Harlem Gospel Choir all’Arenile

L’Arenile di Umberto Frenna, una delle poche realtà della X Municipalità che sa mutare d’abito per assecondare circostanze ed utenza, si veste di colori nella serata del 21 dicembre c.a. e va ben oltre il black che tante serate estive ha caratterizzato, con l’evento -a cadenza settimanale- del “Black on the Beach”.

Questa volta lo staff è riuscito a riportare nella città di Partenope l’Harlem Gospel Choir, una delle compagini più rinomate negli Stati Uniti, che calca i palcoscenici di molti continenti fin dal 1986. Formazione importante, sia per il numero dei partecipanti sia per il loro repertorio,  si presenta al pubblico napoletano non con gli abiti di scena che lo spettatore si aspetta da un coro gospel (tunica nera e pettorina che ricorda le origini africane, mai rinnegate, da larga parte dei neri d’America), ma  con i colori glitterati delle bluse delle bravissime vocalists, ben 7 sui 9 componenti del coro.

Due musicisti alle loro spalle, oscurati visivamente dalla luce irradiata dalle voci dei cantanti, fanno sentire ampiamente la loro presenza attraverso le note di “Amazing grace“, un brano che non può mancare se fai gospel.

L’Harlem Gospel Choir ha percepito perfettamente l’atmosfera natalizia che i Frenna hanno voluto creare per il loro pubblico con una scenografia calda ed accogliente, e non si sono sottratti al gioco: hanno chiesto più volte al pubblico di cantare all together  i canti natalizi che sono un must  della tradizione anglofona, e hanno simpaticamente irriso quelli dei presenti che non conoscevano il testo alla perfezione. Splendido escamotage per soddisfare il pubblico e per rammentare a tutti che la serata era dedicata a Stevie Wonder e al suo repertorio, magnificamente reinterpretato da chi la Musica la frequenta da tempo immemorabile.  Età differenti, diversa formazione, questo insieme di persone sorridenti e friendly fuori e dentro lo stage, hanno saputo regalare ciò che il pubblico si aspettava da loro: buona musica, un messaggio cristiano che va letto a 360° e la semplicità (provata di persona a fine concerto) propria dei grandi “musici”, quelli che hanno la fortuna di fare un lavoro che amano.

Il pubblico napoletano ha saputo cantare e ballare insieme a loro, scatenandosi sulle note di brani come “Master blaster (Jammin’)”, e Partenope si è cinta dei colori di un’Africa che è sempre più presente nelle nostre strade e nella nostra cultura con tutte le sue sfumature, partendo da Harlem, il cuore controverso degli Afro-Americani, posto dell’anima anche quello, che condivide con Napoli tanti dolori, una storia discutibile ma un’energia indiscussa.

Merry Christmas to the Harlem Gospel Choir from Naples.

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Redazione Giornalistica

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