Laura Nardi
Laura Nardi

Laura Nardi: il mio impegno per amore della recitazione

Attrice di televisione e Teatro, Laura Nardi, ci parla dei progetti di prossima uscita, della passione per questo mestiere che da sempre ama, del suo essere madre.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Laura Nardi. Ti andrebbe di raccontarci qualcosa del tuo attuale vissuto artistico?

Dal 2011 sono direttrice artistica di una compagnia teatrale, Causa Teatro, nata prima in Portogallo e poi in Italia. I nostri spettacoli spesso nascono in uno di questi due ‘luoghi’ e poi vengono presentati ovunque. Ci occupiamo di tematiche importanti, come il recupero della memoria storica a partire dai racconti minori, il legame tra teatro e scienza, i diritti delle donne, contro ogni forma di violenza e abuso. Per esempio abbiamo realizzato spettacoli contro la violenza in sala parto e l’obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie, collaborando con attiviste specializzate nei rispettivi campi.

Quanta emozione provi, di volta in volta, nel poter calcare le tavole del palcoscenico e nell’essere, se vogliamo, ‘giudicata’ dal pubblico?

Credo che il giudizio, per noi donne, sia una trappola. Siamo educate, sin dalla tenera età, a dover sempre dimostrare e a riconfermare che se occupiamo un posto è perché lo meritiamo. “Sentirsi giudicate…” un concetto che vorrei abolire dal mio vocabolario. Facciamo il nostro lavoro, in modo onesto, abbiamo studiato e nel tempo abbiamo aumentato le nostre competenze. Perché un giudizio deve determinarci, deve definire chi siamo e cosa facciamo. Il nostro è un lavoro artigianale, meglio lasciare l’ego, che sì ha bisogno del giudizio, ben chiuso in un cassetto.

Laura, hai avuto modo di portare in scena molti personaggi ma, tra i tanti, a quale sei maggiormente legata?

L’incontro più straordinario della mia vita è avvenuto in occasione della messa in scena di “Il Gabbiano” con un grande regista quale era Eimuntas Nekrosius. Un’avventura meravigliosa la mia Nina..

Quanto è cambiato, a tuo parere, il modo di fare televisione, cinema ed anche teatro, oggi?

Ora è un disastro! Per anni, da attivista, mi sono occupata, all’interno del movimento Facciamolaconta, della difesa dei diritti delle attrici e degli attori professionisti. Tante interlocuzioni politiche e tante promesse disattese. Quando ho iniziato la mia carriera, era difficile sì; i provini erano pochi, non molto accessibili, ma il lavoro c’era. Oggi assistiamo a una involuzione del sistema. Le scarse risorse pubbliche vengono divorate dalla macchina teatro. È come se stessimo sostenendo un museo del teatro, dimenticandoci di quali realmente siano i protagonisti di questa grande arte: le lavoratrici e i lavoratori del palcoscenico, che sono invece tra i più sfruttati e vilipesi. E ciò mi sconforta perché non permette ai giovani di crescere, di avvicinarsi a tale ambito, a meno che non si abbia alle spalle una famiglia facoltosa. Il teatro dovrebbe, invece, essere portatore, insieme al cinema, di una mentalità progressista, un volàno per l’attivazione di meccanismi virtuosi e invece… come possiamo pretendere un cambiamento all’interno della società se nello stesso ambito culturale continuiamo a sfruttare chi lavora?

Laura Nardi, in quanto madre, quali consigli cerchi di dare a tua figlia affinché possa affrontare al meglio questo nostro ‘strano’ mondo?

Spiego a lei, come a mio figlio, che la strada è complessa, devono assumersi una responsabilità incredibile, anche in virtù dell’educazione che gli abbiamo dato. Devono prepararsi tantissimo, raggiungere il sistema e cambiarlo dall’interno.

In ultima battuta, cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

Ho vinto un bando promosso da Roma Capitale, in collaborazione con Zetema e sto realizzando un festival di teatro, musica, incontri letterari e artistici in uno studio d’arte, Spazio Sferocromia a Roma Monteverde, un’attività molto bella che dura tre mesi e vede il coinvolgimento di decine di artisti, attori e attrici, illustratrici, pittrici, scultrici. Ho tanti sogni nel cassetto, come una serie di podcast su alcune figure straordinarie che hanno abitato gli inizi del novecento e a cui non è stato dato il giusto riconoscimento: dall’Unione Femminile di Milano alla fondazione del Comitato delle Scuole per i contadini dell’Agro-Romano e delle Paludi Pontine.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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