Alfredo Lo Piero
Il regista Alfredo Lo Piero

Alfredo Lo Piero: caparbietà e fortuna da sempre dalla mia parte

La Gazzetta dello Spettacolo ha il piacere di incontrare il vissuto del regista Alfredo Lo Piero. Caparbietà e fortuna sono sempre state dalla sua parte, così come la costanza, la professionalità.

Vi lasciamo alle parole di Lo Piero, ai suoi trascorsi, ai progetti futuri e, non ultimo, all’importanza della famiglia.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Alfredo Lo Piero. Come stai?

Sto bene, grazie! Procede alla grande! Ho tre figli stupendi, una moglie fantastica, un cane, un gatto ed una vita piena di progetti.

La passione per lo spettacolo è cresciuta insieme a te, portandoti a spaziare tra diversi generi, e a viaggiare. A regalarti maggiore esperienza, negli anni, la conoscenza e collaborazione con il produttore e regista Rai, Gianfranco Bernabei. Cosa ricordi di quel periodo, di quegli inizi?

Ho iniziato giovanissimo, calcando le tavole del palcoscenico all’età di soli otto anni. Interpretai il piccolo Vincenzino in “Miseria e Nobiltà”, di Edoardo Scarpetta, per la regia di Ciccino Sineri. All’età di quindici anni, poi, grazie alla passione per la musica, decisi di lavorare come tastierista da piano bar. Era un modo buono e veloce per fare subito cassa. Comprata la prima attrezzatura professionale, ho poi girato per locali, alberghi e villaggi turistici. L’esperienza del villaggio turistico è stata formativa a tal punto da dedicargli molti anni. È stato un buon modo per alimentare la mia grande passione per il teatro e la scrittura. Portavo in scena molti inediti e questo tendeva a farmi sentire realizzato. Alla fine di ogni stagione, ricordo, partivo per Roma e, con i soldi guadagnati in estate, riuscivo a supportarmi negli studi di teatro e cinema. La mia è stata una formazione a bottega che mi ha concesso la fortuna di incontrare mostri sacri del panorama italiano. Restavo ad osservarli per ore ed ore cercando di carpirne ogni segreto. Alla fine degli anni novanta, durante la direzione artistica di un prestigioso premio letterario, conosco Gianfranco Bernabei produttore e regista Rai. Da lì ebbe inizio una lunga ed intensa collaborazione, accompagnata da una profonda stima e ormai più che ventennale amicizia.

I primi riconoscimenti si verificarono, poi, con lo spettacolo “Benvenuta Provvidenza”, da te scritto, ispirato al dietro le quinte de “La terra trema” di Luchino Visconti. Quali sensazioni hai provato nel raccogliere il consenso del pubblico?

Nel 2002, da un’idea di Gianfranco Bernabei, ebbi modo di iniziare a lavorare alla stesura di una storia di mare, “Benvenuta provvidenza”, ispirato al dietro le quinte del film “La terra trema”, di Luchino Visconti. L’opera debuttò al Metropolitan di Catania qualche anno dopo, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica.

Dal 2006 dirigi, nella tua Catania, il centro artistico culturale da te fondato, “A.L. Promozioni Eventi e Spettacoli”, proponendo il progetto artistico A.L. Centro Studi Laboratorio D’Arte. Cosa puoi dirci a riguardo?

Nel 2006 ho deciso di fondare un centro artistico, specializzato nella formazione. Diverse le forme artistiche che hanno orbitano il centro: dalla musica, al cinema, alla danza fino al teatro. Negli anni, inoltre, diversi sono stati i professionisti con cui ho collaborato: Elio Pandolfi, Carlo Giuffre’, Stelvio Cipriani, Dario Argento, Giovanni Veronesi, Lina Wertmüller, Giancarlo Giannini, E.G.Castellari, Ennio Morricone e questo solo per citarne alcuni. Meritano di essere ricordati “Figli del set” e “La libertà non deve morire in mare” docufilm in cui sono stato coinvolto come produttore e regista.

Nel 2008 hai poi dato vita al progetto artistico cinematografico, Scuola di Cinema a Catania. Il progetto vanta la collaborazione di prestigiosi professionisti di fama nazionale ed internazionale. Come ha preso vita questa idea Alfredo Lo Piero?

Attualmente sto lavorando ad un progetto molto importante. Trenta ettari di terreno da destinare al più grande “Cine città” impegnato nel sociale. CINE CT, per l’esattezza. Attraverso le arti, in genere, ci occuperemo di formare ed integrare figure disagiate per dare loro una prospettiva di vita diversa.

Nel tuo percorso di vita e artistico vi è ancora tanto altro. Di cosa sei maggiormente fiero attualmente e cosa vorresti poter concretizzare ancora?

Sono fiero di tutto ciò che ho avuto modo di realizzare ed anche di ciò che non ho ancora realizzato. Ho lavorato tanto, più di quanto si possa immaginare. Così come sono stati tanti i sacrifici e le rinunce che, comunque, non mi sono mai pesate. Ho sempre agito in nome degli obiettivi che, per fortuna e con tanta caparbietà, ho sempre raggiunto.

Chi è Alfredo Lo Piero nella vita di tutti i giorni?

Nella vita di tutti i giorni sono un uomo impegnato nel sociale. Vorrei poter essere un forte esempio per i miei figli ma soprattutto per i giovani che con fiducia frequentano il mio centro.

Lo spettacolo ha subito un brusco stop in seguito ad una pandemia inaspettata. Come hai vissuto quel periodo e cosa ti auguri, oggi, per una maggiore ripresa?

Nonostante il fermo obbligatorio, è stato uno dei periodi più belli della mia vita. Due anni interamente dedicati alla mia famiglia.

Siamo a conoscenza di un tuo prossimo film su Enzo Maiorca. Puoi anticiparci qualcosa a riguardo?

Si, la coppia Bernabei – Lo Piero torna a lavorare insieme. Ma non voglio svelare nulla, se non che stiamo lavorando per un omaggio al più grande uomo di mare del novecento, Enzo Maiorca.

Alfredo Lo Piero, quali nuovi progetti bollino in pentola?

Spero di poter realizzare un mio sogno, nonostante siano piu di dieci anni che ci lavoro. Si tratta di un omaggio ad un grande talento catanese, Vincenzo Bellini. Sarà un giallo, un thriller per l’esattezza. Racconto cosa è accaduto in quella casa di Puteaux durante gli ultimi quindici giorni di permanenza del Cigno Catanese.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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