Marina Massironi per WeWorld Festival. Foto Ufficio Stampa.
Marina Massironi per WeWorld Festival. Foto Ufficio Stampa.

WeWorld Festival, le donne in scena

Marina Massironi e Livia Grossi per WeWorld Festival

Quando si parla di donne e diritti, sicuramente non si può parlare dell’ottava edizione di WeWorld Festival che vedrà sul palco Marina Massironi e Livia Grossi.

Livia Grossi per WeWorld Festival. Foto Ufficio Stampa.
Livia Grossi per WeWorld Festival. Foto Ufficio Stampa.

Si portano in scena le donne nei tre giorni dedicati alle pari opportunità e all’empowerment femminile che l’Organizzazione non Governativa che da quasi vent’anni si occupa di difendere i diritti delle donne e dei bambini in Italia e nel mondo.

Due donne insieme, un’attrice e una giornlista per due pièce teatrali che raccontano con linguaggi e storie diverse ma ugualmente importanti l’universo femminile: entrambe in scena il 25 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

WeWorld Festival parte con Livia Grossi che alle 17.30 presenta “Nonostante voi”, un reportage teatrale, di storie e testimonianze di resistenza al femminile raccolte sul campo. Tra le tante Pushka, Maria, Marietu, voci dall’Albania, dal Sud America e dall’Africa, grazie alle quali la Grossi costruisce il suo viaggio tra parole e musica, in un reading in continua evoluzione per interrogarsi sull’identità della donna come individuo al di là dei tradizionali ruoli sociali di madre, moglie e figlia.

Marina Massironi per WeWorld Festival. Foto Ufficio Stampa.
Marina Massironi per WeWorld Festival. Foto Ufficio Stampa.

La sera alle 21.30 Marina Massironi porta in scena, per la prima milanese del suo tour teatrale, lo spettacolo ‘Ma che razza di Otello?’. Scritto da Lia Celi per la regia di Massimo Navone, lo spettacolo vede la Massironi – accompagnata in scena da Fabio Battistelli al clarinetto, Augusto Vismara al violino e Neruda al pianoforte – restituire al pubblico una carrellata tra le principali figure femminili del melodramma.

Se a raccontare l’Otello è Shakespeare, è una tragedia. Se la racconta Verdi in musica, è un melodramma. Con la poliedrica Marina Massironi il triangolo Otello-Iago-Desdemona si trasforma in un’esilarante viaggio fra passioni e intrighi del Cinquecento e dell’Ottocento, con inaspettate e pungenti irruzioni nella stretta attualità. Un’ora e mezza di parole, musica, risate e pensieri per raccontare, divertendosi e riflettendo, il modo in cui il teatro e la realtà hanno rappresentato per secoli la figura femminile.

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