L’attore Francesco Russo fa parte del cast de L’amica geniale, giunto alla sua terza stagione, nei panni di Bruno Soccavo.
Recentemente lo abbiamo visto ne, A Classic Horror Story, su Netflix, in un ruolo decisamente differente dai soliti, per un horror tutto italiano. Lo ritroviamo, oggi, per parlare della sua carriera, che sembra essere in continua evoluzione e della sua voglia di vivere di e per questo lavoro.
Ben ritrovato all’attore Francesco Russo. Come procede il tuo vissuto?
Va tutto bene! Ho da poco terminato la tournée de Sogno di una notte di mezza estate. Procede tutto a meraviglia e, per la prima volta, dopo averlo realizzato, guardo le puntate de L’amica geniale.
Attualmente sei nel cast della terza stagione de, “L’amica geniale”, nei panni di Bruno Soccavo. Cosa puoi anticiparci su questo personaggio?
Il mio Bruno, effettivamente, subisce un cambiamento, ma non è chiaro il reale motivo o se, semplicemente, il tutto sia da attribuire al peso legato all’azienda di famiglia, completamente ricoperta di debiti. Diventa difficile, per lui, poter comprendere le richieste degli operai, attuate negli anni settanta a Napoli.
Parlaci di quella che è stata l’atmosfera sul set e il rapporto con i colleghi?
La serie è stata realizzata in piena zona rossa, in un periodo in cui uscivo di casa soltanto per andare a lavoro. Abbiamo lavorato tanto sui personaggi, sui loro trascorsi, su come avrebbero agito in svariate situazioni. Con i colleghi ho avuto un ottimo rapporto. Avevo già collaborato con le due attuali protagoniste, nella stagione precedente. Ho avuto un ottimo rapporto con tutti i miei colleghi di set, senza escludere nessuno, potendo constatare di persona il loro approccio a questo mestiere.
“A Classic Horror Story”, proposto su Netflix, ha ottenuto un grande successo. Il tuo ruolo, articolato e misterioso, ti ha reso ancora più noto al pubblico. Che esperienza ha rappresentato per te?
Ho un ricordo de-genere di questo film, realizzato in Italia (ride). Non avevo mai preso parte ad un film horror e, al contempo, non ne ero nemmeno appassionato. Ho finto, al momento del provino, di essere un vero amante del genere, anche per assecondare quello che sarebbe stato il mio personaggio. L’avere paura e il poter spaventare le persone, ha rappresentato una vera e propria novità. Ringrazio il regista per avermene dato la possibilità. Ne conservo un bellissimo ricordo, legato anche al dover affrontare un accento del tutto diverso dal mio.
Cosa ti auguri per il futuro?
Mi auguro di poter lavorare tanto, avendo così la possibilità di vivere di questo lavoro. Affronterei qualsiasi ruolo, perché non amo scegliere. Mi interessa comunicare, trasmettere le mie capacità, questa mia forte e sana passione.
Puoi anticiparci qualcosa circa i tuoi progetti futuri?
Tra qualche mese dovrei cominciare le riprese di una nuova serie, ma al momento non posso anticiparvi nulla.