Dignità Autonome di Prostituzione. Foto di Luca Brunetti.
Dignità Autonome di Prostituzione. Foto di Luca Brunetti.

Dignità Autonome di Prostituzione, Christmas Edition 2017

Torna a grande richiesta lo spettacolo Dignità Autonome di Prostituzione

Uno spettacolo fortemente voluto dal pubblico, ed ecco che torna a grande richiesta torna al Teatro Bellini di Napoli, Dignità Autonome di Prostituzione.

Dignità Autonome di Prostituzione. Foto di Luca Brunetti.
Dignità Autonome di Prostituzione. Foto di Luca Brunetti.

Uno spettacolo che ha decisamente scardinato le convenzioni classiche del Teatro, con al sua natura di esperienza teatrale, e non solo. Fino a oggi, in 10 anni, 42 edizioni, 387 repliche circa 400.000 spettatori / clienti hanno applaudito, ogni sera, dai 30 ai 50 attori in scena. I teatri più importanti delle maggiori città italiane hanno scelto di trasformarsi ne bordello più famoso d’Italia, la “casa chiusa dell’Arte” che ha vinto numerosi premi e riconoscimenti.

Dignità Autonome di Prostituzione ha una formula consolidata, sulla quale il regista costruisce, per ogni nuova edizione uno spettacolo che uno spettacolo che si rinnova ogni sera: la luce ‘rossa’, che avvolge il teatro già dall’esterno lascia intuire immediatamente la dimensione intrigante e stravagante che accoglierà il pubblico. Gli attori, rigorosamente in vestaglia o giacca da camera, come prostitute, adescano e si lasciano abbordare dagli spettatori, i “clienti”, muniti di “dollarini”, che dovranno contrattare il prezzo delle singole prestazioni, le cosiddette “pillole di piacere”: monologhi classici e contemporanei.

Le dichiarazioni

Un’esperienza inusuale che vuole emozionare e far riflettere divertendo. Come dice lo stesso ideatore, autore e regista Luciano Melchionna: “DadP è uno stupore nuovamente sollecitato, tramite un teatro che non sia auto-celebrativo, ermetico o fine a se stesso, ma prima di tutto magia e sogno“.

Un sogno che prende vita negli spazi più imprevedibili del Teatro, durante una serata che catapulta lo spettatore in una dimensione surreale e lo accompagna in un percorso itinerante, attraverso luoghi ‘segreti’, generalmente non accessibili.

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