Gisella Cozzo
Gisella Cozzo

Gisella Cozzo: vicina alla mia Melbourne in un viaggio chiamato musica

Ritrovare Gisella Cozzo è sempre un piacere, specie per via della forza e del sorriso che da sempre la contraddistinguono. “Last Christmas”, il nuovo singolo di Natale, nasce per dare anche sostegno, attraverso un evento benefico, alla Croce Rossa Australiana. Il tutto, nella splendida Melbourne…

Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Gisella Cozzo. Parlaci de “Last Christmas”, il tuo nuovo singolo natalizio, e di come ha preso vita?

È sempre un piacere poter essere con voi! “Last Christmas” non è l’unico brano natalizio della mia carriera. Adoro da sempre il Natale, un momento forte di unione, un modo per ritrovarsi e per essere grati per tutto ciò che abbiamo. Ho scelto di pubblicare questo brano perché ho sempre ammirato George Michael e, chiaramente, anche la sua precedente band. “Last Christmas”, tra l’altro, è tra i brani piu amati che, negli anni, ha venduto più di dieci milioni di copie. I proventi ricavati dalla vendita del singolo vennero devoluti in beneficenza, per combattere la carestia etiope del 1983 – 1985.

Il prossimo 17 dicembre, a Melbourne, alcuni fortunati avranno modo di assistere al concerto/evento caratterizzato da una raccolta fondi. Al tuo fianco, per l’occasione, la pittrice Enza Benincasa. Esattamente, Gisella, come si è sviluppato il tutto?

Ti ringrazio per questa domanda. Nutro da sempre il desiderio di poter essere utile alla mia comunità, alla mia Melbourne. Da qui l’idea di aiutare il prossimo con la mia arte ma in un modo ‘diverso’, unendo la musica alla pittura. Ho richiesto, al mio fianco, la presenza dell’amica Enza Benincasa, talentuosa pittrice italo-australiana, per un evento benefico a favore della Croce Rossa Australiana. In Italia, tempo addietro, ho girato un documentario, durante il Covid-19, proprio come volontaria della Croce Rossa Italiana, in quel di Milano. Il prossimo 17 Dicembre, dunque, avrà luogo questo concerto/evento nella Galleria D’arte di Enza Benincasa a St.Kilda. È nata così l’iniziativa “Music & Art Live Show”. Chi volesse partecipare attivamente donando all’Australian Red Cross, può farlo cliccando al link: https://act.redcross.org.au/fundraisers/enzaandgisellabenincasaandcozzo

Da sempre appassionata di musica, capace di regalarci brani bellissimi, emozioni forti, cosa manca oggi al tuo vissuto, Gisella?

Da piccola ho sempre saputo che la musica sarebbe stata la mia vita. In questo momento della mia carriera mi piacerebbe continuare a scrivere ciò che sento, continuando ad esibirmi dal vivo per vivere fantastiche emozioni con il mio pubblico. Ritengo sia un privilegio potermi sostentare di questo bellissimo mestiere! Vi svelo un sogno nel cassetto che ho da un po’ di tempo. Mi piacerebbe cantare dal vivo con una grande orchestra, come facevo durante i festival europei e magari, perchè no, registrare, sempre con un’orchestra, il mio prossimo album.

Gisella Cozzo, quali consensi continui a raccogliere da parte del pubblico e cosa ricordi con maggiore affetto del tuo passato, dei tuoi inizi?

Ricordo con piacere gli inizi legati all’Australia e, tra tutti, l’evento che mi ha lanciato, la vittoria del Talent “Young Talent Time”, conseguito a soli sedici anni. Dei primi passi mossi in Italia, invece, ricordo sempre con piacere le pubblicità realizzate con alcuni “maestri” del settore, come i fratelli La Bionda e non solo. Alcuni spot sono diventati iconici ed hanno accompagnato e divertito almeno due generazioni di Italiani.

Guardando al futuro, con quale artista vorresti poter incrociare il tuo viaggio in musica, la tua voce?

L’elenco sarebbe troppo lungo anche per via del fatto che il panorama musicale è talmente vasto e le proposte così innumerevoli che farei fatica a sceglierne uno in particolare. Ci sono cose che riprenderei dal passato ma ce ne sono altre molto belle che arrivano dalle nuove leve. Insomma, come dicevi la musica è un viaggio ed ogni giorno cambia destinazione…..

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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