Elena Bresciani
Elena Bresciani

Elena Bresciani, il mezzosoprano si racconta

Elena Bresciani è una cantante lirica di fama internazionale, mezzosoprano. Ha cantato come solista in Europa e Stati Uniti: dal Vaticano alla Carnegie Hall di New York, dal Principato di Monaco, Londra, Oxford, Cambridge al Teatro Filarmonico di Verona.

Esperta di voci femminili che segue in tutta Italia, è considerata dalla stampa nazionale uno dei migliori preparatori vocali italiani nella lirica, nel pop, nel jazz e nel musical. Durante il Festival di Sanremo lavorerà dietro le quinte con i giovani cantanti solisti e tutti gli artisti che sentiranno l’esigenza della sua collaborazione.

Elena Bresciani, benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo. Parlaci dei tuoi studi e del tuo percorso artistico.

Le città cardine della mia formazione sono state Bergamo, Milano e Londra.

Ho iniziato lo studio del canto lirico a tredici anni con Carlo Meliciani e Laura Londi, poi sono entrata al Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, dove mi sono diplomata in Canto Artistico sotto la guida di Silvia Bianchera Bettinelli e, in seguito, ho conseguito la Fellowship in Voice Performance al Trinity College of Music di Londra, nel contempo mi sono laureata in Lettere all’Università Statale di Milano con tesi in Organizzazione ed Economia dello Spettacolo, ho poi conseguito delle specializzazioni in Educazione alla Teatralità all’Università Cattolica di Milano e in Teologia Spirituale alla Facoltà Teologica di Milano, indagando le connessioni fra Arte e Spiritualità. Per approfondire la tecnica del canto, mi sono rivolta a molti professionisti di fama internazionale della generazione precedente alla mia, fra loro voglio citare in particolare il grande soprano Fiorenza Cedolins che è stata un mentore fondamentale per la mia carriera, ma ho svolto studi anche a Firenze, a Varna in Bulgaria e negli Stati Uniti.

Il mio legame con Londra è ancora molto forte, perché il mio Studio da due anni è sede d’esami del Trinity College of Music di Londra per l’Italia e, di fatto, funziona come un Conservatorio Internazionale a tutti gli effetti per la lirica, il pop, il jazz ed il musical.

Raccontare il mio percorso artistico o farne una sintesi è molto difficile, per riassumere posso dire che dedico al Canto tutta me stessa da quasi 35 anni, se considero anche gli anni della formazione, e che quest’Arte mi ha dato immense soddisfazioni praticandola ed insegnandola.

Elena Bresciani, le tue allieve hanno vinto audizioni per Conservatori, Teatri e Concorsi Lirici Internazionali e in ambito Pop per Area Sanremo, Sanremo Junior e Castrocaro. Il tuo studio, appunto, è sede d‘esami del prestigioso Trinity College of Music di Londra e presto sarai dietro le quinte della prestigiosa kermesse ligure. Che settimana ti aspetta?

Una settimana di intense emozioni professionali. Il mio studio di canto è stato sede nazionale del Wave TV Music Awards Sanremo, una delle più importanti kermesse che si svolgerà nel corso della settimana del Festival di Sanremo per valorizzare i giovani emergenti. Sono stata in giuria di selezione insieme all’ideatore dell’evento, Guido Faro, produttore discografico della Emy Records, che ha organizzato concerti per i New Trolls, Anna Tatangelo, Stadio, Matia Bazar, Ivana Spagna, Gigi D’Alessio e molti altri.

Non vedo l’ora di arrivare a Sanremo la settimana del Festival e di mettermi al servizio di tutte quelle voci che chiederanno il mio aiuto. Terrò delle Masterclasses di tecnica vocale e sarò in giuria alla finalissima del Wave TV Music Awards Sanremo 2023, inoltre lavorerò dietro le quinte con i cantanti solisti.

È una settimana di grande stress emotivo per tutti gli addetti ai lavori e credo che la mia pacatezza umana ed il bagaglio di preparazione con il quale arrivo a questa esperienza professionale possano essere molto utili in giornate così vorticose. La lucidità è il primo requisito del cantante, ma anche del mentore vocale che è un po’ psicologo, curatore di voci e di anime. Ci vuole tenerezza, forza e passione per fare il mio lavoro. Dire la parola giusta al momento giusto, saper coccolare e dare valore, sicurezza ed autostima agli artisti con i quali si lavora è fondamentale. Esser cantante a mia volta mi avvantaggia in questo.

Elena Bresciani sei stata recensita da prestigiose riviste e testate giornalistiche fra cui l’Opera, Amadeus, il Corriere della Sera e Classic Voice e citata nel libro del famoso musicologo Daniele Rubboli fra le 600 voci lombarde più belle dal 1500 ai giorni nostri. In base alle caratteristiche della tua voce, appunto, quali sono gli orizzonti di repertorio verso i quali vorresti orientarsi in futuro, oltre agli impegni che già ti attendono?

