Angelica Giusto
Angelica Giusto

Angelica Giusto: un ruolo a cui tengo molto

Accogliamo le sensazioni di Angelica Giusto, giovane e brava attrice, al suo debutto ne “Le Lacrime amare di Petra von Kant”, al fianco della collega Eliana Miglio.

Un primo, importante, ruolo da coprotagonista che rende davvero felice Angelica Giusto.

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Angelica Giusto. Questa sera debutterai in teatro ne, “Le lacrime amare di Petra von Kant”, al fianco di Eliana Miglio, collega con cui hai sempre sperato di poter collaborare. Cosa puoi raccontarci circa le sensazioni legate al debutto, ad Eliana, allo spettacolo in sé?

Sono davvero felice di poter realizzare il desiderio di lavorare con Eliana, dopo esserci sfiorate diverse volte e, per fortuna, ora ciò è diventato realtà. Eliana è stata la prima persona che ho conosciuto quando sono arrivata a Roma, dieci anni fa. È stata proprio lei, tra l’altro, a fare il mio nome per questo spettacolo. Una rivisitazione, la nostra, caratterizzata da un quartetto tutto al femminile. Insieme a noi, difatti, ci sono Camilla Brison, la regista, e la ragazza che cura realmente i costumi, sul palco e nella scena, alle prese con il ruolo di Marlene. Proprio ieri abbiamo avuto una prova ‘aperta’ con presenti alcuni giornalisti. Sono stata felice di poter accogliere i loro apprezzamenti e di poter debuttare, questa sera, con un pubblico davvero molto vicino. Tutto si svolge, difatti, in una stanza, una meravigliosa gabbia dorata, utile alla nostra messa in scena.

Dipendenze affettive, dinamiche di potere, amore.. Quanto c’è di te in Karin e quanto è importante, a tuo avviso, l’unione tra donne?

È davvero fondamentale che vi sia sempre una forte unione tra donne. Se manca, sento di dire che manca tutto. Una forza reale, trainante, a cui dover sempre mirare. Di Karin porto con me la sfida, a livello attoriale, che mi ha permesso di raggiungere. La regista ha intrapreso una strada davvero contemporanea dove nessuno è realmente carnefice e nessuno è vittima. Oggi, definiremmo il tutto con le parole “amore tossico”, a dimostrazione che Fassbinder era già parecchio in avanti all’epoca. Un ruolo, ad ogni modo, a cui tengo molto, che mi consente, per la prima volta da coprotagonista in teatro, di alzare la famosa asticella.

Angelica Giusto, ti andrebbe di rivolgere un invito ai nostri lettori affinché possano venire ad applaudirvi in teatro?

Saremo in scena, questa sera e domani, al Museo Bagatti Valsecchi di Milano, per poi essere in replica a Napoli, nuovamente a Milano a gennaio e non solo. Stiamo cercando altre location che possano fornirci un’idea simile a quella voluta dalla regista, in modo da non perdere il cardine che ci riporta alla storia. Vi comunicheremo altro non appena possibile.

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