La libreria che costruisce ricordi, di Manuela Chiarottino
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La libreria che costruisce ricordi, di Manuela Chiarottino

Bentornati a Bibery, dolce paesino immerso nelle campagne inglesi, dove la vita scorre attorno alla bizzarra e un tantino magica Libreria delle storie rimaste e dove la scrittrice Manuela Chiarottino ci riconduce con il sequel La libreria che costruisce ricordi (More Stories).

Ne parliamo con lei per la nostra rubrica Libri e Scrittori.

Manuela Chiarottino, ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo. Per prima cosa, perché scrivere un sequel?

Per accontentare le molte lettrici che mi hanno chiesto di riportarle a Bibery e perché io stessa avevo faticato a lasciare andare quei personaggi, comprendendo che avevano ancora molte cose da raccontare.

Seppure si tratti di un sequel, il titolo è in parte cambiato, lasciando al centro la libreria. Da cosa scaturisce questa decisione?

La libreria è sempre la vera protagonista e il primo volume non poteva che essere intitolato a lei e alla sua storia, in questo caso il tema del romanzo sono i ricordi. Noi siamo quel che siamo per le esperienze affrontate, nel bene come nel male, la memoria del vissuto è importante ma nello stesso tempo a volte si rischia di rimanere troppo legati al passato. Se si è vissuto un grande amore, bisogna cancellarlo del tutto per viverne uno nuovo? È giusto conservare i ricordi preziosi ed è altrettanto giusto guardare verso il futuro e costruire nuovi ricordi felici.

Ritroviamo tutti i personaggi del primo libro o ne perdiamo alcuni per fare spazio a dei nuovi?

Ci sono tutti i personaggi conosciuti, alcuni prendono più spazio e altri nuovi se ne aggiungono, scombussolando l’equilibrio di Bibery e dando l’occasione di affrontare nuove problematiche e di incontrare nuove emozioni.

Un romanzo che profuma di amore, amicizia e magia, ma anche di biscotti. La figura retorica che più caratterizza le tue pagine potrebbe essere la sinestesia?

Più che come figura retorica, rivolta all’associazione tra parole relative a diverse sfere sensoriali, per me è forse la sinestesia come fenomeno sensoriale-percettivo, in cui degli stimoli evocano altre sensazioni, quindi ecco le pagine di un libro evocano il profumo dei biscotti di Emily e viceversa, e passeggiare tra gli scaffali della Libreria delle storie rimaste equivale a immergersi in un’esperienza plurisensoriale e soprattutto emozionale.

Infine Manuela Chiarottino, c’è una domanda centrale che accompagna lettrici e lettori e deve trovare risposta durante la narrazione?

Le domande principali sono quanto conti la memoria, intesa come il nostro vissuto, e come sia possibile convivere col passato guardando verso il futuro. I punti di vista nella storia sono sia dalla parte di chi subisce il forte legame col passato dell’altro e sia dalla parte di chi dovrà scegliere se e come conservare quel legame o se reciderlo. I lettori e le lettrici potranno immedesimarsi con uno o l’altro personaggio, a seconda di quello che stanno vivendo, e trovare la risposta nel proprio cuore.

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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