Il 2021 per “L’Arte nel Cuore Onlus”, Accademia di formazione artistica rivolta a ragazzi disabili e normodotati potrebbe significare il ritorno sulle scene, ma da remoto. Infatti la nota Associazione, divenuta famosa proprio per questo progetto di integrazione unico al mondo, dopo lo stop del 2020 sta pensando di trasferire in rete il celebre spettacolo teatrale che gli alunni della scuola storicamente hanno sempre portato a teatro nel mese di giugno. A causa delle restrizioni, l’idea di Daniela Alleruzzo, ideatrice e presidente de “L’Arte nel Cuore” è quella di sperimentare una pièce online in attesa di poter tornare sul palcoscenico naturale nel 2022.
Benvenuta Daniela Alleruzzo. L’Arte nel Cuore si è sempre concentrata sulla formazione artistica dei vostri allievi. Come riuscite a mantenere il ritmo anche in tempi di pandemia?
All’inizio è stata dura, effettivamente abbiamo fatto sforzi enormi per garantire continuità e formazione ai nostri ragazzi. Senza nessun aiuto dalle Istituzioni e dal Governo ci siamo riadattati con fatica, ma subito. Non ci siamo mai fermati! Sia con la didattica in presenza (con tutti gli adeguamenti normativi del caso) sia con quella a distanza. Il nostro impegno è stato massimo. Noi de “L’Arte nel Cuore” che facciamo del nostro motto Dove c’è talento, non esistono barriere, ci facciamo intimidire da una pandemia?
Si mormora che, con le dovute norme di sicurezza, verso la fine di maggio cinema e teatri dovrebbero riaprire. Nel caso sapreste già come organizzarvi e cosa proporre?
Noi siamo già pronti per un’eventuale riapertura nella nostra struttura; come detto prima, l’Associazione è già stata messa a norma, con tutto quello che ne consegue: igienizzazione, distanziamento, postazioni distinte, percorsi d’entrata e d’uscita, termo-scanner, macchinari disinfettanti e quant’altro. Certo, non potremmo portare ora in scena uno spettacolo con 80 ragazzi per via delle restrizioni, infatti ci stiamo organizzando per farlo online. Ma abbiamo già pronto un nuovo spettacolo da portare a teatro nel 2022!
Tre anni fa la fantastica avventura di “Detective per Caso”, avete mai pensato di tornare sul grande schermo con un altro film? Magari la continuazione?
Forse qualcosa già bolle in pentola. L’idea del grande schermo ossessiona e stuzzica sempre la nostra fantasia. Tanto da pensare di creare, più che un sequel, una vera e propria fiction o serie tv come si è soliti chiamarla. Vedremo, passato questo tremendo periodo pandemico, cosa riserverà per voi “L’Arte nel Cuore”.
In questo periodo siete in campagna per il 5×1000, chi sono i finanziatori che sostengono tutte le vostre attività?
Tutti quelli che ci donano il 5×1000 sono nostri sostenitori. Ma un’Associazione come la nostra non può vivere di sole pacche sulla spalla e riconoscimenti artistici. Ha bisogno di linfa per realizzare tutto ciò, e la sua linfa sono i contributi e le donazioni dei nostri main-sponsor: Poste Italiane, Sisal, Exxon, Siae. Grazie, e senza i quali, né io né i miei ragazzi potremmo stare qui parlare di formazione artistica.
“L’Arte nel Cuore” nasce da una tua idea nel 2005. Facendo oggi un bilancio hai fatto tanto per il mondo della disabilità. Ma c’è ancora tanto da fare, vero?
E’ stata dura, anzi durissima, ma come sempre dico: ne è valsa la pena. Vedere i miei ragazzi realizzati professionalmente e artisticamente non ha prezzo, vale tutti gli sforzi da me intrapresi finora. Per la disabilità si può e si potrebbe fare molto di più. Io mi reputo uno dei tanti Presidenti di Associazioni, che porta avanti questa battaglia ormai da anni per abbattere tutte le barriere mentali, sociali e fisiche, che rilegano, purtroppo, questi ragazzi ai margini della società. A volte mi chiedo se il “Sociale” fosse affidato solo alle Istituzioni, dove si troverebbero ora i miei allievi. Questo pensiero mi dà la forza tutte le mattine per andare avanti ed affrontare le difficoltà.