Canterò il repertorio barocco, in particolare Monteverdi a maggio 2023 con la Baroque Orchestra in collaborazione con la violinista Arianna Moretto, ma il mio terreno di esecuzione preferito resta il pieno romanticismo, il Novecento storico e la musica contemporanea. Ci sono compositori viventi che scrivono appositamente per la mia voce o mi propongono di esaminare la loro musica ed io ne sono onorata, perché scopro sempre rarità preziose. Recentemente, sono stata in giuria con il Maestro Marco Beretta, che oltre ad essere un grande direttore d’orchestra, scrive musica divina e sono rimasta folgorata dalla sua scrittura per la vocalità di mezzosoprano, ho fatto un attento studio in questi mesi di alcuni suoi spartiti e speriamo di poterci incontrare a gennaio, prima del periodo Sanremese, per iniziare a lavorare insieme sulla sua splendida musica. Prima di far ascoltare ad un compositore le sue creazioni, sono sempre molto nervosa, trattandosi di prime esecuzioni, spero sempre che la mia interpretazione e la mia vocalità non deludano, che corrispondano all’idea che avevano mentre stavano scrivendo la musica, quindi mi approccio al repertorio contemporaneo con umiltà e onestà intellettuale, cercando di essere fedele allo spartito e di valorizzare tutto quello che vedo dentro alla scrittura musicale.

L’ispirazione, il temperamento, l’impianto drammaturgico: quale ti influenza maggiormente?

Introspezione, intimità, pathos, intensità espressiva, aderenza allo stile, questo è tutto ciò che cerco di restituire sia quando canto, sia quando dirigo (sono direttore di coro), sia quando insegno.

Puoi lasciarti andare in flusso, solo dopo aver cesellato ogni singola componente della musica.

L’impianto drammaturgico è fondamentale nell’opera, nel musical, nel repertorio vocale da camera se siamo di fronte a grandi pièces, oppure a grandi testi.

Trovi che la lirica offra pari opportunità a uomini e donne?

A parità di livello sì. Quando si inizia, gli uomini in concorsi ed audizioni, spesso, sono numericamente meno delle donne e, quindi, sono avvantaggiati, trovando davanti a sé un percorso meno competitivo.

Chi è Elena Bresciani fuori dalle scene?

Mamma, moglie, figlia, mi circondo di bellezza e ricerco l’essenziale, apprezzo il valore del silenzio e della preghiera.

Infine Elena Bresciani chi ti senti ti ringraziare e chi porterai con te al Festival di Sanremo?

Ringrazio tutte le persone che lavorano per me e credono in me.

Se possibile, in questa sede, desidero raccontarvi il binomio musica-moda. Da oltre dodici anni sono testimonial di diversi brand di moda che, grazie alla loro infinita premura, mi fanno sentire sicura e protetta nelle occasioni pubbliche con i loro capi strepitosi.

Per Sanremo, sono stata affiancata dal certosino lavoro di Domenico Di Rosa, ho conosciuto la mia personal stylist Lavinia De Naro Papa e, insieme, stiamo portando avanti un lavoro splendido con i brand che mi renderanno bella e sicura di me a Sanremo. Sono persone straordinarie, infinitamente pazienti, per me sono mesi molto stressanti e sapere che loro sono al mio fianco è molto importante. Lavinia è esperta di Armocromia e, inoltre, mi hanno presentato il fotografo Daniel Passarelli con il quale farò un nuovo shooting fotografico, non vedo l’ora.

A Sanremo indosserò gli abiti dell’Atelier che mi veste da dodici anni con creatività e profonda cura e mi onora della sua storica amicizia e del suo genio, condividiamo tanti ricordi e stima, durante la pandemia mi inviò un regalo di compleanno tramite il corriere ed il biglietto diceva “a Te che fiorisci sempre”, le voglio un bene infinito.

Fra le nuove collaborazioni che altrettanto mi onorano, ci sono anime splendide e sono stati non solo incontri professionali, ma anche incontri umani incredibili, vere alchimie: Anna Fabiano, grande Signora della moda milanese, poetica, visionaria, anima gentile dalla quale mi sono sentita coccolata e compresa; Loredana Corbo che condivide con me l’internazionalità e l’approccio eclettico all’arte, un brand marchigiano di gioielli e moda apprezzatissimo a Dubai e Singapore; ed infine le lussuose stole, tessiture antiche realizzate a mano a Tiriolo in Calabria grazie all’idea di Antonio Mazzei e Desirée Zinnà, che oltre ad essere una imprenditrice di successo è anche un soprano di grande qualità e mia personale allieva. Non vedo l’ora di indossare queste meraviglie e di mostrarle al pubblico ed ai media, perché meritano rilevante attenzione e mi sento privilegiata. Infine, nel cuore porterò mio figlio e tutta la mia famiglia.

Su Francesca Ghezzani

Giornalista, addetto stampa, autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici. In passato ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi.

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