “Ma che bella sorpresa” e, successivamente, in “Credimi”, ad opera di Luna Gualano. Un tema, quest’ultimo, fondamentale, specie per i tempi che viviamo. Cosa ti ha regalato, dunque, ‘il grande schermo’, quanto ancora vorresti addentrartici, e quale messaggio, ancora oggi, intendi lanciare con “Credimi”, con la donna forte a cui hai avuto modo di prestare volto e voce?

Mi piacerebbe molto che il cinema avesse lo stesso spazio, la stessa potenza che aveva un tempo. “Ma che bella sorpresa” forse è stato tra gli ultimi a fare dei numeri importanti. Cosa mi ha regalato? È stato il mio battesimo in questo mondo! Se non fosse stato per quel film non avrei fatto tutto ciò che ho fatto e, anche se non ho poi avuto grandi occasioni cinematografiche, ho comunque prestato il volto ad altre occasioni televisive. Non abbandono, oggi, l’idea di poter fare ancora del cinema ma quel film resta, ad oggi, un’esperienza che ha fatto la differenza cambiando la direzione della mia vita. Quale messaggio lanciare ancora con “Credimi”? Ho sempre avuto la fortuna, almeno per ora, di interpretare dei ruoli femminili sfortunati ma anche apparentemente forti. Nel caso specifico di “Credimi”, Vittoria è una ragazza che ha subito molto e continua a subire. Forse, però, la sua è anche una storia di riscatto, di un cambio di vita che non vuole sottostare ad alcuna regola. Vittoria decide di non accontentarsi, consapevole che in qualche modo una via d’uscita ci sia sempre.

Chiara Baschetti, quanto pensi sia importante, prima ancora di ‘incontrare gli altri’, avere una conoscenza profonda di sé stessi, di ciò che ci circonda, per poter così dire di poter essere ‘pronta’ a condividere il tuo tempo con ‘il prossimo’?

Credo sia fondamentale conoscere sé stessi per poter vivere nel mondo, relazionandosi agli altri in maniera più consapevole e comprendere, così, chi incontriamo. Credo, però, sia anche un percorso infinito, che potrebbe durare tutta la vita. Allo stesso tempo posso dirti che conosciamo anche noi stessi attraverso gli altri, anime in viaggio, proprio come noi, capaci di accompagnarci in questo percorso. Persone in grado di non farci sentire la fatica, con cui concedersi di esistere, per ciò che sentiamo, per come stiamo. Alla fine, una delle poche cose che contribuisce a dare senso alla vita, è proprio questo, al di là della perfezione che, come sappiamo, non esiste..

L’ultima cosa che ti ha fatto sorridere?

Grazie per questa domanda! In realtà, ultimamente, sono poche le cose che mi fanno sorridere. Sono una persona positiva, che cerca di trovare sempre il bello nelle cose ma, allo stesso tempo, prendo tutto molto sul serio e il periodo storico in cui stiamo vivendo non aiuta. Potrei dirti che mi ha fatto sorridere vedere mia madre fare colazione, conoscere le sue dinamiche, il modo in cui vive il cibo, l’alimentazione, i suoi credo, lo stupore con cui assaggiava alcuni cibi. Ecco, questo mi ha fatto sorridere, proprio poche ore fa.

Un ‘assaggio’, nei limiti del possibile, dei prossimi progetti lavorativi di Chiara Baschetti?

Potrei dirti che in realtà ci sono alcune cose nell’immediato, al di là del mio lavoro da modella. Se parliamo di progetti che mi sono a cuore, potrei parlarti di alcuni eventi con una vocal coach e doppiatrice, una fotoreporter, un digital manager, un evento che si terrà a Cremona e in cui parleremo di Benessere Digitale. Cerco di essere sempre molto attiva su tutti quei temi e valori a cui tengo maggiormente, usando la visibilità, il seguito che ho per cercare di portare più persone possibili a prendere consapevolezza di alcune cose. Avrò anche un’esperienza in teatro, nelle Marche, seguendo dei concerti di musica sinfonica con l’orchestra sinfonica marchigiana. Le ultime sette parole del nostro Signore sulla Croce. Esperienze per cui sono molto grata e che sono felice di poter affrontare.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento