Incontriamo Silvia Mezzanotte (da poco insignita del Premio Troisi), sempre gentile e disponibile, ci parla di questo felice momento di ripresa del mondo della musica.
Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo a Silvia Mezzanotte. Come stai?
Bene, grazie a voi! Bene perché si riparte, perché essere in salute vuol dire poter ricominciare a fare il mio lavoro, vedere il pubblico, tornare sul palco.
Quali consapevolezze ti ha portato questa ritrovata “normalità”?
Di fondo vivo una stagione di nuove prime volte. Tutto ciò che un tempo davo per scontato, oggi, acquista nuova importanza. Fare la coda in autogrill oppure in autostrada, in questo momento, risulta quasi un piacere. La stagione delle nuove prime volte porta con sé un piacere per ogni nuova scoperta. Ieri, ad esempio, giravo per le strade di Caserta e, il semplice rivedere dei ragazzi parlottare tra loro e sorridere, mi ha reso grande gioia.
Premio Troisi a Salina. Quali sensazioni porta con sé questo evento?
Il Premio Troisi mi ha spesso rincorsa, negli ultimi anni. Per motivi lavorativi, purtroppo, non sono mai riuscita ad essere presente. Sarò in uno dei posti più belli d’Italia, oserei dire, del mondo. La voglia di rivedersi, di stare insieme e fare musica, è, anche in questo caso, qualcosa di forte, di desiderato. Sarà un piacere, tra l’altro, poter finalmente conoscere la Cucinotta.
A tuo avviso, quanta importanza ha la musica nell’ambito cinematografico?
Penso sia qualcosa di fondamentale. Se fatta bene, con arte e con vera passione, diventa un qualcosa di magico, all’interno di un film. Quando la colonna sonora è scarsa o poco curata, inevitabilmente, ne risente anche la pellicola. Penso debbano viaggiare sempre di pari passo.
Ultimamente sei sempre più impegnata con il Vocal Coaching. Ti andrebbe di parlarcene?
L’accademia che curiamo ha la prima sede in Sicilia. Dico “curiamo”, perché condivido questa esperienza insieme a Riccardo Russo, con cui collaboro da diversi anni, gomito a gomito. Andiamo a lavorare sulle potenzialità della voce e sulla crescita della persona. Vogliamo fare in modo che i ragazzi credano sempre più in ciò che fanno, che acquisiscano maggiore autostima, attraverso un metodo estremamente pratico ed efficace.
In questo particolare periodo, come siete riusciti a trasmettere fiducia, tranquillità, ai ragazzi?
Li abbiamo invitati, attraverso l’utilizzo del web, a scrivere, a realizzare degli inediti, fornendo loro alcuni strumenti attuali, da portare con sé nel tempo, affinché potessero continuare a costruire la loro identità e la propria personalità.
Avremo presto modo di rivederti in Tour?
Il 5 sarò a Messina con uno spettacolo/intervista, insieme a Carlo Marrale. Raccontiamo, a modo nostro, la nostra esperienza legata ai Matia Bazar. Carlo è uno dei fondatori storici del gruppo, nonché autore di quasi tutte le canzoni di successo del passato, da “Vacanze Romane” a “Ti Sento” e molte altre, aggiunte alle canzoni del mio periodo, “Brivido Caldo” e non solo.
Ci siamo ritrovati per caso, dopo aver vissuto due periodi differenti all’interno dei Matia, e siamo felici di portare con noi anni di storia della band. Vogliamo raccontare la storia, quella che ci ha visti protagonisti separatamente. Ma questi non sono i miei unici impegni; sul mio sito potrete trovare i prossimi eventi a cui prenderò parte. Un altro spettacolo a cui tengo molto, si intitola “Le Mie Regine”. Un elogio legato alla vita ed alle canzoni delle più grandi dive, italiane e straniere, che hanno contribuito a farmi diventare una cantante, attraverso il loro esempio.