Fra le tante iniziative per la festa della donna, al Teatro Comunale di Benevento, arrivano le “Voci di donne“, uno spettacolo di danza sarà interamente dedicato a cinque donne letterate vittime di violenze.
In scena una miscellanea di testimonianze di “Voci di donne”. Il sottotitolo scelto dalla direttrice artistica del Balletto di Benevento Carmen Castiello indica chiaramente gli obiettivi dell’evento: “Il prezzo amaro di essere libere e geniali”. Si tratta di un viaggio a ritroso nelle sofferenze di cinque donne umaniste sofferenti e vittime di violenze, non necessariamente fisiche.
“Voci di donne. Il prezzo amaro di essere libere e geniali” è infatti un progetto artistico che, giunto alla sua nona edizione, continua a perseguire l’obiettivo di veicolare modelli positivi e propositivi di donne che, nel tempo, si sono distinte in ogni ambito per le loro scelte, le loro azioni ed il loro pensiero. Con la regia ed i testi di Linda Ocone, “Voci di donne” la danza diviene, in questi termini, il mezzo privilegiato con cui ricordi, volti, racconti e immagini di cinque donne vengono impressi e sublimati in scene evocative che ne perpetuano la memoria per farne testimonianza viva e concreta.
Con questa condivisione si è sempre più consolidata la proficua collaborazione fra Carmen Castiello e l’orchestra del Liceo musicale “Guacci” diretta da Debora Capitanio.
«Questa nona edizione sarà dedicata a cinque donne della letteratura accomunate da un unico dolore – spiega Carmen Castiello – ovvero l’essere considerate folli a causa della loro ingombrante e scomoda genialità. Questa è una dinamica ancora oggi troppo presente, l’attribuire incapacità di pensiero e assenza di raziocinio a donne invece dallo sguardo avanguardistico e dalle prospettive ampie é stata nel tempo una stortura culturale, un’approssimazione sociale che ha portato ad oscurare la loro genialità e a renderle individui da curare. Così, per molte donne, il sottile e precario confine che definisce il concetto di normalità è divenuta un’asfissiante gabbia, aldilà della quale sarebbero state solo delle folli».
Letizia Battaglia, Antonia Pozzi, Sibilla Aleramo, Alda Merini e Esther Johnson, cinque donne mai dimenticate, donne considerate fuori dagli schemi, ma in realtà semplicemente creative, geniali, forti e sensibili: donne che hanno fatto scelte forti e ritenute inaccettabili, come quella di indossare con coerenza e fierezza la propria diversità. Hanno collaborato alla riuscita dell’evento: l’Associazione Libera, la sezione sannita della Federazione Donne Arti Professioni Affari, l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Benevento e tutti gli artisti del Centro Studi della Castiello, direttrice artistica del Balletto di Benevento, ma soprattutto ideatrice e promotrice di iniziative sempre più trasversali alla danza sociale.