Nicolò De Devitiis. Foto da Ufficio Stampa
Nicolò De Devitiis. Foto da Ufficio Stampa

Nicolò De Devitiis, voglio essere me stesso

Giovinezza, bravura, entusiasmo, passione. Nicolò De Devitiis è il giovanissimo inviato de Le Iene.

Nicolò De Devitiis. Foto da Ufficio Stampa
Nicolò De Devitiis. Foto da Ufficio Stampa

I suoi servizi d’attualità stanno riscuotendo un vero e proprio successo di pubblico. Lui lascia parlare le persone che lo seguono, preferendo fare il proprio mestiere con dedizione e impegno. Ci mette il cuore, in ogni servizio che prepara. Dedica il suo tempo e il suo talento ad ogni cosa che arriva. Resta se stesso, questa è la vittoria più grande.

La Gazzetta dello Spettacolo lo incontra in un’interessante chiacchierata.

Benvenuto Nicolò De Devitiis, è iniziata da pochissimo la nuova stagione de Le Iene. Che emozione provi nell’essere in un programma del genere?  

Direi una grande felicità. I miei due servizi d’attualità mi hanno dato molte soddisfazioni, in queste puntate. Certo, non sta a me dirti se i nostri servizi portano a delle soluzioni o meno. Ognuno di noi fa il proprio lavoro nella maniera più obiettiva possibile, cercando di non essere mai autoreferenziali. All’interno della redazione, siamo persone normali. La gente si fa un’idea su come siamo e su come lavoriamo dai servizi che mandiamo in onda. Parlano i servizi, parla il nostro lavoro e parla il programma che facciamo e che dura da molti anni. Cerchiamo di lavorare a testa bassa, ogni giorno. I servizi li montiamo noi, facciamo le proposte e c’è una continua ricerca da parte dell’inviato. L’idea e le proposte dell’inviato sono alla base, spesso facciamo anche da autori. Non ci fermiamo mai.

Cosa rappresenta, quindi, per te questo lavoro? 

Questo lavoro è la mia vita. Ci tengo molto a questo programma. Quando va in onda un servizio, il giorno dopo mi arrivano tanti messaggi. Il bello di questo mestiere è anche questo. Quando giri i servizi, provi un po’ di amore e odio per quello che fai perchè comunque è un lavoro faticoso, dormi poco e spesso in macchina, fai dei viaggi chilometrici in macchina nelle campagne. Io, per esempio, mi sono rotto  le vertebre e sono per un po’ in ospedale. Il nostro lavoro richiede pazienza, ma quando il tuo servizio va in onda è una soddisfazione e sei felicissimo.

Il tuo percorso lavorativo nasce sui social. Come ti rapporti ad un social come Instagram?  

La passione per Instagram nasce dal mio amore per la fotografia. Ormai i social fanno parte della nostra vita e per essere aggiornati sulle notizie, vai sui social. Questo è il nostro nuovo modo di comunicare. Ho un approccio molto semplice con Instagram, lo preferisco agli altri social e l’ho sempre usato. Ho iniziato ad usarlo quando ero ancora all’Università, perchè amavo fare foto alle bici. Ho puntato su quello e alla fine mi ha portato bene, mi ha rappresentato più. Adesso, pubblico quello che fa parte della mia vita, le persone vogliono sapere cosa faccio ed è bello raccontarti, farti conoscere e farti apprezzare più come persona che come personaggio. Instagram riesce a darmi l’occasione di farmi conoscere ogni giorno dalle persone quando sono fuori dal mio lavoro.

Hai condotto il programma Dance Dance Dance 2 su Fox Life. Che esperienza ha rappresentato per te?  

Quel programma è stato un bel banco di prova per me. Abbiamo trascorso molte ore in studio, era una macchina gigante. Ho imparato anche a ballare, rifarei questo programma anche domani!

Hai anche condotto il Wind Summer Festival con Alessia Marcuzzi. Come ti sei trovato a lavorare con una professionista molto apprezzata? 

Sono cresciuto con lei, la ammiravo guardandola in tv mentre conduceva il Festival Bar. Ritrovarmi con Alessia sul palco, in Piazza del popolo dove mi ritrovavo da bambino con i miei amici, è stato meraviglioso. Una grande festa, l’esperienza più bella che ho fatto fino ad ora.

In estate, ti abbiamo visto condurre un programma su Radio2… 

Sì, la radio è un’esperienza meravigliosa dove hai solo la voce per intrattenere. Non devi mai abbassare la guarda e l’attenzione del pubblico che ti ascolta è fondamentale. In radio, è bellissimo lavorarci anche perchè io amo la musica.

C’è un programma che adesso vorresti ottenere? 

Sai, adesso ho ventotto anni e faccio questo lavoro da cinque anni. Ho raggiunto già ciò che volevo. Qualsiasi servizio che va in onda, per me, è un traguardo che supero. Sto facendo un percorso e voglio proseguire passo dopo passo. Posso sempre migliorare e voglio crescere. Valuterò qualsiasi cosa che mi arriva. Io cerco di impegnarmi in ciò che faccio. Perché sono così: metto il cuore in tutto quello che faccio. A volte anche troppo!

Come ti descriveresti? 

Sono testardo, caparbio. Se mi metto una cosa in testa, cerco di raggiungerla. Sono determinato, ma anche romanticone. Mi auguro di essere sempre me stesso. Dal primo giorno che ho scelto questo mestiere, mi sono detto: voglio essere me stesso. Spesso, il lavoro che fai, ti cambia e io non voglio questo. Voglio essere ciò che sono e voglio coltivare la mia famiglia, gli affetti personali e la mia persona. Faccio un bellissimo lavoro che sognavo di fare ma non voglio dimenticare la vita vera.

Su Anna Chiara Delle Donne

Redattrice

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