Salinger e il mistero del giovane Holden

Per oltre cinquant’anni, JD Salinger, lo sfuggente autore de Il giovane Holden, è stato oggetto di un flusso inarrestabile di indagini, ricerche e pettegolezzi. Su di lui sono stati scritti ogni sorta di articoli, illazioni e biografie, una di queste talmente controversa da finire in tribunale. Tuttavia, tutti i tentativi di saperne di più sullo scrittore newyorchese preoccupato in maniera maniacale della difesa della sua privacy, sono stati ostacolati dal muro che Salinger aveva alzato intorno a sé. Il “padre” di Holden Caulfield, l’autore di uno dei libri più amati, letti e diffusi del ‘900 è così rimasto in gran parte un enigma, sia per il pubblico che per i media. Almeno sino ad oggi.

Martedì 20 maggio, solo per un giorno, arriva infatti nelle sale italiane “SALINGER (il mistero del giovane Holden)”, il film firmato da Shane Salerno che indaga come mai prima la figura dello scrittore che ha sconvolto il corso della letteratura contemporanea influenzando in modo sostanziale tutti coloro che sono venuti dopo di lui.

Il film -che raccoglie tra l’altro le testimonianze di Edward Norton, Martin Sheen, John Cusack, Philip Seymour Hoffman, Tom Wolfe e Gore Vidal– sarà proiettato solo martedì 20 maggio e svelerà al pubblico la relazione appassionata e tormentata di un autore col suo personaggio. Per un viaggio alla scoperta del libro culto di generazioni di giovani che in Holden si sono identificati, grazie all’inesauribile capacità di essere sempre contemporanei che solo i veri classici riescono ad avere.

Su Giuseppe Borsella

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