Giorgio Mannucci
Giorgio Mannucci

Giorgio Mannucci, l’ultimo singolo è Nelle tue scarpe

Giorgio Mannucci è un cantautore livornese, con all’attivo cinque album con band come Sinfonico Honolulu e Mandrake. In questa intervista l’artista ci racconta il suo ultimo singolo dal titolo “Nelle tue scarpe”, scritto a quattro mani con Ale Bavo, produttore artistico torinese con cui collabora da molto tempo. Un brano che parla di ciò che avvenne dopo l’alluvione di Livorno nel settembre del 2017.

Benvenuto, Giorgio Mannucci, su La Gazzetta dello Spettacolo. Com’è nata la tua passione per la musica?

Credo sia iniziata alle elementari quando con la corale andammo a cantare al Teatro della Regina a Londra. La Regina (ora tanto in voga per la sua dipartita) ai tempi non venne a sentirci ma, insomma, fu emozionante.

Le cose serie avvennero intorno alle superiori quando coi compagni di scuola (tra cui il Maestro Pellegrini degli Zen Circus) fondammo la nostra prima band, gli Walrus, con cui incidemmo due album e facemmo molte date in giro per l’Italia. Da lì è stato tutto in salita. Le esperienze sono aumentate, così come le band di cui ho fatto parte.

Dopo aver conosciuto Ale Bavo (produttore discografico di Torino che collabora con Subsonica e Mina per esempio) ho intrapreso l’attività solista incidendo il primo disco “Acquario”.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?

La voglia di imbracciare una chitarra e iniziare a scrivere canzoni è nata quando, nella mia cameretta, mio fratello fece partire “No Code” dei Pearl Jam. Lì ho capito che volevo fare il cantante. Ho un ricordo molto nitido di quel momento. Avrò avuto quindici anni.

“Nelle tue scarpe” è il tuo nuovo singolo, scritto a quattro mani con Ale Bavo. Cosa rappresenta per te questa canzone?

La mia città, Livorno, nel Settembre 2017, fu colpita da una tremenda alluvione facendo morti e danni ingenti alle abitazioni. La canzone nasce nei giorni dopo l’alluvione, quando, insieme a centinaia di livornesi e non solo, scendemmo armati di pala e stivali dalle nostre case, per dare una mano a chi era stato più sfortunato di noi.

La tragedia diventa un pretesto per parlare di “comunità”. Una forza mossa dallo “stesso bisogno, stessa realtà”. Cercammo di abolire gli effetti devastanti dell’evento, unendoci in maniera istintiva e naturale. In un cortile di un condominio di Ardenza (quartiere a sud di Livorno, tra i più colpiti dall’alluvione) saremmo stati almeno un centinaio un giorno.

Come definiresti le sonorità di questo brano?

È un brano molto minimale. Tutta la canzone è sorretta dalla voce e dal pianoforte. Soltanto nel finale si aggiungono altri strumenti. Ho voluto che fosse così per dare risalto al testo. In più non aveva bisogno di tanti fronzoli. Il tema è troppo delicato.

Non classificherei la canzone sotto un genere particolare. Sicuramente è ispirata da una certa canzone italiana che seguo e adoro. Si sentono echi di alcuni cantautori che stimo come Samuele Bersani o Daniele Silvestri. Ma i commenti e le recensioni li lascio a voi.

Qualche novità che vuoi condividere, in anteprima, con i nostri lettori?

A Novembre uscirà il mio secondo disco solista “Scoprire”. “Nelle tue scarpe” è un brano che vive di vita propria ma in realtà lancia questo nuovo lavoro.

Lavoro su questi brani da molto tempo. Non vedo l’ora che vedano la luce e il riscontro degli ascoltatori.

Vi consiglio per il momento di andarvi a scoprire il mio primo disco “Acquario”, il singolo “Ogni notte Scoperta” (uscito durante la pandemia) e di ascoltare “Musiche per film che non esistono”, una collezione di brani cortissimi che fanno da colonna sonora ad alcuni video da me realizzati che trovate sui miei social.

Se gradirete, ci risentiamo a Novembre.

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