Cecilia Dazzi

Cecilia Dazzi, Eleonora donna sopravvissuta

A tu per tu con Cecilia Dazzi

Cecilia Dazzi è un’attrice che da sempre ha impersonificato e portato in scena le donne più diverse. L’ultima? Una madre che vive nei ricordi del figlio nell’ultima stagione di Braccialetti Rossi.

Cecilia Dazzi

Da ora si prepara ad affrontare una sfida ancor più difficile quella che dal 22 Febbraio, l’ha portata in TV con la fiction La porta rossa. Un ruolo di donna persa, sfinita e sopravvissuta a cui Cecilia Dazzi ha regalato il suo corpo, il lato buio e quella vena di dolore reale e spiazzante che la TV deve saper mostrare. La Gazzetta dello Spettacolo ha incontrato Cecilia Dazzi…

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Cecilia Dazzi. Innanzitutto voglio farti i complimenti, ti ho vista ultimamente nella terza stagione di Braccialetti Rossi in un ruolo davvero sorprendente…

Grazie! Sono stata davvero contenta di aver preso parte a questa stagione di Braccialetti Rossi. I ragazzi del cast sono uno più bello dell’altro, anche dal vivo!

Ma ora sei in tv con una nuova fiction La porta rossa. Mi parli del tuo personaggio?

Eleonora è una donna che ha dovuto rinunciare a tutto per sopravvivere. Ha rinunciato a tutte le gioie della sua vita, alla bellezza, all’amore, agli affetti. Per sopravvivere e per far vivere le persone che ama, ha rinunciato a tutto. Eleonora è un personaggio che ho costruito, regalandole una grande forza e una fortissima fragilità.

Eleonora ha a che fare con i fantasmi e questo non l’ha lasciata come era. E’ una donna completamente deturpata e distrutta, non la comprendi mai realmente, sembra una persona astratta perchè tutti i suoi valori sono stati spostati. Quando vedi Eleonora vedi una donna che soffre, ho fatto un grande lavoro su di lei. Ho perso due taglie in trenta giorni, per far capire alle persone che Eleonora è passata all’inferno e glielo vedi nella sua faccia distrutta.

Eleonora ti somiglia?

Non so se mi assomiglia. Lei è una persona completamente prosciugata, non ha un briciolo di vita. Eleonora è una sopravvissuta, una persona che non può permettersi di essere viva. Ho messo in lei sicuramente qualcosa di me, come capita con i personaggi che interpreto ma Eleonora non ha colori, è completamente imbruttita.

Cosa speri che il pubblico colga di La porta rossa?

Mi auguro che venga apprezzato il lavoro di tutti, a partire dal lavoro fatto dal regista Carmine Elia che ha realizzato questo prodotto rispettando i telespettatori e trattando tutti come delle persone intelligenti e consapevoli di quello che guarderanno. La porta rossa non ha niente di didascalico, è tutto lasciato alla dedizione e all’intelligenza di chi vedrà la fiction. Questo è un prodotto che chiede al pubblico attenzione.

Quando hai finito di girare La porta rossa, hai pensato a cosa ti porterai dietro di questa esperienza?

Lavorare con un regista come Carmine Elia è quello che vorrebbe ogni attore. Carmine Elia è un regista che ti chiede tutto e ti dà tutto. Non ti lascia fare le cose per caso. Mi porto dietro la gioia di avere avuto intorno un regista e una troupe che sono felici di fare ciò che stanno facendo. Mi porterò dietro la passione di lavorare con persone appassionate.

Cecilia, come ti descriveresti agli altri?

Sono una persona che tendenzialmente cerca di essere in ascolto degli altri. Ho la fortuna di essere diventata mamma e ho le orecchie e gli occhi più aperti del solito. Mi sono accorta di quanto sono fortunata, guardando un bambino ci rendiamo conto di quanto a volte basta poco per essere felici e per rendere felici i bambini.

Progetti futuri invece?

Sto finendo una fiction per Canale 5 chiamata L’isola di Pietro, con Gianni Morandi. Sono pazza di Gianni Morandi, è un uomo meraviglioso! Sono contenta di lavorare con questa troupe di persone piacevoli e leali.

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