Francesca Montuori. Foto Fremantle, The Apartment
Francesca Montuori. Foto Fremantle, The Apartment

Francesca Montuori: amo la vita

Giovane e talentuosa, abbiamo avuto modo di seguire Francesca Montuori ne, L’amica geniale, serie di successo della Rai, da poco terminata.

Un ruolo adatto a lei, ben strutturato, che le rimarrà addosso ancora per un po’. Francesca si divide tra gli studi al DAMS e la passione per questo bellissimo mestiere. Propositiva e piena di interessi, vi presentiamo Francesca e quelle che sono le sue passioni, i suoi trascorsi, il suo amore per la vita.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Francesca Montuori. Come stai e come procede il tuo vissuto?

Sto molto bene, grazie. Il mio vissuto procede, sono soddisfatta e fiera di questa parte della mia vita. Non potrei chiedere di meglio.

Giovanissima, cosa ti ha spinto ad intraprendere la strada della recitazione?

Tutto ha avuto inizio da piccola. Piano piano ho iniziato a comprendere la mia natura, senza fare troppa fatica. Ad otto anni, poi, sono salita per caso su di un palcoscenico teatrale. Il caso muove molte cose della mia vita e, in quel momento, ho capito che l’arte sarebbe stata la mia strada, quasi come se la scintilla si fosse accesa in me. La recitazione è una passione primordiale, ma negli anni mi sono avvicinata alla scrittura. Un giorno mi piacerebbe assumere la responsabilità narrativa di un progetto cinematografico o televisivo.

L’avventura de, L’amica geniale, è giunta al termine. Che esperienza ha rappresentato per te e quanto ti resterà addosso di questo lavoro che ha segnato il tuo ingresso nel mondo delle fiction?

La prima esperienza è come il primo amore, non si dimentica mai. Sarò sempre grata a questo progetto perché ha creduto in me e nelle mie potenzialità e ha fatto in modo che mi esprimessi al meglio, rimanendo autentica, senza snaturarmi. Ho lavorato con professionisti che mi hanno valorizzata ed amata e a cui devo tutto. Non potevo chiedere ingresso migliore.

Quale pensi sia il segreto de L’amica geniale?

Penso che il segreto de, L’amica geniale, se davvero esiste un segreto, sia legato al realismo, affiliato al contesto storico e all’autenticità dei rapporti. Tutti possiamo immedesimarci nei personaggi che hanno i propri conflitti, le proprie scelte di vita, le proprie ossessioni e la loro essenza. Sono dei personaggi vivi, anche se hanno vissuto in altre epoche. L’essere umano, con le proprie ambizioni e pulsioni, non cambia, a cambiare è, piuttosto, l’approccio alla vita, che è differente per ogni epoca.

Un aneddoto dal set che ricordi con piacere?

Ricordo l’ultimo giorno di set, il mio ultimo ciak. Ad un certo punto, il maestro Daniele Luchetti, grida: ”Francesca ha finito il film”. Sono scoppiata in lacrime e Daniele, abbracciandomi, mi ha detto: “Sei stata una bella sorpresa”. Rimarrà uno dei momenti più belli da associare per sempre a quel set.

Cosa sogna Francesca Montuori per il suo futuro?

Sogno che la pandemia, così come la guerra in Ucraina, possano avere fine. Vivere, oggi, sembra essere una corsa ad ostacoli. Mi auguro, inoltre, di continuare ad essere felice e soddisfatta della vita che conduco, dei progetti che porterò avanti.

Sogni e passioni di una giovane attrice?

Adoro viaggiare, scoprire nuovi posti, scrivere, leggere e guardare film. Sono un’appassionata della vita, in ogni sua forma e genere e, al contempo, amo anche la solitudine. Sono dell’idea che i momenti “no” aiutino a crescere, difatti non li rifuggo, li affronto. La vita è un dono prezioso che non va sprecato, per nessuna ragione al mondo.

Puoi anticiparci qualcosa sul tuo futuro artistico?

Al momento vivo questo piccolo traguardo ottenuto con L’amica geniale. Sono al primo anno, al DAMS. Sono dell’idea che lo studio va affrontato con preparazione ed entusiasmo. Del futuro lavorativo, saprò dirvi di più in futuro.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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