Banda Leon
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Banda Leon: mai dare nulla per scontato

Il nuovo viaggio in musica de Banda Leon è “J’ai peur”, una canzone scritta interamente da Philippe Leon, collante della band.

Al suo fianco, da sempre, Linda Edelhoff, abile cantante, e Fabio Colasante, legato all’elettronica, arrangiatore e bassista. Un’intervista che scava nelle loro origini, senza dimenticare il presente, una vetrina importante..

Benvenuti su La Gazzetta dello Spettacolo, Banda Leon. In radio, da qualche giorno, il vostro nuovo singolo, “J’ai peur”, un viaggio tra incertezza e amore, una piccola, grande, inquietudine. Cosa potete dirci a riguardo, Banda Leon?

In “J’ai peur” abbiamo voluto focalizzarci su quella sensazione che si ha quando si perde ogni certezza sia nei propri sentimenti che nella qualità o concretezza di quelli del partner. L’amore spesso diventa compromesso o abitudine e allora diamo per scontate quelle attenzioni che non possono e non devono mai essere considerate garantite a prescindere.

Come si sviluppano le vostre canzoni, ogni singolo testo?

La musica è una forma d’arte intangibile ma è, al pari di altre forme d’arte, un mezzo di comunicazione e forse tra tutti è quello più potente perché forse più evocativa. Un testo ha la responsabilità di tradurre in parole l’umore di una melodia, per questo la scelta delle parole non è mai casuale ma nasce specificamente da un concetto, che abbiano musicalità e che siano inquadrate perfettamente all’interno dello schema ritmico della musica che lo “veste”.

Affrontiamo un breve viaggio a ritroso, guardando ai vostri inizi. Che ricordo avete di tutto ciò, del modo in cui si è formato il gruppo?

In realtà abbiamo intrapreso questo viaggio a suon di colori, perché le nostre prime intenzioni erano rivolte all’arte visuale. Infatti, sia Philippe Leon, io (Fabio Colasante) che Linda Edelhoff abbiamo un vissuto ed un excursus nel mondo dell’arte contemporanea. Successivamente Philippe Leon ha voluto fortemente provare la via della musica, coinvolgendoci nel progetto e trasmettendoci un entusiasmo incredibile ed ora, con quello stesso entusiasmo, stiamo lavorando a Banda Leon.

Un nuovo tour internazionale alle porte, pronti a partire, dunque, a portare la vostra musica in ogni dove. Quali sono le vostre sensazioni a riguardo?

Il confronto con la realtà musicale internazionale rappresenta sempre una sfida importante che guardiamo con rispetto ma anche una sana sfacciataggine ed energia, sia positiva che propositiva. L’entusiasmo e la voglia di “partire”, strumenti in spalla, ci rende felicissimi.

Da sempre a favore degli animali, il 17 marzo avete realizzato un singolo importante, “L’abbandono”, con il fine di sensibilizzare ogni singolo essere umano. Cosa potete dirci a riguardo?

Sicuramente un brano da solo non può fare la differenza ma con questo videoclip abbiamo voluto dichiarare apertamente la nostra posizione a favore di tutte quelle creature che in questa società dell’assurdo non hanno voce. L’impegno contro il maltrattamento degli animali non è mai troppo e non è mai abbastanza.

Un nuovo album alle porte in un futuro prossimo dei Banda Leon?

Il nostro album è già in lavorazione, è un work in progress a cui tutti è concesso guardare, o meglio ascoltare, con l’uscita dei vari singoli che lo anticiperanno.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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