Il libro Fantasmi. Ma chi l’ha detto che devi baciare un rospo per trovare un principe
Il libro Fantasmi. Ma chi l’ha detto che devi baciare un rospo per trovare un principe

Fantasmi. Ma chi l’ha detto che devi baciare un rospo per trovare un principe

Oggi raccontiamo del libro: “Fantasmi. Ma chi l’ha detto che devi baciare un rospo per trovare un principe”, un testo dedicato alle donne.

Donne, quelle di cui si parla nel libro, che hanno il coraggio di amare, ma che non sempre sono ricambiate a dovere dai loro uomini. Donne incastrate in relazioni che causano sofferenza psicologica, gravi quanto la stessa violenza fisica. Dietro ogni comportamento errato di un uomo vi è un manipolatore, un comportamento freddo, un vero e proprio disturbo della personalità.

Il libro è disponibile di seguito:

Questo ciò di cui si parla nel libro “Fantasmi. Ma chi l’ha detto che devi baciare un rospo per trovare un principe”. Un libro realizzato, pensato, per fornire uno strumento utile, per interpretare quei segnali che dovrebbero portare ad un reale campanello di allarme. Il libro è stato presentato presso la Galleria d’arte KOU, Associazione “Donne al Centro”. L’Associazione è da anni in difesa della donna e, per celebrare la commemorazione dell’8 marzo, ha scelto di affrontare il tema, “Gli amori sbagliati”.

Amori non solo legati alla ribalta della cronaca, penalmente perseguibili oppure da attribuire a patologie psichiatriche. Vi sono anche amori sbagliati legati al quotidiano, evidenziati dagli autori del libro come mancanza di rispetto. Ad ogni modo, riconoscere tale violenza, vuol dire amarsi.

“La violenza psicologica nelle relazioni d’amore può essere distruttiva quanto la violenza fisica e spesso ne è il preludio. Ho voluto scrivere un libro di racconti, ispirati a storie vere di amiche, di donne incontrate lungo il mio cammino professionale e privato, di sconosciute sull’autobus, per offrire uno strumento utile a riconoscere sin dalle prime avvisaglie un amore malato, potersi difendere facendosi consigliare e allontanandosene – afferma la giornalista Cristina Calzecchi Onesti parlando della sua opera -. Se una relazione provoca malessere è probabile che non dipenda da me, ma dal fatto che il mio partner soffra di un vero e proprio disturbo della personalità. Non è certo facile liberarsi di un amore malato, bisogna innanzitutto poterlo riconoscere e per questo motivo bisogna accendere il riflettore sul tema, parlarne il più possibile, prendere coscienza del fatto che non si tratta di atteggiamenti riconducibili alla semplice maleducazione o all’egoismo maschile, ma alla sfera delle malattie mentali. Sta agli esperti della psiche e del comportamento umano impegnarsi a dare loro una mano”.

“C’è anche una componente genetica – prosegue il dottor Fabio Norcia, coautore del libro – che predispone gli uomini ad avere un disturbo di personalità. La composizione genetica dell’uomo, fatta del cromosoma x e del cromosoma y, rende più fragile la struttura mentale dell’uomo e, dunque, più incline ad ammalarsi. E proprio per questa fragilità, sotto stress l’uomo tende a rispondere con una risposta più immediata: o la fuga o l’attacco, il dominio sull’altro. La donna con la struttura xx è molto più protetta e in equilibrio tanto da essere più disponibile soprattutto ad affrontare l’altro in termini di dialogo. Ovviamente molte volte la problematica è molto molto limitata e non si configura come una malattia vera e propria, altre invece diventa malattia. Per mezzo di questo libro le donne dovrebbero imparare a difendersi, ma io vorrei che fosse letto anche dagli uomini, affinché comincino a confrontarsi con queste storie, valutino il proprio grado di equilibrio e le proprie difficoltà a rapportarsi con le donne. Purtroppo, gli uomini tendono a non dare importanza ai propri disturbi, a dire non sono io quello “malato”, che devo andare dal dottore”.

Ospiti d’onore dell’incontro gli attori Valentina Corti e Adelmo Togliani, che hanno letto i racconti “L’Orco” e “Cybersex” tratti dal libro. Il libro “Fantasmi. Ma chi l’ha detto che devi baciare un rospo per trovare un principe?”, edito dalla casa editrice Porto Seguro.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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