La provocazione è di Emanuela Esposito e Dario Tucci; da una loro idea, infatti, nasce questa pièce teatrale che andrà in scena al Teatro Palcoscenico il 24 aprile c.a. e in replica il 26.
Tucci è anche il regista di questo lavoro teatrale che è essenzialmente un viaggio attraverso le fragilità di una donna, come fosse una città. Soledad vive tra piume e paillettes, esibendosi come ballerina al Cafè N’ est Pas. Questo luogo, prima della soglia paratestuale rappresentata dal titolo, sembra essere il primo indizio lasciato dall’ autrice ad una platea di viaggiatori ignari; c’ è il gregario (Selma, l’ assistente dell’ artista) e c’è l’ antagonista (Ilda, la nuova soubrette) e c’è una storia che si dipana tra la tematica della mancata auto-accettazione del Sé -in questo caso sul versante estetico, in virtù del fatto che Soledad è una ragazza curvy- e quella della distorsione dell’ immagine del Sé, a cui sembra che tutti siamo costretti.
Pressioni, sfogo ed espiazione verranno portati sulla scena da Dolores Gianoli, Alessia Sanchez e Antonio Torino; al pubblico resta il compito di sostenere questi giovani autori e la loro coraggiosa compagnia, in vista di più grandi traguardi, che -siamo certi- non mancheranno. La Esposito ha curato anche la scenografia e il progetto grafico legato a questo evento teatrale che incuriosisce e intriga, non fosse che per l’ ambientazione ai limiti del burlesque, tanto in voga da Maria Polignano in poi.