Sabbatonero

SabbaToNero: Tony D’Alessio del Banco del Mutuo Soccorso canta nel tribute album dei Black Sabbath

Tony D’Alessio è la prorompente voce del prestigioso progetto hard rock SabbaToNero, tribute album registrato in occasione del cinquantenario della famosa band Black Sabbath. A lanciarlo il vocalist e bassista dei Venom Inc Tony “Demolition Man” Dolan insieme a Francesco Conte, con l’interessante cd L’Uomo di Ferro, pubblicato da Time To Kill Records. Il line-up “principale” della band è composto, oltre che dal talentuoso Tony, lead vocal del Banco del Mutuo Soccorso, anche dal bravissimo chitarrista Filippo Marcheggiani (anche lui parte della mitica prog rock band nostrana), Francesco Conte (Neromega, Spiritual Front) alla chitarra, Riccardo Spilli (Balletto di Bronzo) alla batteria e Tony “Demolition Man” Dolan al basso.

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Da notare che i proventi dell’album (anticipato dal singolo Symptom of the Universe featuring Rasmus Bom Anderson e Marty Friedman, andranno ai lavoratori in prima linea contro il Covid19 in Italia. Abbiamo intervistato al riguardo Tony D’Alessio che ci ha parlato dell’emozione di prendere parte ad un tribute così importante e del futuro, in un momento così difficile, del Banco del Mutuo Soccorso…

Tony, come sei stato coinvolto in questo prestigioso progetto?

La produzione lo scorso anno aveva già in mente un tributo per il cinquantennale della carriera dei grandi Black Sabbath, con un cast internazionale di artisti da coinvolgere in un allstar project nell’ambito rock, hard rock e dintorni. Filippo Marcheggiani già collaborava con Francesco Conte, uno dei due produttori del progetto insieme a Tony Dolan dei Venom Inc. e non so in che modo sia venuto fuori anche il mio nome. Io sono stato onorato quando mi hanno chiesto se volessi partecipare al tribute album dei Black Sabbath ed ho detto immediatamente si’. I Black Sabbath sono fra i responsabili della mia strada rock e una delle mie band preferite. Già a dieci anni avevo ascoltato tutti i vinili dei Black Sabbath tanto che mia mamma ne era molto preoccupata…(sorride). Per anni per me esistevano soltanto i Genesis e i Pink Floyd ma poi iniziarono a piacermi anche gli AC/DC, i Black Sabbath e quindi gli Iron Maiden e Metallica…Comunque i Black Sabbath sono stati proprio i responsabili del mio avvicinamento al rock duro, in particolare grazie a Iron Man, rimasi attratto dalle loro chitarre distorte. Mi sono sentito orgoglioso di cantare Ronnie James Dio e credo che abbiamo pensato a me proprio perché siamo entrambi due tenori pieni, drammatici, molto vicini per quanto riguarda per esempio la peculiarità del do di petto, quei suoni che in lirica sarebbero molto simili ma quando si tratta di canto moderno con la tecnica puoi permetterti di usare il tuo gusto personale e di renderti individuale.

Quali sono state le tue reazioni quando hai saputo di tutti i nomi prestigiosi che avrebbero preso parte al progetto?

Le mie reazioni sono state eccezionali, io non ero a conoscenza dei nomi di chi avrebbe partecipato quando si ipotizzava di mettere in piedi questo tributo. Di sicuro sapevo che c’era Tony Dolan e per me era già una grande cosa, poi Riccardo Spilli alla batteria che, nel momento in cui sono subentrate delle guest famose per alcuni brani ha lasciato volentieri il posto e le bacchette ad agli altri batteristi. E’ stato bellissimo per me poter suonare con musicisti che stimo, come Filippo Marcheggiani, Heric Fittipaldi ed altri, persone di cui ho i dischi a casa.

Anche se non è facile etichettare la musica, se dovessi descrivere a parole questo tribute quale useresti?

