Immaginaria International Film Festival è alla sua diciannovesima edizione e noi abbiamo il piacere di incontrare Elena Rossi Linguanti, una delle creatrici.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Elena Rossi Linguanti. Come stai?
Ho i capelli dritti, ma va tutto bene! (Ride)
Parliamo subito di Immaginaria International Film Festival of lesbans other rebellious women, pronto a ripartire dal 9 al 12 maggio al Nuovo Cinema Aquila di Roma. Come si è sviluppata questa idea?
Si tratta del primo festival italiano di cinema lesbico e femminista fondato a Bologna, nel 1993. A crearlo, inizialmente, Marina Genovese e Cristina Zanetti, per poi aggiungermi al tutto, insieme ad altre colleghe, amiche. Un festival che presenta unicamente film diretti da registe donne, a tematica femminista e/o lesbica. Edizioni di successo, le precedenti, per poi interromperci, a causa di alcune difficoltà e della scomparsa anche della Genovese. Siamo nuovamente in attività dal 2018, nella bella Roma…
Quali soddisfazioni, di volta in volta, ti regala il festival e quali novità potremo aspettarci da questa diciannovesima edizione?
La soddisfazione che ci regala il festival, come organizzatrici e promotrici, è legata alla passione che mettiamo in tutto ciò, oltre alla forte dedizione. Il nostro team è, tra l’altro, composto da donne, per lo più volontarie. Un periodo impegnativo lo accompagna, circa dieci mesi l’anno, e raccogliere consensi, successi, ci rende sempre più felici. Portiamo, in prima battuta, dei titoli che difficilmente riescono ad arrivare in Italia. L’altra soddisfazione è dovuta al fatto che abbiamo creato una forte comunità nel corso degli anni. Un appuntamento importante, Immaginaria, per molti affezionati che sono cresciuti con noi e con uno sguardo più attento, sicuro, con il passare degli anni.
Di novità ce ne saranno tante, anche quest’anno, tra varie fiction, documentari e corti, una trentina di titoli, circa. Eventi anche ‘collaterali’ accompagneranno il tutto, aprendo con un live giovedì sera, ad opera di Giulia Anania, ed una piccola performance dello spettacolo di Silvia Gallerano, “Svelarsi”. Sabato avremo la presentazione di “Grandi donne”, di Giovanna Foglia, e domenica abbiamo una presentazione a metà tra libro e fotografia, di Renata Ferri con foto di Ilaria Magliocchetti Lombi, alla presenza di Djarah Kan, Francesca Cavallo e Maria Grazia Calandrone. Ci sarà anche un dibattito sull’antispecismo a cui partecipano Elisa Di Eusanio, Silvia Molè e Barbara Balsamo. E tanto altro vi aspetterà..
In ultima battuta, Elena Rossi Linguanti, posso chiederti quanta strada ancora c’è da fare affinché si possa arrivare ad affermare i diritti giusti, fondamentali, di ogni persona?
Questa domanda meriterebbe una risposta molto lunga. Chiaramente cerchiamo di muoverci sul versante cinema, situazioni in cui le donne sono poco stimate. Basti pensare a quante di loro hanno raggiunto la fama come registe, nel tempo.. nettamente inferiori agli uomini, così come la possibilità di accesso ai finanziamenti. Saranno con noi, quest’anno, proprio due dei film che hanno riscontrato difficoltà nel trovare finanziatori. Uno tra questi è “The Chambermaid”, di Mariana Čengel Solčanská, bellissimo, e l’altro è “Marinette”, di Virginie Verrier.
Una strada che di certo avrà il suo da farsi ma otterrà ciò che merita…
Sicuramente! Ne sono certa.