Paolo Idolo
Paolo Idolo

Il lato oscuro del mio talent, di Paolo Idolo

Incontriamo Paolo Idolo, conosciuto ai molti per aver preso parte al contenitore di talenti di Maria De Filippi, Saranno Famosi, nelle vesti di cantante, abile anche nella recitazione.

Paolo ha scritto un libro, “Il lato oscuro del mio talent”, e noi siamo qui a parlarvi di lui.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Paolo Idolo. Come procede il tuo vissuto?

Vi ringrazio dell’invito. Ho vissuto anni non belli, un decennio circa, in cui, insieme alla mia famiglia, abbiamo vissuto di stenti, di buio totale. Un ‘momento’ in cui ogni strada ci è stata negata. Ho cercato, in quel frangente, di non appellarmi più a nessuno per trovare salvezza, affidandomi alle mie sole capacità, le stesse che sono state derise e disprezzate quando ero in televisione.

La prima edizione di “Saranno Famosi”, anni addietro, ti ha regalato attimi di popolarità, reale affetto da parte del pubblico. Che ricordo porti con te di quella esperienza, dei tuoi compagni di viaggio e della stessa Maria De Filippi?

“Saranno Famosi”, ad oggi, rappresenta l’esperienza più emozionante e profonda di tutta la mia vita. La ripeterei, se potessi, altre cento volte e non ne avrei mai abbastanza. All’epoca non era affatto facile entrare nel mondo della televisione in qualità di persona comune. La prima soddisfazione, in ordine cronologico, è stata quella di superare tutti i provini ai quali sono stato sottoposto arrivando fino alla qualifica di titolare della scuola, sbaragliando tutte le trenta, quaranta, se non cinquantamila persone che, come me, aspiravano ad entrare nel programma. Con il tempo, poi, la soddisfazione più grande, fu quella di avere il pubblico dalla mia parte, il loro sostegno, anche se ho sempre pensato che fosse troppo per me. Di bello vi era anche il poter vivere l’ambiente televisivo, lo studio, la tensione che spessissimo bussava al cuore ed il profumo che i materiali della scenografia diffondevano nell’ambiente. Con i miei compagni, al netto dei forti e continui dissapori ed incompatibilità, conservo ancora una bella fotografia di solidarietà, nella quale eravamo uniti dall’unicità dell’esperienza stessa dove, pur sapendo di dover essere comunque ‘eliminati’, eravamo attenti a non commettere passi falsi per restare insieme il più a lungo possibile. Non ultima Maria che, per quanto le potesse essere possibile, c’era sempre e sarei davvero felice di poterla ‘ritrovare’.

“Il lato oscuro del mio talent” ci parla di te, di un periodo particolare, come ci accennavi poco prima. Cosa puoi svelarci a riguardo?

Il lockdown ha messo a dura prova il benessere, nel bene e nel male, che la quotidianità offre alle persone. Fortunatamente posseggo la ‘dote’ di saper cogliere il lato positivo da ogni situazione avversa, compreso il periodo storico in questione. Ho cominciato a nutrire il bisogno di tirare fuori quella frustrazione latente che albergava da ben due decenni dentro di me, quel senso di inadeguatezza che mi è stato inculcato da chi ha esagerato con il proprio potere durante la mia esperienza televisiva. Ho così deciso di posare le mie memorie nero su bianco, cercando di restare quanto più fedele ai fatti. In ogni capitolo ho rivissuto quella fantastica esperienza che, ci tengo a precisarlo, rifarei altre mille volte.. e forse non ne avrei ancora abbastanza.

Recentemente si è avuta notizia della scomparsa di Daniela Romano, concorrente della tua stessa edizione, una persona a cui eri molto legato. Che ricordo puoi regalarci di lei?

Daniela ha rappresentato una forte emozione, un punto di riferimento. A ventitré anni vivevo un’esperienza intensa e, al contempo, un sentimento forte nei suoi riguardi. La sua bontà e genuinità, sono tra le qualità che difficilmente dimenticherò e che, oggi, non facilmente si trovano.

Paolo Idolo, coltivi ancora la passione per il canto, per ciò che riguarda lo spettacolo?

Continuo a studiare recitazione e canto e, da qualche anno, anche pianoforte. Nel periodo caratterizzato dal lockdown, in soli cinque mesi, ho anche scritto un libro, un qualcosa di autobiografico, di mio pugno, copertina compresa.

A quale talent avresti piacere di poter prendere parte?

Ad interessarmi, tra tutti i programmi presenti al momento, soltanto il Grande Fratello. Ritengo sia un esperimento sociale non da poco, una reale possibilità di farmi riconoscere dal pubblico e da chi non ha mai avuto modo di sapere qualcosa di me.

Chi è Paolo Idolo oggi è quali passioni caratterizzano il tuo vissuto?

Paolo Idolo è il solito, da sempre semplice, ragazzo della porta accanto e porto con me il sogno di sentirmi realizzato regalando emozioni a chi mi ha sempre sostenuto.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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