Alessandro Mara
Alessandro Mara

Alessandro Mara torna alla musica con “Siamo io e te”

Sono trascorsi oltre vent’anni da quando Alessandro Mara calcò per la prima volta il palco del Festival di Sanremo con il brano “Ci sarò”, conquistando il pubblico con la sua voce e la sua sensibilità.

Oggi, il cantautore emiliano torna sulle scene con un nuovo brano dal titolo “Siamo io e te”, pronto a riconquistare i cuori degli amanti della musica italiana.

Alessandro Mara segna l’atteso ritorno

L’uscita di “Siamo io e te” segna il grande ritorno di Alessandro Mara sulla scena musicale dopo un lungo periodo di silenzio. Il brano è un invito a celebrare i legami più profondi che ci uniscono agli altri. “Siamo io e te” è una canzone che parla di speranza , un messaggio positivo e incoraggiante che ci invita a guardare al futuro con fiducia. Il brano è caratterizzato da una melodia orecchiabile e da un testo ricco di significato: un pop fresco, che si caratterizza per semplicità ed efficacia. La voce di Alessandro Mara è calda ed espressiva,  riesce a trasmettere perfettamente l’emozione contenuta nel testo.

Con questo nuovo singolo, Alessandro Mara si prepara a intraprendere un nuovo capitolo della sua carriera. “Siamo io e te” è solo l’inizio di un percorso ricco di progetti e di novità, che vedrà il cantautore emiliano tornare protagonista della scena musicale italiana.

In questa intervista, Mara ci parla del suo ritorno alla musica, strettamente legato al suo progetto sportivo “Maratoniello”.

Benvenuto sulla Gazzetta dello Spettacolo ad Alessandro Mara. La sua carriera musicale è iniziata negli anni ’90, poi c’è stato un fermo. Cosa l’ha spinta a tornare alla musica dopo tutto questo tempo?

È partito tutto con  la corsa e le maratone a cui ho partecipato. Questo ha riacceso la passione per la musica. È nato così il progetto “Maratoniello”, che si collega anche al contesto sportivo della Nazionale Cantanti.

Come descriverebbe  il processo creativo dietro il suo ultimo singolo? C’è una storia o un’ispirazione particolare dietro questo brano?

“Siamo Io e Te” è un brano che avevo nel cassetto. Il periodo è quello di “Ci Sarò” perché è una delle prime canzoni che ho scritto. L’ho rivisto dal profilo testuale ma senza stravolgerlo. In quel periodo, ero molto orientato sulla canzone d’amore, sia per l’età che per il fatto che parlare d’amore è sempre una cosa buona. Io uso sempre molte immagini quando scrivo perché con le immagini si possono creare situazioni che nelle persone generano ricordi; cerco di mettere in prosa la fotografia di un momento. 

Ha mantenuto viva la sua passione per la musica durante questa pausa o c’è stato un periodo in cui si è completamente staccato?

Mi sono staccato completamente per un certo periodo, soprattutto all’inizio. Non è stato semplice; mi sono iscritto all’università e ho deciso di vivere una vita diversa, quindi la musica è stata chiusa in un compartimento stagno. All’epoca, facevo fatica anche ad ascoltare la radio perché sapevo che ascoltando la musica sarei tornato a quel mondo. 

Aveva timore che la musica potesse intaccare le priorità che si era fissato?

Diciamo che io preferisco fare una cosa al 100%; altrimenti lascio perdere; di quel periodo non rimpiango niente. Ho avuto paura di non poter fare a meno della musica, soprattutto dopo i primi riscontri positivi; temevo che la musica potesse sovrastarmi. È una cosa molto intensa e richiede molta interiorità; ci sono momenti in cui è necessario prendersi una pausa per capire se stessi.

C’è stato un artista che l’ ha influenzata particolarmente? 

A livello di composizione, come testo e musica, direi che i miei riferimenti sono stati Mogol e Lucio Battisti; anche vocalmente mi ritrovo in Lucio, nonostante io non sia un interprete puro. Battisti racchiudeva un po’ tutto ciò che mi rappresenta, sia musicalmente sia come atteggiamento; anche a me non piace troppo apparire, proprio come non amava Battisti. Quello che mi piace è la fase produttiva della canzone, dall’idea alla realizzazione, anche se mi rendo conto che, oggi come oggi, apparire in pubblico è molto importante. Infatti, per quanto riguarda le mie attività sportive, sono molto presente sui social; quello però è un contesto differente.

Quali sono stati i momenti più significativi ed emozionanti della sua carriera musicale?

Tra i ricordi più emozionanti della mia carriera, Sanremo occupa un posto speciale. Ricevere la telefonata che mi annunciava la partecipazione alle selezioni è stato un grande rimbalzo. Salire su quel palco e cantare ha segnato uno dei momenti più significativi del mio percorso; era  l’inizio di un sogno che stava per avverarsi. Poi, nel secondo album,  ho avuto il piacere di collaborare con Eros Ramazzotti. Essere prodotti da lui è stata un’esperienza che non posso certo dimenticare; abbiamo cantato insieme il ritornello di “Amarsi cos’è” e quel duetto ha reso quel disco ancora più speciale.

Lei ha avviato anche il progetto “Maratoniello”, che la vedrà impegnato in sette maratone. Come ci si prepara per questa impresa?

L’evento sarà a gennaio. La preparazione è iniziata molti anni fa ma, specificamente, da marzo ho iniziato un percorso intensivo per arrivare preparato il più possibile. Sto curando l’alimentazione e il peso, facendo una maratona ogni 15 giorni circa. È una sfida fisica e mentale; diciamo che sto scaldando il motore. Da questa esperienza spero di poter confermare a me stesso ciò che ho sempre pensato: con la passione e l’impegno ognuno può raggiungere i propri obiettivi. 

Da dove nasce il bisogno di correre?

Dal fatto che io ho sempre bisogno di sfide per stare bene. Ho bisogno di cose difficili da raggiungere, altrimenti mi annoio. E poi c’è la fatica: quando una persona passa dei momenti difficili, quando la sfida finisce, si prova una gioia indescrivibile.

Pensa che questa esperienza influenzerà la sua musica e la sua creatività?

Mi piacerebbe fare una canzone sulla maratona e sul mondo della corsa. È un processo complesso; è una sfida che richiede tempo, ma sono certo che uscirà qualcosa di soddisfacente.

Qual è il messaggio principale che vuole trasmettere attraverso la sua musica e il progetto “Maratoniello”?

E’ lo stesso che vorrei confermare a me stesso: con impegno e passione, si possono raggiungere grandi obiettivi. I limiti non devono spaventare, bisogna cominciare con qualcosa di semplice e mettete passione in ciò che si fa.

Come pensa Alessandro Mara di utilizzare la sua esperienza per ispirare e influenzare gli altri?

Non so se sarò un esempio, in verità, ma se qualcuno può trovare ispirazione da quel che faccio sarò contento. Cerco di trasmettere la mia passione, anche attraverso i social. Nella vita di tutti i giorni cerco di dare una mano se serve; il progetto “Maratoniello”, infatti, è legato profondamente alla fondazione “Amilcare”, un’ organizzazione no profit che si occupa della protezione e della tutela dei diritti degli adolescenti; offre sostegno a quei ragazzi in situazioni di fragilità familiare. Io sono fortunato perché posso fare qualcosa che mi piace e, se oltre a quello, posso aiutare gli altri, per me diventa ancora più bello. 

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