Le Deva

Verdiana de Le Deva: ecco i nostri progetti

Incontriamo Verdiana de Le Deva, il gruppo musicale composto da quattro donne: Verdiana Zangaro, Roberta Pompa, Greta Manuzi e Laura Bono.

Le Deva

Attualmente, Le Deva, sono l’unico gruppo pop femminile, in Italia. Lo scorso Sanremo, lo ricorderete, hanno riscosso molto successo sul palco dell’Ariston, accompagnando la splendida Orietta Berti, ne “Io che amo solo te”, durante la serata delle cover. Affrontiamo, insieme a Verdiana, un viaggio nel recente passato, sino ai nostri giorni, per poi parlare dei loro progetti futuri.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo a Verdiana, de Le Deva. Come stai?

Questa estate si è presentata in una maniera molto particolare. Purtroppo non vi è stato modo di realizzare dei live, dal momento in cui vi è maggiore difficoltà nel poter preparare un qualcosa dal vivo per un gruppo. Dunque, nell’incertezza di quel marzo, eravamo indecise se tornare o meno in scena, dal momento in cui, il nostro pubblico è legato alle piazze. Ad ogni modo, siamo più che cariche, in attesa di presentare tutto ciò che abbiamo messo in cantiere in questi mesi e in questa estate!

Possiamo quindi aspettarci un ritorno, a brevissimo?

Lavoriamo nella direzione di un album e, a breve, di un singolo. Entreremo quindi presto in studio, il prossimo autunno. Incrociamo le dita, sperando sia un anno realmente di ripartenza per la musica.

Come avete gestito il rapporto con il pubblico, nel periodo legato al lockdown?

Siamo state molto attive sui social, realizzando anche dirette incrociate sul profilo de Le Deva. Abbiamo realizzato, come dicevo, una nuova ondata di canzoni a distanza. In tal caso, il termine “ondata”, assume un valore più che positivo, per le nostre vite artistiche. Un periodo, quello vissuto, non di certo facile che, inevitabilmente, ti porta a chiedere: “sarò ancora in grado di realizzare live?” (ride).

Come vedi Le Deva tra dieci anni e, di conseguenza, anche la tua stessa vita?

Di certo, tra dieci anni, ci immagino ancora più consapevoli di quanto lo siamo oggi. La vita è in continua evoluzione, ed è quindi difficile provare a pronosticare come saremo. Personalmente, se solo dovessi provare ad immaginarlo, mi auguro di continuare a fare musica, per puro bisogno, per una mera e forte esigenza. Inoltre, non meno importante, mi auguro di poter lasciare una traccia sulla terra, magari diventando mamma.

Il prossimo 4 settembre, prenderete parte al Premio Ravera. Quali sensazioni sono legate a questo evento?

Si tratta di una ripartenza, di un qualcosa di bello ed importante. Saremo sul palco con la mitica Orietta Berti e ci esibiremo anche in un nostro brano. Rivedremo amici e artisti importanti, pietre miliari della musica italiana. Una piacevolissima ripartenza!

Cosa possiamo aspettarci da questo nuovo, futuro, album de Le Deva?

Sarà di certo un lavoro stile, Deva. La novità, vi dirò, riguarda un nuovo intreccio di voci. Dopo un primo lavoro, fresco ed istintivo, abbiamo pensato ad un qualcosa che ci desse modo di mostrare ciò che ci lega e quindi le nostre voci, proprio come se si trattasse di una voce sola.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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