A tu per tu con Rossella Seno
Portare in scena gli ultimi, per dare voce a chi non ne ha… I mille volti dell’attrice Rossella Seno in tante esperienze televisive, raccontati in una intervista per i lettori.
Nuovamente ospite de “La Gazzetta dello Spettacolo” Rossella Seno. Teatro, televisione e tanto altro ancora per l’attrice italiana. Con la eleganza e una straordinaria tecnica recitativa fa “assaporare” splendide emozioni durante i suoi spettacoli. “Carabinieri”, “Un poso al sole”, “La squadra” sono solo alcuni dei fortunati format televisivi che hanno registrato la sua partecipazione. Con “Cara Milly”, e “Puri come una bestemmia”, spettacoli teatrali di successo, sta ottenendo apprezzamenti dal pubblico. Insieme a lei cercheremo di scoprire i trucchi del “mestiere” dell’attrice.
Com’è oggi portare avanti il “mestiere” dell’attrice?
Dura, molto dura, se fai teatro civile. Pare la cultura “non funzioni”. E quel che dispiace è che a temerla siano proprio gli addetti del settore, impresari, distributori, produttori, che difficilmente investono in questo tipo di progetti. Perché in fondo il pubblico è più attento e sensibile a certe tematiche di quanto si voglia far credere. Lo sperimento, puntualmente, e poi gli spazi, che vengono sempre più a mancare..
Questo lavoro regala anche splendide emozioni, quali?
Come ti dicevo poc’anzi l’attenzione del pubblico, partecipe, consapevole, che ancora riesce ad emozionarsi, e che ti ripaga di tanta fatica. E “quelle canzoni “ scritte per te, doni preziosi (sorride ndr).
Tanto teatro, ma anche televisione, quali sono le differenze?
Non demonizzo la televisione, c’è quella “trash” ma ci sono anche cose di ottime qualità, premiate dagli ascolti, come “The pope”, “La porta rossa” o “Di padre in figlia”, scritte, girate ed interpretate magistralmente.
Come ti prepari per interpretare un nuovo ruolo?
Ci entro dentro, lo vivo. Che sia recitato o cantato.
Per il futuro cosa bolle in pentola?
Abbiamo debuttato il 12 aprile scorso con lo spettacolo di canzone teatro “Puri come una bestemmia”, io, Lino Rufo e Yuki Rufo: una cantastorie, un cantautore blues e uno straordinario chitarrista. Portiamo in scena gli ultimi, diamo voce a chi non ne ha. E poi un progetto discografico, in cui credo davvero molto. Grata agli autori che hanno scritto per me: Germini, Passante, Pavone, Caccamo, Pintucci. Protagonisti ancora una volta coloro che hanno subito soprusi, violenze, ingiustizie.