Siamo in compagnia di Diego Schiavo e Marco Melluso registi di tanti film di successo tra cui “Il Conte Magico“ e “La Signora Matilde” e che ci parlano di docummedia.
Benvenuti su La Gazzetta dello Spettacolo a Diego Schiavo e Marco Melluso, che sempre vi ospita con piacere. Iniziamo con una domanda di rito, cosa si profila sul vostro orizzonte professionale?
Grazie a voi! \Attualmente stiamo lavorando a una nuova docummedia, “Lu’ duchessa d’Este” su Lucrezia Borgia, che vede come protagonisti due attori d’eccezione: Lucrezia Lante della Rovere e Tullio Solenghi. Abbiamo fatto anche le prime riprese in ottobre, le cui immagine potrete trovare su YouTube. Non si tratta di un classico film in costume. Ambientato nell’oggi, in “Lu’ duchessa d’Este” la Lante della Rovere veste i panni di un’attrice che si ribella al tipico documentario su una Lucrezia Borgia assassina e crudele e coinvolge lo speaker, interpretato da Tullio Solenghi, in un viaggio magico e imprevedibile, attraverso i luoghi della Duchessa.
La caratteristica della docummedia è data non solo al racconto dei personaggi storici ma anche ai luoghi che ne fanno da contorno.
Si, infatti, oltre alla storia del personaggio, nei nostri film dedichiamo molto spazio al racconto dei luoghi nei quali è stato protagonista. Raccontiamo così eccellenze artistiche ed enogastronomiche che rendono unici i nostri territori.
I luoghi a cui è legata la storia di Lucrezia Borgia sono quindi una parte fondamentale della storia che narriamo. E, a questo proposito, forse non tutti sanno che anche Napoli e la sua storia fanno parte della vita di Lucrezia. Pensate che alla fine del 1400 proprio il regno di Napoli, conteso tra Francesi e Spagnoli, è la bomba che fa esplodere il suo primo matrimonio. Infatti Giovanni Sforza, che è appunto il primo marito di Lucrezia, dovrebbe proteggere il papà Papa durante la discesa in Italia di Carlo VIII re di Francia, che reclama il trono di Napoli. E invece no: all’ultimo Giovanni si tira indietro e il Papa, padre di Lucrezia, indispettito, fa annullare l’inutile matrimonio.
Ma è soprattutto con il secondo matrimonio che Lucrezia si lega indissolubilmente a Napoli. Infatti il nuovo marito, scelto per lei dal papà Papa, è proprio Alfonso d’Aragona, figlio illegittimo del re Alfonso I di Napoli.
Alfonso d’Aragona è giovane, è un buon partito, è “l’adolescente più bello che si sia mai visto a Roma” a detta della sorella Sancia. Tra Lucrezia e Alfonso ci sono subito amore e armonia. Tutto sembra andare a gonfie vele se non che… Cesare Borgia, il fratello pazzo di Lucrezia, ex cardinale, poi condottiero spietato, decide di allearsi… con la Francia!! E quindi il povero Alfonso d’Aragona, che è spagnolo, non è più persona gradita in famiglia… E con i tipici metodi dell’epoca (e soprattutto di Cesare Borgia) viene fatto fuori senza pietà, lasciando Lucrezia da sola, disperata, senza un marito che amava e con un figlio piccolo, Rodrigo d’Aragona.
Quando poi Lucrezia viene fatta risposare (per la terza volta!) e deve trasferirsi a Ferrara, mica può portarsi il figlio Rodrigo e, a malincuore, è costretta a lasciarlo. Qualcuno le consiglia di spedirlo in Spagna per tenerlo al sicuro. Lucrezia però vuole che vada a Napoli e lo affida alla ex cognata, Sancia, sorella di Alfonso d’Aragona. Bella storia, vero?
Narrare le bellezze di luoghi e percorsi storici richiede notevole impegno; per cui vi chiedo quale può essere l’ausilio giusto affinché si possano concretizzare i vostri progetti?
