Antonella Loconsole
Antonella Loconsole

Antonella Loconsole: le colonne sonore della mia vita in “My Soundtrax”

Ritroviamo Antonella Loconsole, voce bellissima del nostro panorama musicale, che ci regala ricordi della sua esperienza televisiva all’interno del famoso contenitore di talenti, “Saranno Famosi” (oggi “Amici di Maria De Filippi“) e ci anticipa del suo ultimo lavoro discografico, “My Soundtrax”.

L’album include buona parte delle colone sonore che fanno parte della vita di Antonella, di tutti noi. Vi lasciamo alle sue parole, alle emozioni che ha saputo regalarci in questa nostra intervista.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Antonella Loconsole. Parlaci del tuo attuale percorso artistico e di come ha avuto origine la tua passione per il canto?

La mia passione per il canto è iniziata molto presto, da bambina. Mia madre ascoltava, per la maggiore, Battisti e Baglioni e, di conseguenza, anch’io sono cresciuta ascoltando i loro capolavori. In casa avevamo un pianoforte a muro antico, caratterizzato da tasti d’avorio. Ho cominciato a suonarlo molto presto, tanto da non ricordare nemmeno bene quando. Strimpellavo le canzoni che mi piacevano cercando le giuste melodie.

All’età di quindici anni ho poi cominciato a studiare pianoforte da privatista, incitata a cantare in un coro, successivamente, dalla mia maestra. All’età di diciotto anni entrai in un gruppo con cui tendevo a fare molte prove, per poi prendere parte ad un successivo gruppo musicale: i 70123. Cercavano, ai tempi, una voce femminile da affiancare a quella maschile. Un’esperienza bellissima, caratterizzata da due anni di live in giro per l’Italia. Anni dopo e’ arrivata la televisione..

A distanza di alcuni anni ci regali, ad inizio 2023, un nuovo lavoro discografico, “My Soundtrax”. Cosa puoi dirci a riguardo?

Durante la pandemia mi sono tornati in mente tutti quei film con cui sono cresciuta da ragazzina e che per me hanno significato tanto e in modi diversi: Dirty Dancing, Pretty Woman, Una Donna in Carriera, Flashdance. Sono, ovviamente, solo alcuni dei film del mio cuore, e le loro colonne sonore sono per me degli universi ricchi di significato perché connessi alle memorie di un passato che passato non sarà mai. Vi sono, però, anche film più recenti come: The Greatest Showman o Twilight che mi hanno colpito profondamente e fanno parte di diritto di questo bagaglio emozionale. Durante la pandemia ho quindi ripensato a tutti questi brani e mi è venuta una voglia incredibile di cantarli tutti. In quel momento, però, per un motivo o per un altro non è stato possibile concretizzare questo progetto. Finalmente, quest’anno, il tutto ha preso vita, grazie anche al producer e amico Dimitry Fedorov.

Cosa ti auguri di poter concretizzare con questo album?

Vivo questo lavoro non come un vero e proprio album ma come un progetto, anche per via del fatto che i supporti fisici non fungono più come un tempo. Quello che vorrei fare è, molto semplicemente, cantare questi brani per me così speciali e renderli pubblici utilizzando tutti i supporti attuali (YouTube, Apple Music e quanto di più utile) e magari, in un futuro non troppo lontano, realizzare anche un live orchestrato.

Antonella Loconsole
Antonella Loconsole

Con quale artista del passato avresti voluto duettare?

Avrei voluto duettare, su tutti, con la mia amata, indimenticata, Dolores O’Riordan. Sarà difficile dimenticare il momento in cui, nel 1994, rimasi folgorata dall’ascolto della sua “Zombie”. Annovero, insieme a lei, anche il mitico Freddy Mercury, Lucio Battisti e l’ineguagliabile Luciano Pavarotti.

Che ricordo hai della tua esperienza a “Saranno Famosi”, contenitore di talenti nato da un’idea di Maria De Filippi?

Conservo, naturalmente, un bellissimo ricordo di quella esperienza televisiva e non solo. Siamo ancora in contatto, noi diciannove, grazie al nostro gruppo WhatsApp.

Quali consapevolezze ti ha regalato la popolarità di quel periodo, la possibilità di poter essere in televisione tutti i giorni?

La prima consapevolezza che è scaturita da quell’esperienza è che la televisione ha davvero un potere pazzesco. Le persone tendono ad accettare, più o meno, qualsiasi cosa solo perché l’ha visto in Tv. Si tratta, ovviamente, di un qualcosa di molto pericoloso, perché si tende a non discernere, a non selezionare, ad annientare il proprio senso critico e a bersi qualsiasi cosa ci venga “propinato”. Questa, in sintesi, è stata la prima, vera, consapevolezza dal sapore un po’ amaro. Di positivo, invece, c’è stato il rendersi conto che quella del canto, dello spettacolo in generale, poteva davvero essere la mia strada. E, in effetti, è andata davvero così (sorride).

Chi è Antonella Loconsole oggi e cosa ti auguri di poter realizzare?

Non mi viene sempre facile parlare di me. Di certo posso dire di essere una persona piena di interessi. Ad esempio, frequento una scuola di counseling che mi ha formata in questi anni e grazie alla quale tra non molto diventerò Counselor in Sophia Analisi. Insieme al mio compagno, anche lui musicista e manager dell’agenzia di cui faccio parte, stiamo costruendo il nostro secondo futuro con un progetto che rappresenta un desiderio di diversa natura. Per scaramanzia non posso ancora svelare di cosa si tratta, ma quando sarà il momento giusto potremo nuovamente incontrarci.

In un mondo sempre più allo sbando, caratterizzato da un periodo difficile, quali valori cerchi di trasmettere a tua figlia?

La scuola di counseling mi viene in aiuto. Tra tantissimi insegnamenti uno, in particolare, rappresenta un pilastro fondamentale: imparare a dialogare con il proprio sé per comprendere, in ogni situazione, quale sia la cosa giusta da fare per amore di noi stessi. Hai presente quella vocina saggia che sa sempre cosa fare e che fin troppo spesso non viene ascoltata? Ecco, possiamo dire che il sé è quella vocina. Più impariamo ad ascoltarla e a fidarci di lei, più le nostre vite saranno centrate sull’amore di noi stessi e degli altri. È questo quello che sto cercando di insegnare a mia figlia, perché questa è la bussola di cui si può fidare. Il proprio sentire è sacro e prezioso, ma deve essere allenato, perché purtroppo è facile perderlo attraverso i vari condizionamenti che subiamo. Restare in contatto con il proprio sentire, i propri bisogni, è un atto di amore verso se stessi di un potere e di una importanza fondamentali. Questo è quello che cerco di fare ogni giorno verso me stessa e con lei.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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