Teatro Lendi stagione teatrale 2015/16

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La stagione al Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE) in abbonamento si apre il 19 novembre (replica il 20 novembre) con Peppe Barra in “Ci vediamo poco fa“, il concerto/recital di successo portato in tournée per i teatri italiani negli ultimi due anni.

Dopo Peppe Barra, sarà la volta di Giacomo Rizzo con Diego Sanchez e Antonella Elia in “Benvenuti alla festa di San Gennaro(1 e 2 dicembre), Carlo Buccirosso in “Il divorzio dei compromessi sposi” (anteprima nazionale. 9 e 10 dicembre), Paolo Caiazzo in “Benvenuti in casa Esposito” con la regia di Alessandro Siani (26 e 27 dicembre), Laura Freddi e Lucio Pierri in “Stresssati…ancora di più” (14 e 15 gennaio), Ricky Tognazzi e Simona Izzo in “Figli, mariti, amanti…” (anteprima nazionale. 26 e 27 gennaio), Biagio Izzo in “L’amico del cuore” con la regia di Vincenzo Salemme (11 e 12 febbraio), Maurizio Casagrande in “E la musica mi gira intorno” (9 e 10 marzo), Maria Bolignano e Maurizio Aiello in “Tutti per uno, uno per Titty” (anteprima nazionale. 30 e 31 marzo), Sal Da Vinci in “Stelle a metà” (12 e 13 aprile).

Fuori abbonamento, Massimo Ranieri in “Sogno e son desto 3(25 febbraio), Gigi Finizio con il suo consueto concerto di San Valentino (13 e 14 febbraio), Marisa Laurito in “Sud and South” (4 marzo), Antonio Grosso e Lello Radice in “Maradona è meglie ’e Pelè” (18 marzo).

‘Ci vediamo poco fa’ è lo spettacolo che racchiude il nocciolo delle qualità di attore e cantante di Peppe Barra. È qui che le sue doti di animale di palcoscenico e maestro della comunicazione raggiungono la più completa ed ineguagliabile forza di attrazione. Tutta la dirompente esplosività della tradizione napoletana è stata da Barra trasformata in una forma che è solo sua e di nessun altro. Un mondo artistico fatto di follia, poesia, malinconia, ironia graffiante, estro e divertimento, popolato dalle canzoni degli autori che più ha amato.

Dal Cafè Concerto al Varietà, dalle canzoni classiche a quelle di oggi, con tutto il repertorio comico e grottesco dei monologhi e delle parodie fino all’esplosione della febbre primitiva e dionisiaca di un finale dove la voce e il pianoforte fanno irrompere l’immagine prepotente ed orgiastica di una napoletanità sconosciuta e sofferta. Da Giorgio Gaber a Bruno Lauzi, da Raffaele Viviani a Bertold Brecht e Kurt Weill. Un repertorio di canzoni che si intreccia con quello comico e grottesco dei monologhi e delle parodie fino all’esplosione della febbre primitiva e dionisiaca di un finale dove la sua voce irrompe prepotente dai meandri di una napoletanità ancestrale e sofferta.

Peppe Barra segue il suo affascinante percorso in grado di accordare sulla medesima tastiera vocale, ritmo e giocosità. E come sempre contamina felicemente suoni e stili con l’energia travolgente che lo caratterizza affidandosi alla raffinata scrittura musicale e poetica di vari autori e alla sapienza dei musicisti che lo accompagnano. Ci vediamo poco fa incita ad alimentare il sogno, tenendo sempre viva la fiamma della speranza per recuperare e restituire alle nuove generazioni la Napoli dai mille colori tanto amata e conosciuta dal mondo intero. Ne restituisce i suoni che la caratterizzano e che Peppe Barra felicemente “contamina” con l’energia travolgente che lo caratterizza affidandosi alla raffinata scrittura musicale e poetica di autori come Roberto De Simone, Franco Del Prete, Patrizio Trampetti, accompagnato da musicisti straordinari come quelli che compongono la sua compagnia.

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