Fabio Ricci e Alessandra Drusian, i Jalisse per Speranza in un fiore
Fabio Ricci e Alessandra Drusian, i Jalisse per Speranza in un fiore

Jalisse: trent’anni di noi

“La magia di Sanremo” è il nuovo singolo che vede protagonisti i Jalisse, costituiti da Alessandra Drusian e Fabio Ricci, insieme a Giuseppe Santamaria e Anna Lanza, gli Atmosfera Blu. Due coppie nella vita e sul palco, quattro artisti legati da una sola ed unica passione, quella per la musica.

Incontriamo, dunque, Fabio Ricci dei Jalisse per parlare del loro percorso artistico, del futuro in musica e dei loro trent’anni di unione.

Bentornati su La Gazzetta dello Spettacolo ai Jalisse. Fabio Ricci, come state tu e Alessandra Drusian?

Stiamo bene, per fortuna! Siamo in continua produzione, in attesa di festeggiare i nostri venticinque anni dalla vittoria a Sanremo e dalla partecipazione all’Eurovision Song Contest, a cui arrivammo quarti. Speriamo, inoltre, in un ritorno ai live, al nostro pubblico. Siamo fiduciosi a riguardo.

Parliamo subito del singolo a cui avete preso parte insieme agli Atmosfera Blu, “La magia di Sanremo”. Come è nata questa collaborazione?

Si tratta di una collaborazione molto bella, particolare, partita da una telefonata di Giuseppe, seguita poi dall’affetto di Anna. Non avevamo quasi mai realizzato collaborazioni. La proposta ci ha colpito, felici di poter realizzare un piccolo omaggio a Sanremo, con un’orchestra, quella degli Atmosfera Blu, che ricorda proprio i tempi legati alla nota kermesse. Un grazie va anche a Marco Vito, conosciuto durante la nostra partecipazione al programma, “Ora o mai più”.

La meritata vittoria dei Jalisse, nel 1997, resta unica, bellissima. Quali sensazioni sono legate a quel ricordo ed in generale al Festival di Sanremo?

Si è trattato di un periodo forte, particolare, che di certo oggi affronteremmo diversamente. Non avevamo nessuno, ai tempi, al nostro seguito, capace di gestirci. Avevamo un’etichetta indipendente, un’unica entità, con una singola idea e progetto da portare avanti. Al ritorno, ricordo, dall’Eurovision, eravamo felicissimi, ancora sbalorditi per ciò che stava capitandoci. Fu un periodo bellissimo! “Fiumi di parole”, quest’anno verrà celebrata a dovere. Questa è la nostra intenzione. Si tratta di un brano che, a suo modo, è riuscito ad entrare nella coscienza di ogni singolo essere umano e di questo ne siamo felici.

C’è qualcosa che vorreste dire e che non avete ancora avuto modo di esporre?

Il nostro pensiero si esprime sempre attraverso la musica. Ad “ora o mai più”, non molto tempo fa, ci fu chiesto il perché di questo accanimento nei nostri confronti. L’unica risposta valida fu “noi ancora ce lo chiediamo”. Di cose da chiedermi, oggi, non ne ho. L’unica cosa che ci resta da fare e che ci piace fare è cantare, suonare. Portiamo avanti tutto con genuinità, con semplicità, fuori da stereotipi legati al marketing o a chissà cosa. Siamo ciò che siamo, in un crescendo di esperienze, di sensazioni, di buona musica. Speriamo, inoltre, di poter tornare presto sul palco.

Cosa vi ha regalato la partecipazione, alcuni anni fa, al programma, “Ora o mai più”?

Abbiamo vissuto un’esperienza fantastica dal momento in cui, tra l’altro, il programma ci ha riportato anche ad essere in prima serata. Abbiamo riscoperto un pubblico cresciuto, cambiato, aggiornato, rispetto a quel nostro Sanremo. Un pubblico che, a suo modo, non ci ha mai abbandonato. Inoltre, le persone riscoperte sui social, sono, a loro volta, aumentate, triplicate, anche sui nostri canali. Credo sia stata una bellissima occasione per tutti, anche per lo stesso Amadeus che ha avuto modo di raggiungere nuovi traguardi, non ultimo, proprio il Festival di Sanremo.

Recentemente avete dato vita ad un progetto legato agli anziani, “Speranza in un fiore”. Un lavoro sincero, delicato. Ti andrebbe di parlarcene?

“Speranza in un fiore” fa parte dell’album, “Voglio emozionarmi ancora”, uscito nel 2020, periodo di piena pandemia. Sentivamo la necessità di essere tra le persone, di farci ascoltare. Questo brano è, come dicevi, delicato, attento, dedicato a tutte quelle persone perse durante il Covid19 o per altri motivi. Il video è caratterizzato da stralci di video presi da genitori, nipoti, figli, tutti coloro che hanno voluto inoltrarci materiale di famiglia. Un lavoro voluto, sentito, pieno di riflessione. Un dialogo tra un fiorario ed un cliente, un parlare stretto, intimo. Il fiore è segno di speranza, di riconoscimento.

Chi sono oggi Alessandra e Fabio?

Due genitori, due artisti, due persone libere, capaci di accettare le scelte e, di conseguenza, capaci di realizzare ciò che vogliamo, senza limitazione alcuna. Siamo insieme da ben trent’anni, felici di non smettere mai di sognare, di fare musica, di portare rispetto a chi la fa e a chi vuole poterla ascoltare. Non siamo abituati a ragionare a tavolino, bensì siamo decisi nel pensare che una canzone debba saper lasciare il segno, facendo caso al testo, alla melodia. La voce di Alessandra non è una voce qualsiasi, è una voce di contenuto, forte, a cui serve avere la giusta melodia ad affiancarla. Siamo anche due persone ironiche, simpatiche, vere.

Cosa ci riserverà il futuro professionale dei Jalisse?

Viviamo, appunto, un grande momento magico, insieme al duo degli Atmosfera Blu. Questo pezzo ci porta a rivivere la magia di Sanremo, in toto. Saremo, inoltre, proprio sul palco degli Atmosfera Blu, questa estate, nella bellissima Sicilia. Non ultimo, stiamo lavorando a dei nuovi brani e su un ritorno, si spera, a Sanremo. Non ultimo, stiamo strutturando dei live insieme alla nostra band romana. Tutto in divenire, come la scrittura di un libro basato sulle nostre canzoni di cui vi parleremo prossimamente.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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