È sempre un piacere ritrovare Sara Zanier con la sua dolcezza, il suo essere attenta, specie nel raccontarsi. Possiamo vederla, in questo periodo, nelle vesti di Emma ne “Lea – I nostri figli”, su Rai 1, fiction capitanata da Anna Valle.
Gli appassionati di “Un Posto al Sole”, invece, potranno trovarla in onda su Rai 3 nelle vesti di un’abile avvocatessa.
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Sara Zanier. Come stai?
Sto molto bene, grazie! Sono felice di ciò che sto realizzando a livello lavorativo, sotto vari fronti, che si parli di “Un Posto al Sole”, per cui ho firmato per un altro anno, o di “Lea – I nostri figli”. Su Netflix, inoltre, è in onda la seconda stagione di “Di4ri”, una serie teen distribuita anche a livello internazionale in cui interpreto la mamma del protagonista. Non posso lamentarmi affatto, intanto mi godo tutto ciò, vedremo cosa ci riserverà poi il 2024.
Parliamo, appunto, di “Lea – I nostri figli”, serie Rai giunta alla sua seconda stagione e capitanata da Anna Valle, e del tuo ruolo..
Sono contenta di poter interpretare Emma, un ruolo diverso dal solito, un’anima rock, se vogliamo dark, una produttrice musicale con una sana passione per la musica. A livello di vestiario siamo vicine agli anni ’70 e parliamo di una donna che si insinua nella storia tra Arturo e Lea. Nella vita reale mi sarei detta “perché proprio lei, perché proprio tra Arturo e Lea” ma è risaputo che non bisogna mai giudicare il proprio personaggio quindi guardiamo avanti. Diciamo, semplicemente, che metterà un po’ di pepe al loro rapporto, posso dire questo, ecco..
Sara Zanier, come sei stata accolta dal resto del cast, dalle maestranze?
Molto bene! Purtroppo non ho avuto scene da realizzare con tutti i componenti del cast, se non con pochi protagonisti principali. Ad ogni modo si nota la loro unione, l’essere molto rodati. Sono stata felice di ritrovare Primo Reggiani, con cui ho interpretato “Grandi domani” e di incontrare nuovamente Anna Valle. L’unico giorno in cui abbiamo girato insieme, proprio il giorno del suo compleanno, ho avuto modo di ricordare che con lei interpretai il mio primo lavoro cinematografico. Anna è identica ad allora ed è una gran bella persona nel suo essere semplice, pulita. Sarei felice di ritrovare tutti loro in una terza stagione.
Un tempo sei stata parte integrante di “CentoVetrine”, un progetto che ti ha regalato maggiore notorietà, da qualche tempo nuovamente visibile, interamente, su Mediaset Infinity. Che ricordo porti con te di quella esperienza, dei colleghi di set, del compianto Fabrizio Portalupi, compianto regista della soap?
Fabrizio era un creativo, un’anima bella, una persona fuori dagli schemi. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto tutti. Era appassionato, voglioso di sperimentare, di regalare un tocco cinematografico alla soap. Non era un caso che fosse legato ad Elisabetta Coraini, Laura nella serie, una persona buona, pulita, proprio come lui. La vita va avanti, gli anni passano, si fatica a rendersene conto ma davvero nessuno di noi si aspettava tutto ciò.
Non sei nuova, se guardiamo ancora al passato, ai ruoli da cattiva, basti ricordare, ad esempio, “Le tre rose di Eva”, fiction in cui hai avuto modo di ritrovare Luca Capuano, precedentemente incontrato proprio ne “CentoVetrine”.
Beh si, un ruolo ‘pesante’, se pensiamo anche al fatto che ho ‘ucciso’ la protagonista, Anna Safroncik/Aurora. Un sentimento tossico, capace di portare una persona, per gelosia, a compiere un gesto forte. Mi piacerebbe, oggi, interpretare una vera cattiva, dall’inizio alla fine della trama. Quello mi appagherebbe davvero. Un po’ di tempo fa, tra l’altro, ho interpretato proprio un ruolo del genere, in un film che ancora non so dove sarà distribuito. Una nazista, un ruolo davvero tosto, così come il periodo che ho dovuto rivivere attraverso quel personaggio.
Ti andrebbe, insieme a noi de La Gazzetta dello Spettacolo, di effettuare un ‘bilancio’ di questa tua carriera nella recitazione?
Mi viene difficile effettuare un reale bilancio, anche a causa del Covid-19 che ha spezzato di netto alcune situazioni. Son stata ferma quasi due anni, girando “Di4ri”, nel mezzo, senza prospettiva alcuna. Certo, posso dirti che sono felice del percorso compiuto perché ho preso parte a delle serie amatissime e a livelli alti, come protagonista. Un passo dal cielo, Don Matteo, per citare alcune esperienze bellissime. Ora ho quarant’anni e sono sempre più curiosa di capire dove mi porterà questo straordinario viaggio. Intanto ci sono, sto lavorando, e questo mi basta, mi rende serena.
In una recente intervista sostieni che è necessario, vitale, avere Sole, tua figlia, al tuo fianco, instradarla, sostenerla. Cosa puoi dirci a riguardo Sara Zanier?
Credo sia fondamentale, per un genitore, trasmettere dei valori solidi ai propri figli. Entità a sé capaci di incanalare subito ciò che hanno intorno, ciò che vivono. Cerco di passare tutto il tempo che ho a disposizione con lei, consigliandola, creando delle basi giuste. Sole è una bambina molto sensibile, curiosa del mondo, amante degli animali, di ogni piccolo essere vivente. Ha undici anni, frequenta la prima media, sta vivendo un’età meravigliosa. Spero, nel mio piccolo, di riuscire a trasmetterle tutto il buono possibile, per un’avventura che è ancora in corsa.