EduCare è un progetto della durata di 3 anni dai numeri estremamente significativi: 213 laboratori attivati, per un totale di circa 5.000 ore; 30 nuclei familiari destinatari di tutoraggio educativo domiciliare in famiglia; e 30 borse di studio per il sostegno di giovani talenti del territorio in attività sportive agonistiche presso strutture di eccellenza presenti nell’area orientale della città di Napoli.
Arci Movie, attiva da 30 anni sul territorio orientale della città di Napoli, è l’ente capofila di EduCARE: si tratta di un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile che mira a contrastare la povertà educativa e sociale attraverso la realizzazione di una strategia integrata di interventi che coinvolgano la comunità educante del territorio di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio (Municipalità VI del Comune di Napoli), mettendo in sinergia istituti scolastici, docenti, famiglie, istituzioni pubbliche e tessuto associativo.
Le dichiarazioni
“Il progetto EduCare – dichiara Roberto d’Avascio, presidente di Arci Movie – la cui azione sta per essere messa in campo sul vasto e popoloso territorio di Napoli Est, mette davvero in rete un tessuto sociale vivace e consolidato nel corso del tempo, fatto di associazioni, istituti scolastici ed enti istituzionali, provando a “prendersi cura” di un nutrito gruppo di famiglie svantaggiate, spesso composte da studenti che si allontanano dalla scuola o da genitori senza lavoro. Non si tratta solo di assistenza, di lotta alla dispersione scolastica o di facile volontà di riscatto sociale, ma di una strategia integrata articolatasi su tre anni che, partendo dal basso, dalla condivisione, dalla conoscenza di un panorama sociale disagiato, e spesso abbandonato a sè stesso, faccia nuovamente “società” tra le persone, mettendo al centro dell’attenzione di tutti la cura che si deve dare a chi sta peggio”.
In Italia, i più colpiti dalla povertà sono i minori – dice Marco Imperiale Direttore Con i Bambini – Nel 2005 viveva in povertà assoluta il 3,9% dei minori di 18 anni. Un decennio dopo la percentuale è triplicata, e attualmente supera il 12%. Nell’Italia di oggi più una persona è giovane, più è probabile che si trovi in povertà assoluta. Contrastare la povertà educativa significa permettere al Paese di crescere. Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile rappresenta una importante opportunità per un cambio di direzione. In soli tre anni il Fondo ha sostenuto 339 progetti, con contributi per oltre 275 milioni di euro, coinvolgendo ad oggi 480 mila minori e le rispettive famiglie”.
Molto ampia l’offerta prevista per gli studenti coinvolti con laboratori di empowerment linguistico italiano e inglese, di teatro, di cittadinanza attiva e inclusione, di riuso e rifunzionalizzazione degli spazi ed ancora laboratori per la realizzazione di orti urbani, di educazione all’immagine attraverso il cinema, di animazione, e di fotografia. Sono previsti, inoltre, attività laboratoriali di STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), di passeggiate matematiche, attività di formazione sulle STEM per insegnanti ed educatori, gruppi di confronto e riflessione per genitori, che saranno impegnati anche in laboratori di prevenzione dei pericoli della rete, di sostegno genitoriale ai fornelli, in laboratori di falegnameria, cucina e lezioni di STEM.
Molti i partner del progetto: il Comune di Napoli, gli istituti comprensivi 46 Scialoja Cortese, 83 Porchiano Bordiga, 48 Madre Claudia Russo – Solimena, il circolo didattico 69 Stefano Barbato e l’Istituto d’Istruzione Superiore Sannino-De Cillis, le associazioni Figli in Famiglia o.n.l.u.s., S.V.T. (Servizio Volontario Tossicodipendenti), Matematici per la città, Terradiconfine, AIPD (associazione italiana persone down sezione di Napoli), N:EA Napoli: EuropAfrica, Atelier Remida Campania, la cooperativa Parallelo 41 Produzioni e l’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini“. Soggetto valutatore esterno al progetto sarà il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II.
Il progetto prevede tre livelli di intervento, sulla base del target dei destinatari: minori, famiglie, comunità educante.