Alis Mata. Foto di Iris Vegli
Alis Mata. Foto di Iris Vegli

Alis Mata: ecco Alice guarda direttamente la luna

Oggi incontriamo per la nostra rubrica dedicata al mondo dei talenti dello spettacolo, Alis Mata, cantautrice nata come progetto nel 2020.

Grazie ai live, sia da sola che con la Mata band, ha rimodellato i suoi brani, partorendo l’EP appena pubblicato “Alice guarda direttamente la luna”. Come ci anticipa direttamente Alis: “L’EP “Alice guarda direttamente la luna”, uscito il 29 luglio, è in realtà un primo punto d’arrivo: finalmente presento due anni di lavoro con gli arrangiamenti che più mi rappresentano…”

Ciao Alis Mata, benvenuta sul quotidiano La Gazzetta dello Spettacolo. Quando e come hai iniziato il tuo percorso musicale?

Ciao, grazie! Allora, Alis Mata nasce come progetto cantautorale nel 2020. Ho iniziato con Angelica (Stoccolma), una demo poi pubblicata come singolo autoprodotta con Mèsa. Nel frattempo ho pubblicato qualche altro singolo ma soprattutto ho suonato tanto live, da sola e con la Mata band. I live hanno rimodellato i miei pezzi, e da quei suoni è nato l’EP appena pubblicato, “Alice guarda direttamente la luna”. Prima di Alis Mata, ho fatto un tour in Costa Rica a 17 anni, da interprete: cantavo Battiato, Battisti e Mogol, i Matia Bazar.

C’è una canzone che ti rappresenta più di altre e perché?

Probabilmente “Alice”, che non a caso si chiama come me! È un invito a ritrovare la felicità senza cercarla più di tanto, a riconoscere che i pensieri molto spesso fanno rumore e non sono di aiuto, a lasciare le parole al vento e prendere in cambio un po’ d’aria. È un viaggio nella mia personalità: voglia di capire e umore altalenante. Il videoclip, su Youtube, propone una metafora di questo viaggio dando vita alle opere d’arte.

Progetti nuovi o sogni ne cassetto?

L’EP “Alice guarda direttamente la luna”, uscito il 29 luglio, è in realtà un primo punto d’arrivo: finalmente presento due anni di lavoro con gli arrangiamenti che più mi rappresentano. Il futuro è continuare a suonare live, e cominciare ad arrangiare i pezzi nuovi che finora ho portato solamente live. Sono sempre pezzi bilanciati tra la filosofia e il pop, ma rispetto ai primi sono forse meno introspettivi e più impersonali. Sogno nel cassetto? Duettare con il mio mito, Carmen Consoli, magari in un teatro antico. 

Su Sara Morandi

Insegnante per vocazione, giornalista per passione. Amo il teatro perché incarna le emozioni viventi delle nostre anime. Ho sempre scritto di spettacolo e questo mi ha reso felice e mi rende tuttora. Divoro libri e il mio sogno sarebbe quello di scrivere un romanzo.

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