Agnese Lorenzini. Foto di Giuseppe D'Anna
Agnese Lorenzini. Foto di Giuseppe D'Anna

Agnese Lorenzini: il mio periodo intenso ad “Un Posto al Sole”

La sua Susanna, recentemente, è uscita di scena, ad Un Posto al Sole, nota Soap Opera di Rai 3. Noi de La Gazzetta dello Spettacolo abbiamo voluto raggiungere Agnese Lorenzini per chiederle qualcosa sulla sua uscita di scena, sulle emozioni provate e sui progetti futuri che la riguarderanno. Uno sguardo verso una brava e giovane attrice che deve molto ad Un Posto al Sole e che non dimenticherà facilmente questa bellissima e prima, importante, esperienza.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Agnese Lorenzini. Come stai?

Sto davvero bene, grazie!

Ci hai lasciati tutti a bocca aperta con la tua uscita di scena…

Lo so bene (ride).

Che estate è stata per te quella appena trascorsa?

Ho vissuto un periodo strano, emotivamente parlando. Sapevo che sarebbe accaduto tutto ciò e, nonostante avessi avuto il tempo di metabolizzare, ho vissuto il tutto comunque con molta intensità. È stato bello vedere, tra l’altro, il riscontro del pubblico, che si è appassionato ancora di più alle puntate, all’evolversi di tutta la vicenda. È stato bello anche effettuare il lavoro di squadra con tutto il cast, dal momento in cui la vicenda ha coinvolto tutti. Tutto molto intenso (ride).

La tua Susanna Picardi, in un Posto al Sole, ha terminato la sua corsa. Cosa ti resta addosso di lei, dei colleghi che hai vissuto in questi anni, della magia di questo set?

Mi resta tanta gratitudine. Sono stati sei anni bellissimi! Mi resta un ricordo splendido, davvero ottimo, delle persone che compongono il set. Non parlo soltanto di colleghi e registi ma anche di tutti coloro che sono dietro le quinte. Rimango, naturalmente, in contatto con tutti loro. Napoli è vicinissima a Roma, la città in cui risiedo, quindi mi verrà facile poterci tornare, tutte le volte in cui lo vorrò. Di Susanna è come se mi restasse una fotografia molto bella e dolce negli occhi. Una foto, forse, dei suoi momenti più recenti, quelli in cui stava fiorendo e in cui aveva trovato una sua strada.

Che compagno di set è stato per te Luca Turco?

Se penso a Luca mi viene da sorridere perché ha rappresentato qualcosa di speciale per me su quel set. Mi è stato vicinissimo, sin dal primo momento, a livello attoriale. Ovvio che rappresenta, per tali motivi, un ruolo particolare per me. È stato davvero bello poter condividere con lui quel periodo. Di giorno in giorno c’era sempre modo di confrontarsi, di capire come andava avanti il nostro lavoro. Luca, inoltre, è una persona estremamente umile, professionale e poi è molto simpatico. La simpatia, tra tutte, ci portava a sfatare alcune scene difficili, intense, e questo rendeva ancora più magia al nostro lavoro. Lui nasce come persona pura e tale si è sempre dimostrato.

Luca Turco e Agnese Lorenzini in una scena di Un Posto al Sole. Foto di Giuseppe D'Anna
Luca Turco e Agnese Lorenzini in una scena di Un Posto al Sole. Foto di Giuseppe D’Anna

Napoli ti ha accolta con amore, con calore, all’ombra del suo Vesuvio, sin dall’inizio. Quali ricordi porti con te da questa bellissima città e della gente che la popola?

Non credo di dover portare così tante cose con me. Come dicevo poco prima, è talmente vicina che mi sarà facile tornarci per poterla vivere ancora. Si parla di una città affettuosa, davvero calda, che mi auguro di poter ritrovare presto. A mancarmi, di certo, saranno i giri post set che realizzavo completamente a piedi per poterla conoscere a fondo. Mi ha conquistata e, nel tornarci, se qualcuno dovesse nuovamente riconoscermi per strada sono certa che farei ancora lunghe chiacchierate piene di sorrisi e armonia.

Quali consapevolezze hai raggiunto negli anni, specie dopo questa esperienza e cosa ti auguri di poter realizzare, invece, un domani?

Sicuramente posso dire di aver affrontato un qualcosa che ha contribuito a rafforzare il mio amore e passione per questo mestiere. Si è trattato di una primissima esperienza televisiva, post accademia. Sei anni formativi, davvero importanti, arricchiti dai consigli dei colleghi, specie da parte dei più grandi. Sono capace, oggi, di capire che attrice vorrei essere. In futuro, ti dirò, mi auguro di potermi avvicinare ancora di più all’idea di recitazione che ho in mente. Mi sento ancora più forte, sia nei desideri che negli obiettivi, sia in teatro che in televisione oppure al cinema.

Il teatro è una grande costante nella tua vita. Quali sensazioni sono legate alle tavole del palcoscenico e cosa ti piacerebbe poter portare in scena?

Mi piace tantissimo la sensazione legata alla sala prove, annessa all’adrenalina, a tutto ciò che concerne gli istanti prima di essere in scena. Un lavoro grande, di pura sintonia con il gruppo, in cui ti senti davvero creativo. Stimoli che ti portano a fare proposte, ad essere grata di poter calcare quelle tavole. Ho una necessità forte di creare che mi porta ad esprimermi anche fisicamente, con il corpo. Ho capito che prediligo, appunto, questo tipo di teatro che agisce fisicamente, purché sia di qualità, ovviamente.

Se di cibo si parla, qual’è il tuo rapporto con la cucina, con la tavola?

Si, amo mangiare, senza alcun dubbio. Ho avuto modo di provare molti ristoranti, nel periodo vissuto a Napoli, benché sia vegana. Ti dirò, ho mangiato benissimo in tanti posti, anche in luoghi non vegani. Napoli sa accoglierti sempre a braccia aperte e in una maniera davvero particolare.

Cosa prevede il futuro artistico di Agnese Lorenzini?

Posso anticiparvi che avrete presto modo di rivedermi in televisione, ma non posso dirvi altro, al momento. Per il resto, bisognerà pazientare ancora un po’.

Ti andrebbe di lasciare un saluto ulteriore a quelli che sono stati i sostenitori della tua Susanna?

Mi commuove provare a spiegare cosa mi è accaduto in questo periodo. La sensazione più forte è legata proprio alla grande ondata di amore che il pubblico ha trasmesso a me e alla mia Susanna. Un Posto al Sole è davvero forte grazie a tutti coloro che lo vivono, televisivamente parlando. Ho sentito di persone che hanno pianto nell’apprendere la dipartita di Susanna. Questo davvero mi ha resa felice perché, a detta loro, era come se fossi una di famiglia. Mi hanno spiazzata, mi hanno presa di pancia, e li ringrazio.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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