Per raccontare e valorizzare i territori siamo sostenuti e supportati proprio da quelle realtà che i luoghi li conoscono bene e ci tengono che siano valorizzati, anche in un’ottica turistica. Per questo motivo nei nostri progetti coinvolgiamo Istituzioni, imprese ma anche privati cittadini che diventano nostri partner, nostri sponsor che ci aiutano a rendere possibile tutto questo. Per esempio, il progetto del film su Lucrezia nasce con Emilbanca Banca di Credito Cooperativo, profondamente radicata nei territori, ma è sostenuto anche da imprese che operano a Ferrara e in tutta Italia, come Bonifiche ferraresi, il più grande consorzio agro-alimentare italiano e Bia Cous Cous, leader mondiale nel biologico certificato.
Saremo romantici ma diciamo sempre che noi diventiamo il tramite tra gli occhi degli sponsor e gli occhi di chi vedrà quei territori nel film e, poi, dal vivo: gli spettatori leggono infatti nel film la passione, l’incanto, l’entusiasmo di chi quei luoghi li ama e li conosce da sempre.
Perciò, anche nella docummedia su Lucrezia Borgia, vogliamo che il legame tra Lucrezia e Napoli abbia nel film il posto che gli spetta.
Per cui diciamo alle realtà imprenditoriali ma anche alle associazioni che operano a Napoli: aiutarci! Aiutateci a portare il cast e la troupe a Napoli per girare nei luoghi iconici le scene che raccontano di questo rapporto tra la Duchessa e la città partenopea! Napoli aggiungerebbe fascino ma anche quel pizzico di scanzonata follia che noi cerchiamo sempre di aggiungere nei nostri film. Perché con la Storia ci si può divertire, sapete? Non è necessario raccontarla in maniera noiosa, anzi. Basta raccontarla per bene e spesso la Storia ha già in sé lati buffi senza bisogno di romanzare nulla. La vita di Lucrezia Borgia è talmente esagerata che sembra uscita direttamente da una telenovela. A parte i nomi in spagnolo, che già da soli fanno molto telenovela sudamericana, la storia stessa ha dei risvolti incredibili, pieni di colpi di scena, scandali, rivalità, tradimenti, sete di potere e personaggi senza scrupoli. Il fatto stesso che Lucrezia sia la figlia del Papa è sufficiente a farci entrare in un mondo dove tutto è esagerato e inverosimile. Come avrete capito, quella che raccontiamo noi non è la solita storia di Lucrezia Borgia assassina e mangiauomini, come è stata descritta in tante, troppe!, serie TV, romanzi e opere teatrali. Come diciamo nel film, “quella è roba da operetta”, il risultato di pettegolezzi e scandali che nei secoli hanno contribuito a costruire il mito di una Lucrezia simbolo di crudeltà e amoralità.
Quindi si potrà conoscere una Lucrezia Borgia inedita agli occhi degli spettatori?
La vera storia è completamente diversa. Lucrezia Borgia d’Este è una donna colta, divertente, intelligente e con un carattere molto determinato. Ha avuto solo la sfortuna di nascere in una famiglia fortemente disfunzionale. Il padre, il cardinale Rodrigo Borgia, poi diventato papa con il nome di Alessandro VI, e il fratello Cesare, condottiero senza scrupoli, l’hanno infatti usata come pedina per i loro spregiudicati giochi di potere. Giusto per dare un’idea: l’hanno fatta sposare tre volte (e la prima volta aveva solo dodici anni), le hanno ammazzato un marito (il povero Alfonso di Aragona, per l’appunto), e forse anche un amante.
Solo una volta divenuta duchessa di Ferrara, Lucrezia riesce finalmente a dimostrare il suo valore. Durante la terribile guerra contro Venezia sfoggia tutta la sua capacità diplomatica e di governo e regge da sola il Ducato. In seguito, da abile imprenditrice, investe i suoi averi nella costruzione di argini di fiumi e in un’incredibile opera di bonifica, rendendo coltivabile un’area di oltre 25.000 ettari, l’equivalente di 36.000 campi da calcio.
Insomma… Chi si vuole imbarcare con noi in questa bella avventura da docummedia, siamo certi ne rimarrà entusiasta!