Ale e Franz. Foto di Maurizio Raspante.
Ale e Franz. Foto di Maurizio Raspante.

Ale e Franz su Comedy Central

Con due spettacoli teatrali, il duo Ale e Franz torna a far ridere gli italiani

Saranno due serate tutte da ridere quelle che a settembre vedono come protagonisti Ale e Franz! Due fuoriclasse della battuta intelligente, che tornano in scena su Comedy Central (Sky al canale 124) con la loro particolare e surreale comicità.

Per ben due settimane a partire da stasera, infatti, ogni mercoledì alle 21.00 andranno in onda due spettacoli teatrali della famosa coppia comica che ha visto affezionarci sempre più durante Zelig.

La programmazione

Si parte questa sera mercoledì 6 settembre, alle 21.00 si parte con il grande classico “E tanto che aspetti?”, mentre il 13 settembre sempre alle 21.00, per la prima volta in onda su Comedy Central, sarà il turno di “Aria Precaria” dove i due comici amici e nemici ci trasporteranno in un altrove tutto loro.

È tanto che aspetti?

Si tratta forse dello spettacolo teatrale più noto del duo comico milanese Ale e Franz. Messo in scena per la prima volta nel 2003, lo show è una miscellanea dei più famosi sketch dei due attori – dalle atmosfere noir di Gin e Fizz ai celebri dialoghi della panchina – intervallati da brevi momenti musicali in cui Vladimir Denissenkov, musicista ucraino, suona la fisarmonica.

Aria precaria

In questo caso parliamo invece, spettacolo andato in scena per la prima volta nel 2009, i due comici hanno scritto un testo teatrale che, in qualche modo, ricalca le loro esperienze davanti alle telecamere. Lo show si sviluppa in dieci incontri tra due uomini che avvengono nelle circostanze più diverse. Un’occasione per analizzare, in chiave non soltanto comica, il rapporto che si può creare tra due persone, siano essi amici o nemici.

Luoghi e non luoghi, tra il serio, l’umoristico, l’allegro e il pungente. Tempo e spazio che si incrociano e si allontanano in modi a volte inaspettati. E, che sia in una vivace bocciofila o in un call center, che sia una sala d’aspetto o una panchina al parco, l’aria è sempre diversa eppur è sempre aria precaria: in bilico tra il reale e l’impossibile.

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