Erica Pintore
Erica Pintore

Enrica Pintore: oltre i confini con Andaras Traveling Film Festival

L’attrice Enrica Pintore, particolarmente apprezzata dal pubblico per la sua partecipazione alla fiction “Il Paradiso delle Signore”, sarà al timone dell’Andaras Traveling Film Festival 2024.

Il festival partirà proprio questo 15 luglio ed Enrica si dice emozionata di poter prendere parte a qualcosa che riguarda la sua amata terra, la Sardegna…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Enrica Pintore. Quest’anno sei al timone dell’Andaras Traveling Film Festival 2024 e tante saranno le novità che toccheranno questa edizione che si svolgerà dal 15 al 20 luglio sulla Costa delle Miniere, in Sardegna. Quali sensazioni a riguardo?
Mi sento già a casa, felice di poter tornare nella mia terra, quando possibile. Ero già stata ospite di Andaras, un’esperienza velocissima e molto ricca, in cui presentavo un corto, da ambasciatrice di Pangea Onlus. Ho riscontrato, in quel periodo, quanto fosse originale questo festival ed il tema che lo riguarda, il viaggio. Mi affascina molto. La conduzione non è il mio lavoro principale, e mi crea sempre un po’ di apprensione, ma giocherò in casa e questo mi basta!

Quale messaggio vorresti poter lanciare con la tua presenza all’interno di questo festival?
Il bello di questo festival risiede nell’andare oltre qualsiasi tipo di confine. È caratterizzato da cortometraggi che arrivano da ogni parte del mondo, posando uno sguardo su chi vive determinati luoghi e viaggi, una situazione di vera empatia negli spettatori. Un’empatia che da qualche tempo manca, purtroppo. Mettersi nei panni dell’altra persona è qualcosa di fondamentale, impossibile da evitare, per potersi rendere conto di quanto sia fondamentale creare una maggiore unione.

Tornando alla tua Sardegna e al Festival, quale appello vorresti lanciare affinché l’Andaras sia ancora più seguito?
Parliamo della Costa delle Miniere, un territorio poco conosciuto, non facilissimo da raggiungere, ma ricco di fascino. Sappiamo bene quanto sia importante portare iniziative e turismo in tutti quei luoghi e borghi, nel nostro caso, in cui vigono tradizioni ancora da scoprire, in una parte di Sardegna davvero stupenda.

Se di cinema si parla, cosa non è stato ancora raccontato a tuo parere?
Non vedo il nostro paese pronto ad affrontare argomenti legati a disabilità. Forse si ha ancora paura che il pubblico possa temere questo tema, forse, chissà…

“Il Paradiso delle Signore” ti ha regalato notorietà e, a tal proposito, quali sensazioni ti ha lasciato addosso?
Siamo ancora tanto uniti, noi attori de “Il Paradiso delle Signore”, nonostante siano passati quattro anni da quando sono andata via. Ad oggi, ti dirò, non ho ancora incontrato un cast che mi abbia regalato tanto come Il Paradiso. Eravamo al primo anno di daily e questa condizione ci ha unito molto, con la voglia di portare avanti un buon lavoro, con una sintonia sempre molto forte, vincente.

Quale ruolo manca ancora a questo tuo percorso?
Mi auguro, in futuro, di poter avere sempre la passione giusta per affrontare questo lavoro. Ne ho esplorati pochi di ruoli, al momento e, non ti nego, mi piacerebbe portare in scena qualcosa di impegnativo, sia dal punto di vista fisico che mentale.

Enrica, cosa ti ha regalato questo percorso?
Sicuramente mi ha regalato tanta socialità, una grande possibilità di apertura verso il mondo, aiutandomi nei rapporti con le persone. Amo stare con la gente, aprirmi a loro.

C’è stato un tempo in cui hai preso parte a Miss Italia…
È stato tanto tempo fa! (Ride) Avevo diciassette anni, ero tra le più piccole a partecipare, e una volta terminata quell’esperienza ho pensato che non l’avrei mai più ripetuta. Una situazione tosta, impegnativa, con molte regole da rispettare, una prima volta fuori casa, fuori regione. Tante prime porte ed una prima, piccola, finestra sul mondo dello spettacolo…

Chi è oggi Enrica Pintore?
Oggi Enrica è una ragazza, ormai donna, vicina ai quarant’anni. Non sono poi cambiata tanto ma le mie esigenze si. Ho voglia di continuare a fare questo lavoro ma soltanto fin quando mi fa stare bene, catalizzando il più possibile energie positive, prima di tutto.

Quale sogno è ancora chiuso nel cassetto?
Un figlio! Questo lavoro ti trascina, ti porta spesso a rimandare ma, dal punto di vista personale, questo desiderio non è ancora stato realizzato… e poi amo viaggiare, penso regali qualcosa in più al nostro carattere, non smetterei mai.

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