Galoppando contro vento, di Rossella Montemurro

Galoppando contro vento, di Rossella Montemurro

Nuova pubblicazione per la giornalista e scrittrice materana Rossella Montemurro: si intitola Galoppando contro vento.

I Western Haflinger di Emanuele Lamacchia, Altrimedia Edizioni (prefazioni di Eugenio Latorre, trainer professionista e giudice internazionale, e Andrea Nardoni, direttore Anacrhai Haflinger Italia), ed è la biografia di Emanuele Lamacchia, istruttore di monta western e accompagnatore equituristico Fitetrec-Ante, responsabile dell’Eledorado Ranch.

I comprimari del libro sono gli Haflinger, cavalli splendidi che Emanuele alleva e utilizza nelle sue attività, dalle passeggiate ed escursioni alle lezioni in maneggio. Incontriamo Rossella Montemurro per la nostra rubrica “Libri e Scrittori“, mentre il libro è disponibile di seguito:

Rossella Montemurro, ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo per la sezione Libri e Scrittori. Condividi anche tu la stessa passione per i cavalli e l’equitazione? Perché scrivere Galoppando contro vento?

Anch’io come Emanuele amo i cavalli e l’equitazione, fin da piccola. È una passione innata. Ho iniziato a praticare equitazione verso i 14 anni con la monta inglese. Solo due anni fa ho scoperto la monta americana ed è stato un colpo di fulmine. Gli Haflinger poi sono stati una rivelazione per il carattere mite, per la tranquillità che riescono a trasmettere. L’idea di scrivere un libro è nata dall’aver conosciuto Emanuele, tra i più giovani allevatori e preparatori di cavalli razza Haflinger del Centro Sud. Galoppando contro vento vuole essere una narrazione diversa del Meridione, lontana dallo stereotipo di un Sud inoperoso o che si piange addosso. Questo è un Sud che si dà da fare e scommette su se stesso, proprio come ha fatto Emanuele: è rimasto nella sua terra, ha rischiato ed è stato disposto a fare sacrifici che non tutti, alla sua età, avrebbero fatto.

Quella di Emanuele è una storia che si snoda tra echi western e valori che oggi come ieri hanno una forza incredibile. Ma ci sono state anche inevitabili battute d’arresto, superate con una incrollabile forza di volontà. Cosa ti ha colpito di più?

Quella di Emanuele è anche e soprattutto una scelta di vita: assumere la gestione di un allevamento e fare del ranch la propria casa. Tutto questo significa fare tanti sacrifici e rinunciare a tante comodità per abbracciare totalmente la filosofia country.  Inoltre, quando Emanuele decise di gareggiare, e lo fece nel Reining, all’inizio ha dovuto misurarsi con molte delusioni, ha avuto momenti di sconforto in quanto le sue prime gare non sono state entusiasmanti: lui era piccolo e si cimentava in uno sport comunque difficile in cui si ha a che fare con un altro essere vivente. Le sue prime esperienze in gara sono state vissute con ansia, il peso del giudizio degli altri limitava le sue performance influenzandolo negativamente. Sicurezza e autostima erano da rafforzare e in questo è stato aiutato da Eugenio Latorre, trainer pugliese pluricampione di Reining, Cutting e Working Cow, nonché giudice internazionale NRHA. È con lui che ha affinato la tecnica equestre, si è specializzato nel Reining e ha appreso le tecniche di addestramento dei puledri per l’equitazione western. Per ben tre anni, da quando ha compiuto 14 anni, ogni estate lo ha seguito assistendolo nell’addestramento dei puledri e nel grooming e lavoro dei cavalli da performance. La passione di Emanuele si è alimentata ancora a dispetto delle levatacce, dei dolori, della lontananza da casa. Già grande nonostante l’età ma con le inevitabili fragilità che ogni sedicenne ha con sé, i momenti critici li ha attraversati con la certezza che quel sogno poteva e doveva coronarlo.  Mi sono immedesimata nella determinazione di questo ragazzo, nella sua forza d’animo, lo ammiro per aver affrontato con lo spirito giusto anche le sconfitte, per aver saputo rialzarsi dopo le cadute, sia quelle reali sia quelle metaforiche.

In Galoppando contro vento scrivi: “I cavalli sono terapeutici, in tanti modi. L’equitazione è uno sport che fa bene a tutti, secondo alcuni psicologi e psichiatri permette in certi casi di ottenere risultati migliori dei farmaci e andrebbe utilizzata come terapia per molti disturbi fisici e psicologici”.

Mi piace sottolineare il potere terapeutico dell’equitazione anche perché è emblematica l’esperienza di Emanuele – che dal 2014 è, tra le altre cose, coach Special Olympics e si occupa di Riabilitazione equestre ed equitazione anche agonistica per diversamente abili – con un atleta speciale, Cristian Cosola. Con lui ha partecipato allo Special Olympics, un programma nato in America e poi diffusosi ovunque nel mondo, grazie al quale i ragazzi diversabili hanno sostegno e aiuto dallo sport: sono organizzate competizioni agonistiche solo per loro e campionati ad hoc, dai regionali ai mondiali. Cristian ha vinto la medaglia d’argento Working Trail realizzando così un sogno di Emanuele, accogliere nel suo Ranch ragazzi diversabili.

Galoppando contro vento è la tua terza biografia.

Sì, probabilmente per una sorta di “deformazione professionale” vado alla ricerca di storie vere che hanno spunti di riflessione per poterle raccontare, poterle far conoscere. È accaduto con Calci e pugni sul tetto del mondo, dedicata al pluricampione di kickboxing Biagio Tralli e con Il mio tuffo nei sogni, nella quale c’è la storia di Marco D’Aniello, un ragazzo autistico campione di nuoto.

Rossella Montemurro qual è il messaggio che vorresti arrivasse al lettore da Galoppando contro vento?

Oltre alla storia di Emanuele, sicuramente la bellezza di una disciplina sportiva che ha in sé tanti valori ma purtroppo è ancora considerata di nicchia, in primis per una serie di pregiudizi. Quante volte abbiamo sentito dire che l’equitazione è uno sport pericoloso, che c’è il rischio di essere disarcionati e “forse non è neanche uno sport perché è il cavallo che fa tutto”? O ancora, che è uno sport d’élite particolarmente costoso, quando invece con una spesa minima possiamo acquistare l’attrezzatura necessaria. Anche una lezione di equitazione non ha costi proibitivi. Purtroppo a emergere sono spesso solo i presunti lati negativi. Mi auguro, infine, arrivi l’importanza del rispetto della natura, degli animali, scoprire che è possibile rinunciare ad alcune cose che sembrano erroneamente essenziali per lasciarsi andare alla magia della relazione tra cavallo e cavaliere.

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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