E’ uscito il nuovo Greatest Hits dei Take That. La band britannica, attualmente composta da Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald, festeggia cosi’ i suoi primi trent’anni di attività, con un album greatest hits composto da ventisette pezzi (di cui appena tre inediti) rivisitati.
Raccontare chi siano i Take That credo sia superfluo, ma proverò a fare un celere riassunto della loro incredibile carriera, prima di soffermarmi sul loro ultimo lavoro: formatisi ad inizio anni ’90, insieme ai tre sopracitati troviamo Jason Orange e Robbie Williams. Il primo abbandono’ la band nel 2012 circa, stanco di quella lunga ed estenuante vita sotto i riflettori (in tutti i sensi, non si hanno sue notizie da anni), il secondo… beh, e’ Robbie Williams, ha davvero bisogno di presentazioni?
Lui la band l’abbandono’ addirittura nel 1995, quando era ancora al suo apice, schiavo di eccessi e vizi che, molto probabilmente, senza alcun aiuto, lo avrebbero portato ad una fine non proprio dignitosa.
Raggiunsero a fatica il successo planetario, i loro primi singoli non erano alti nelle classifiche, ma poi diventarono gli idoli di milioni di ragazzine in tutto il mondo. Spesso in quegli anni si senti’ dire che sembrava fosse scoppiata di nuovo la Beatles mania, ma per i Take That. In ogni caso, i premi e i risultati ottenuti dimostrarono che erano ben oltre che dei bellocci che cantavano e ballavano, che sapevano fare spettacolo e, soprattutto, che avevano talento.
Purtroppo pero’, come in tutte le grandi band, anche loro si sono ritrovati ad affrontare problemi e, soprattutto l’improvviso (o neanche tanto) abbandono da parte di Robbie. Tutt’oggi esiste gente che lo incolpa per il successivo scioglimento della band, avvenuto proprio il giorno del suo compleanno, il 13 febbraio 1996, eppure quella stessa gente era tutta li’ quando, nel 2010, torno’ a lavorare coi suoi amici, ufficialmente riunitisi nel 2006.
Attualmente, i Take That sono in tre, e Odissey e’ il terzo album a cui lavorano in questa nuova formazione. E’ un regalo, piu’ che un semplice album, un ringraziamento per esserci sempre. E’ delicato, perché si può ancora sentire la voce di un giovanissimo Robbie o quella di Jason, come a ricordarci che nella band c’erano anche loro, come se poi ce ne fosse bisogno.
Come a dirci che questi sono loro e niente può cambiarlo, e’ un dato di fatto, e non sarebbe stato giusto ricantare quelle canzoni che hanno fatto la loro storia.
Non e’ un Greatest Hits come tutti gli altri, racconta una storia, un bel ricordo per chi l’ha vissuta, un bel modo per farsi ascoltare da chi, invece, non ne ha alcuna idea.
I Take That saranno in tour nel 2019, con tappa anche in Italia a fine giugno, dove toccheranno le città di Lucca e Roma. E’ uno spettacolo da non perdere.