Mimmo Parisi - Racconti di periferia

Racconti di periferia, esordio di Mimmo Parisi nella narrativa

Mimmo Parisi - Racconti di periferia

Un messaggio di emozioni quello di Mimmo Parisi

Si può essere rocker anche raccontando le proprie emozioni senza chitarra, pianoforte o canto: sembra questo il messaggio sotteso all’esordio dell’emiliano Mimmo Parisi.

D’altra parte, il fatto che alcuni artisti lascino momentaneamente da parte il pentagramma per dedicarsi tout court alla parte testuale, è riconosciuto. I nomi da citare come esempio non mancano: Francesco Renga con “Come mi viene”, Luciano Ligabue con – l’ultimo scritto – “Scusate il disordine” o Roberto Vecchioni con “Mercante di luce”, etc. Quindi e in ottima compagnia, “Racconti di periferia”, pubblicato il 31 maggio 2016, è per Mimmo Parisi la sua prima prova da scrittore.

La periferia

“Racconti di periferia” è una raccolta di racconti. E prende il titolo proprio da una delle storie che la costituiscono, ovviamente quella dal titolo omonimo. La ’periferia’ trattata dal cantautore – per l’occasione solo autore – prima di essere un luogo urbano o geografico, è un luogo mentale e sociale. Sicuramente l’aspetto architettonico e paesaggistico, la distanza dalla parte della città che conta o dal quartiere qualificato e snob sono e importanti presenti nella poetica del narratore. Tuttavia, Parisi, sembra più avviato a un’interpretazione altra: la ‘sua’ periferia è quella delle piccole storie, quelle semplici e senza drammaturgia alta; al limite si potrebbe parlare di drammaturgia popolare. I personaggi di “Racconti di periferia”, per la maggior parte, non hanno niente di speciale. Sono le studentesse, i ragazzi che cercano di evadere dal banale, madri che si ricordano di essere state ragazze, perfino personaggi alle prese con vocazioni religiose più o meno realizzate.

I racconti

Come si è detto,  “Racconti di periferia” prende il nome da una delle sue stesse storie. Come l’aspetto immaginativo di Mimmo Parisi lavori, lo testimonia proprio l’aneddoto legato al titolo del libro. Infatti, quando lo scrittore si è trovato di fronte al problema del titolo e della copertina del testo, ha dovuto scrivere un altro racconto, per l’appunto, “Racconti di periferia”. Questa narrazione origina da una foto trovata nella rete. Rappresentava un bambino attaccato a un cancello. ‘La storia  è solo da raccontare’, si è detto  Parisi. Quel bambino, quella foto, non aspettavano altro che delle parole che ne traducessero le emozioni. E così è stato.

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