Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Valeria Rossi, interprete e anche autrice di musica italiana, che in tanti hanno conosciuto con il grande successo dell’Estate 2001 ed il brano tormentone “Tre parole“.
Come dicevamo, non solo interpretazioni, ma anche tanti bei brani scritti dalla Rossi tra i quali ricordiamo il brano scritto insieme a Pierpaolo Guerrini (compositore di Andrea Bocelli), dal titolo “For a new Sun”,e interpretato dalle Div4s e presente nel loro disco “Opera”.
Oggi Valeria Rossi è una delle concorrenti di Ora o mai più, programma RAI condotto da Amadeus e ci ha raccontato come sta vivendo questa esperienza.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo. Come è nata la passione per la musica che si trasforma in lavoro?
Probabilmente per me è iniziata prima la voce cantata rispetto a quella parlata, ma sicuramente non sono una di quelle artiste che può raccontare del fatto di aver iniziato a cantare dall’età di 3 anni. Certo è che la voce mi ha sempre affascinato, ed è stato un sodalizio contrastato, quello che mi ha spinto a studiare le origini della voce. Sono una ricercatrice vocale e mi piace vedere questa passione per la voce come lo studio del raccordo tra l’interno e l’esterno.
Gli studi di antropologia alla Sapienza ed il Master in Foniatria, sicuramente hanno fatto accrescere in me la passione per la comprensione di questo strumento (la voce). Il mio punto di vista è che anche da qui, con la voce, nascono tentativi che spingono a raccontarsi e comprendersi. Penso che la dimensione artistica abbia la sua origine proprio in un deficit, inteso come un urlo di disperazione per raccontare qualcosa.
Sei una cantautrice. Trovi più difficile fare l’interprete oppure l’autrice?
Per il lato che mi vede come interprete, ho accettato questa sfida ad “Ora o mai più” proprio per superare i miei limiti personali, perché siamo chiamati a dare qualcosa in più. Nel momento in cui ti esponi sotto la luce dei riflettori e quindi sotto gli sguardi altrui, le variabili aumentano e li cominci a giocare. Tra le due, però, è ovvio che ci si sente più a proprio agio a scrivere, perché sul palco devi imparare a gestire chi è dall’altro lato, diventa quindi occasione in più per uscire dalla propria zona di confort. Misurarsi con la propria capacità di gestirsi è la completezza dell’essere interprete.
Come anticipato, sei quindi tra i concorrenti di questa edizione di Ora o mai più. Ci vuoi parlare di come vivi questa esperienza?
La vivo come il voler dimostrare qualcosa a me stessa e non a qualcun altro. Le dinamiche della gara mi toccano relativamente. Questa idea di format, però, mi è piaciuta tanto perché è multidimensionale e piena di sfaccettature. Inoltre sono contentissima del mio coach con Orietta Berti, perché è una persona molto umana e c’è sintonia.
Qual è quindi l’Ora o mai più di Valeria Rossi?
Sono soddisfatta perchè sto gestendo bene il presente, il futuro non ci è dato conoscrlo. L’importante per è crescere per se stessi, infatti sfrutterò sicuramente la possibilità dataci di presentare l’inedito, ma non lascio la cura degli artisti e delle nuove proposte che seguo come autrice.
Il nostro in bocca al lupo a Valeria Rossi!