Michele Pecora. Foto di Giovanna Gori
Michele Pecora. Foto di Giovanna Gori

Michele Pecora per il Premio Nazionale Giungano Cilentum

Il Premio Nazionale Giungano Cilentum, giunto alla sua seconda edizione, è nuovamente guidato dall’abile Michele Pecora.

L’artista, oltre a parlarci delle novità di questa edizione, ci parlerà anche del riconoscimento, il secondo, che otterrà in terra cilentana. Al suo fianco, da sempre, l’amata famiglia, e tutti coloro che vorranno prendere parte a tale “festa”, caratterizzata da importanti presenze.

Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Michele Pecora. Come stai?

Molto bene, grazie! Si parla di un’estate intensa, davvero ricca di impegni.

La kermesse canora legata alla festa di Giungano è al suo secondo anno e, a capitanarla, ancora una volta, ci sei proprio tu, Michele. Cosa puoi anticiparci a riguardo?

Giungano è al suo secondo anno ed è un appuntamento davvero molto atteso, sentito. Considera che cominciamo a lavorarci già da quattro, cinque mesi prima. Contattiamo il cast, scegliendo con accuratezza gli artisti, cercando di capire cosa sia meglio fare in base a ciò che richiede la manifestazione, senza dimenticare quindi il territorio, elemento fondamentale.

Quali novità bollono in pentola per questa edizione?

La novità più importante è legata alla presenza di Mario Reyes dei Gipsy Kings. Mario ha collaborato con Bocelli, con tanti artisti importanti, è un mio amico da anni e quest’anno sarà con noi. È un piacere poterlo coinvolgere in questa esperienza. Avremo anche Antonio Amato, voce della taranta, al nostro fianco, ed altri artisti, senza dimenticare la serata “Sud verso Sud”, che tende a comprendere gli artisti del territorio, immancabili. A chiudere il tutto, la nuova compagnia di canto popolare.

Una tradizione, quella legata al popolo campano, che ti affascina, e ti riguarda personalmente, visto il tuo essere campano di origini e marchigiano di adozione. Giungano, a giorni, ti renderà anche cittadino onorario del Cilento. Quali sensazioni sono legate a tutto ciò?

Giungano sarà per me la seconda cittadinanza onoraria. La prima la ebbi ad Agropoli, il luogo in cui sono nato, nel 2021. Sono felicissimo di poter bissare tale riconoscimento perché è sempre con me la Campania, ed è una terra che amo, così come i suoi profumi mai dimenticati. Ho dei rapporti ottimi qui, creati durante la prima edizione, e vissuti anche dopo.

Vivrai tale riconoscimento insieme alla tua famiglia?

Con me ci saranno i miei figli e i miei fratelli. La loro presenza renderà di certo ancora più forte, bello, tale momento, così come la presenza del sindaco, di tutti coloro che avranno piacere di essere presenti. I giovani, lo scorso anno, mi hanno colpito tantissimo. Si sono prestati in ogni cosa all’interno della festa, senza stancarsi mai, con puro piacere, pura attenzione.

Michele Pecora ed il suo rapporto con la pizza di Giungano, una tradizione che si rinnova, dai molti amatissima, imprescindibile

Quell’impasto un tempo era pane, poi diventato pizza, una tradizione forte, molto antica. Giungano è anche altro, però, è pasta e ceci, patate con la buccia tagliate finissime e fritte e poi dolci particolari, stand ricchi di specialità del posto. Giungano è, però, anche la terra del vino e di cantine riconosciute in tutto il mondo.

Se di giovani si parla, sei da anni al fianco delle nuove leve, se così vogliamo chiamarle, dei giovani vogliosi di sana musica. Cosa puoi dirci a riguardo?

Essendo molto attento, appunto, al mondo dei giovani, a tutto ciò che è nuovo ed è futuro, posso dirvi che ho avuto modo di scoprire dei giovani artisti che ascolterete a breve.

Michele Pecora, il prossimo 31 agosto prenderai parte alla diciassettesima edizione del Minturno Musica Estate. Un ruolo importante, di rilievo, il tuo. Cosa puoi dirci a riguardo?

Minturno rappresenta da sempre una grande festa ed un successo di pubblico, sia a livello di ospiti che per le persone, il pubblico, che lo popola. La vivo bene questa occasione, sia dal punto di vista professionale, avendo comunque un ruolo davvero impegnativo, che dal punto di vista umano, personale. Si parla comunque di una manifestazione ben gestita dallo storico Pasquale Mammaro, persona a cui sono legato da una profonda stima e forte amicizia. Un festival che ha modo di farmi sentire a casa, nel pieno senso della parola.

Immagino che l’emozione che ti porta a dedicarti a tali esperienze sia sempre forte, degna di nota?

Certamente! Personalmente cerco sempre di dare il meglio, tutta la mia professionalità, così come nell’accogliere gli ospiti, i colleghi. Cerco di dare loro la migliore ospitalità possibile, mettendoli a proprio agio.

Michele Pecora, parliamo del tuo futuro, invece. Ti andrebbe di anticiparci qualcosa?

Dopo “Ora o mai più” vivo un momento bellissimo, con finestre aperte sul mio futuro, così come sul mio passato. Vivo momenti bellissimi, anche dedicati al produrre nuovi artisti. L’ultima bella notizia mi arriva dal Festival dei Due Mondi, da Spoleto, dove mi sarà riconosciuto il premio letterario. Un premio che mi ripaga di ogni cosa.

Cosa manca, ancora oggi, al tuo percorso?

Sanremo! (Ride) Ho avuto modo di prendervi parte, come autore e direttore d’orchestra, nel 1995, uno dei festival più noti di Baudo. Come cantante mai, purtroppo! Spero possa concretizzarsi, un domani.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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