Baby K per Fino al BlackOut
Baby K per "Fino al BlackOut"

Fino al BlackOut: immancabile singolo estivo di Baby K

Non c’è estate in musica senza il singolo di Baby K, che quest’anno arriva con “Fino al BlackOut”.

Ovviamente a corredo del singolo, non può mancare il videoclip e la location scelta è una delle ville più belle del nostro paese, Villa Atelier, non solo per il luogo di grande fascino dove si trova, Polpenazze sul Lago di Garda, ma per l’importanza architettonica della Villa progettata nel 1972 dall’architetto Maurizio Betta nel 1973.

L’opera di architettura brutalista è caratterizzata dall’uso di un tetto giardino, di brise-soleil, ed una piastra nervata con colate monolitiche di cemento armato a vista.

Nel video, girato da Matilde Composta e prodotto da Borotalco TV, Baby K interpreta se stessa: una donna di oggi, una donna combattiva, una donna che rivendica la propria indipendenza, l’amore per se stessa e la libertà di decidere della propria vita, della propria arte.

Baby K – da lei arriva l’idea, la coreografia e tutto l’immaginario visivo di “Fino al BlackOut” – ha voluto rendere omaggio con questo video alle grandi artiste internazionali di oggi (Beyoncè, Taylor Swift, Miley Cyrus per citarne solo alcune), donne che attraverso la loro musica, la loro immagine e i loro video cercano di raccontare, costruire, una nuova generazione di donne, forti e indipendenti.

Perché se è vero che le donne di oggi sono sempre più consapevoli di loro stesse, del loro ruolo e delle loro capacità, è anche vero che solo l’esempio, le parole delle grandi capitane, possono guidare il cambiamento culturale e sociale.

Baby K non è solo il tag all’inizio di una canzone e nemmeno solo una hit estiva, è la cantautrice più cosmopolita del nostro paese (nata a Singapore ha viaggiato in lungo in largo prima di fermarsi per qualche anno in Gran Bretagna dove affondano le sue radici musicali e approdare poi in Italia).

Nella sua carriera ha raccolto non solo successi radio e da classifica ma anche 5 dischi d’Oro, 17 dischi di Platino e soprattutto un Disco di diamante grazie a “Roma – Bangkok”, unica canzone al femminile in Italia ad aver raggiunto questo traguardo (sono pochi gli artisti in generale che dalle certificazioni FIMI possono vantare di avere un disco di Diamante appeso in casa: Sia è l’unica donna internazionale che con Ed Sheeran e Luis Fonsi hanno ottenuto un Diamante per un singolo nel nostro paese mentre Jovanotti, Modà, Vasco Rossi, Ligabue e Renato Zero per un album).

Dopo oltre 13 anni di carriera durante la quale ha alternato rap, pop e reggaeton cercando sempre qualcosa di nuovo, nuove influenze e nuovi mondi da esplorare, Baby K è tornata con un nuovo singolo, Fino al BlackOut, che interpreta perfettamente la sua costante ricerca sonora e sposa la necessità di coniugare una musica che la rappresenti ad un testo che la racconti, come donna e come artista.

Claudia Judith Nahum (questo il suo vero nome), firma di Fino al BlackOut testo e musica e per la prima volta la produzione insieme a Macs (negli anni aveva già avuto modo di collaborare in fase di produzione ma mai era arrivata ad una presenza così importante nella chiusura di un brano).

Fin dal suo primo successo con “Femmina Alfa” (2010) passando per l’album “Una seria” (prodotto da Tiziano Ferro e Michele Canova Iorfida), “Kiss Kiss Bang Bang”, “Icona” e “Donna sulla Luna”, Baby K ha sempre cercato di coniugare la sua anima urban (lei cresciuta artisticamente in Inghilterra e approdata in Italia portando il suo mondo artistico in un paese dove in quegli anni il rap – ancor più femminile – non aveva ancora un mercato importante come quello di oggi) con quella più pop andando ogni volta sempre un pezzettino oltre le aspettative del pubblico e degli addetti ai lavori, portando in Italia stili e contaminazioni come nel caso di “Roma – Bangkok”, primo singolo reggaeton di grande successo nel nostro paese.

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