Calma
Calma

Calma: l’anima in ogni cosa che scrivo

Calma ha preso parte all’ultima edizione del programma Mediaset, Amici di Maria De Filippi. Un ragazzo che ama la musica sopra ogni cosa e che spera di potersi realizzare sempre più, in futuro.

Vi racconteremo della sua esperienza all’interno del noto contenitore di talenti e di quelli che saranno i suoi impegni futuri, dell’anima che è insita in ogni cosa che scrive.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Calma. Come stai?

Sto bene, ma potrei di certo stare meglio, se pensiamo al futuro. Si vive di incognite e, possibilmente, preferirei vivere di certezze, di maggiori consapevolezze.

Perché “Calma”, da cosa prende spunto questo nome d’arte?

Si tratta, semplicemente, dell’acronimo della frase, “c’è ancora la mia anima”. Quando le cose non vanno perfettamente scrivo e, a mio modo, ci metto davvero l’anima. Inoltre, mi piaceva l’idea che ci fosse qualcosa di evocativo, che racchiude tanto, ecco perché è nato questo nome d’arte, Calma.

Quando ha avuto inizio, esattamente, il tuo amore per la musica, e quindi per il canto, e chi ha guidato il tuo percorso artistico?

Ero bambino quando suonai, all’età di soli cinque anni, la chitarra di mio padre per la prima volta. Devo a lui la curiosità per la musica, per quello strumento. Devo, più di tutto e tutti, a Bungaro e a Cesare Chiodo la possibilità di aver potuto realizzare tanto in ogni senso, musicalmente parlando. Sono stati loro ad instradare, nel vero senso della parola, il mio percorso.

A soli diciotto anni nella tua vita vi è una svolta. Decidi di trasferirti a Londra e di studiare all’Accademia “Access to music”. Cosa puoi dirci a riguardo?

Ricordo quanto fossi spregiudicato, ma alla fine dei conti ero soltanto tanto coraggioso. Vivevo una nuova esperienza, all’interno di un contesto estero, lontano dalla mia famiglia, per la prima volta. Al contempo vivevo la gioia di cavarmela da solo e la possibilità di potermi esibire dinanzi a delle persone felici di ascoltarmi e che, fondamentalmente, mi hanno regalato delle esperienze che mi hanno formato e che, ancora oggi, tendono a farmi sentire davvero vivo.

A gennaio del 2022 entri a far parte della nota scuola di Maria De Filippi, “Amici”. Raccontaci di questo tuo percorso e di ciò che ti ha lasciato addosso?

Sono entrato inaspettatamente, e lo dico sinceramente, all’interno della scuola, prendendo questa occasione come un momento per potermi far notare. Si tratta di un periodo storico particolare, in cui è davvero difficile emergere, e volevo giocarmi al meglio quella esperienza. Da quel programma, ancora oggi, porto con me la consapevolezza di potercela fare e continuo a pensare di doverci credere in maniera sempre più intensa. Porto con me anche la forza di essere rimasto vero, sapendo bene che è difficilissimo poterlo essere, oggi, in determinati contesti e situazioni. Un’esperienza, ad ogni modo, bellissima che mi ha dato la reale occasione di farmi conoscere. C’è chi parla di una fine, visto che il programma ha chiuso da poco i battenti per questa edizione, ed invece io credo sia soltanto l’inizio.

Ripeteresti ogni cosa vissuta all’interno della scuola?

Assolutamente si! Forse non la ripeterei nello stesso modo, questo si.

Con quali ragazzi hai legato maggiormente?

Ho legato molto con tutti i ballerini, con Leonardo e Nunzio in particolar modo, e con Crytical.

Parlaci del tuo ultimo singolo, “Fusione nucleare”?

Si tratta di un singolo che non ha alcuna pretesa. L’intenzione è quella di continuare a mantenere una coerenza con il percorso iniziato all’interno di “Amici”. Un pezzo che celebra un inno alle piccole cose all’interno di una storia d’amore intensa in cui ci si ritrova forti. Quelle abitudini che, a loro modo, possono uccidere una storia d’amore, quando invece ci sarebbe bisogno di sentirsi forti dinanzi alla persona che si ama.

Con quali artisti ti piacerebbe duettare in futuro?

Ho una grande stima per Gazzelle, Ligabue e De Gregori.

Possiamo aspettarci un tuo prossimo album o, comunque sia, dei nuovi progetti all’orizzonte Calma?

Non me la sento di affermarlo con certezza perché non voglio illudere nessuno. Sono di certo sempre orientato sulla scrittura, da sempre, e prima o poi di certo vi sarà un mio album.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

Lascia un commento