Come dici tu è difficile descrivere la musica ma in questo caso direi che si tratta universalmente di rock classico aperto a tendenze più nuove rispetto a quello che erano i Black Sabbath nel periodo in cui hanno iniziato a comporre. Un periodo aperto con Ozzy Osbourne e terminato poi all’inizio degli anni Ottanta con l’arrivo di Ronnie James Dio. Con i Black Sabbath abbiamo avuto una band che ha inventato dei generi musicali, corresponsabile con i Led Zeppelin e i Deep Purple, altri grandi dell’epoca. La cosa più bella da pensare per me che sono coinvolto in questo progetto, è il rispetto della composizione originale avendo però avuto la possibilità di aggiungere la propria personalità senza cambiare però la composizione e lo spirito originale. C’è stato un grande rispetto perché i Black Sabbath erano già geniali da soli, quindi non dovevamo che metterci il nostro suono e il nostro amore per quella musica. Musica che come ho detto, insieme a quella di Area ed altri gruppi, fa parte delle mie basi artistiche. Quando ho ascoltato questo cd la mia sensazione è stata quella di ascoltare un vecchio vinile. Non mi riferisco certo al suono o alla produzione ma piuttosto alle emozioni che provavo in passato nell’ascoltare le grandi rock band. Sentire uno dietro l’altro questi eccezionali musicisti che hanno dato il loro contributo mettendoci il cuore a partire da Marti Friedman e tutti gli altri è stato entusiasmante. Non dico che ce ne sia uno più importante dell’altro e di certo non elevo me stesso ne altri su un piedistallo però devo dire che questo progetto favorisce l’aspetto umano di coloro che hanno collaborato. Un po’ come fecero, con un genere musicale differente, gruppi come Band Aid o USA for Africa dove grandi star internazionali hanno accettato di cantare anche soltanto per 3 secondi, non volendo essere per forza protagonisti ma soltanto avere l’opportunità di partecipare a qualcosa di bello insieme a tanti altri artisti. Dare il proprio contributo, metterci la faccia per rendere migliore la vita di altre persone. Cosa che purtroppo molti artisti, o chiamati tali, anche famosi, troppo spesso non fanno. E non essendo un esempio di moralità, non comunicano la grandezza dei grandi personaggi che invece ancora oggi portiamo nel cuore.

Parliamo anche della tua band, il Banco del Mutuo Soccorso. Cosa state facendo in questo periodo?

Abbiamo un tour da fare che stiamo rimandando di sei mesi in sei mesi con concerti che sono già stati venduti, si parla di 700 biglietti in alcuni teatri ma non possiamo accontentare il nostro pubblico e suonare. Quando si sbloccherà la situazione probabilmente potranno entrare meno persone nei teatri ma noi andremo avanti, nei limiti del possibile e della legalità. Intanto stiamo pensando alla produzione del nuovo disco del Banco ispirato all’Orlando Furioso. Si tratterà di un concept disc sull’amore che rivisiterà il testo attraversando vari generi musicali, una cosa molto interessante come al solito quando si parla della musica del BMS. Prima del secondo lockdown mi stavo gia divertendo a registrare alcuni brani. È un lavoro mastodontico, d’altronde Vittorio Nocenzi e gli altri sono un un vulcano per quanto riguarda la composizione. Poi c’è stato più tempo per stare a casa e Vittorio ne ha approfittato per scrivere musica. Io sto imparando ad amare un brano alla volta, alcune cose sono un po’ difficili al primo ascolto, come da tradizione nel prog e non cosi facili da orecchiare ma in fondo si studia apposta per questo!

Per finire torniamo al tribute album L’Uomo di Ferro che è collegato ad una causa più che onorevole, infatti i proventi andranno in aiuto ai lavoratori in prima linea nella lotta al Covid19 in Italia…

Si’ ed anche se specifico che nessuno deve sentirsi obbligato ad acquistare questo disco, spero che abbia il seguito e l’attenzione che merita. Spero che ognuno voglia dare il proprio piccolo contributo alla causa. Auspico che il nostro sforzo nella realizzazione di questo tributo non venga vanificato dai soliti muri che si creano in Italia, dove non ci si sostiene quasi mai come artisti, soprattutto quando si tratta di cose serie. Vorrei che il mostrare la nostra umanità possa renderci un poco migliori e ci renda più fieri ed orgogliosi come esseri umani. Abbraccio voi de La Gazzetta dello Spettacolo e tutti i suoi lettori!

In questo progetto, ad alternarsi per L’Uomo di Ferro c’è un cast all stars di gran pregio, qui a seguire. Vocalists: Rasmus Bom Andersen (Diamond Head) – Symptom Of The Universe
Steve Sylvester (Death SS) – Sabbath Bloody Sabbath
Tony ‘Demolition Man’ Dolan – N.I.B.
Maksymina Kuzianik (ex-Setheist) & Mayara Puertas (Torture Squad) – vocal duet on Killing Yourself To Live
Tony D’Alessio (Banco del Mutuo Soccorso) – Heaven & Hell
Flegias (Necrodeath) – Paranoid
John Gallagher (Raven) – Children Of The Grave
Simone Salvatori (Spiritual Front) – A National Acrobat
Andrea Zanetti (Monumentum) – Hole In The Sky
James Rivera (Helstar) – War Pigs

Chitarre soliste:
Marty Friedman – Symptom Of The Universe
Filippo Marcheggiani (Banco del Mutuo Soccorso) – acoustic solo Symptom Of The Universe
Mantas (Venom Inc.) – Sabbath Bloody Sabbath
Terence Hobbs (Suffocation) – N.I.B.
Prika Amaral (Nervosa) – Killing Yourself To Live
Ken Andrews (Obituary) – Heaven & Hell
Sonia Nusselder (Crypta/Cobra Spell) – Paranoid
Russ Tippins (Satan) – Children Of The Grave
Attila Voros (Leander Rising/ex-Tyr/Nevermore/Satyricon) – A National Acrobat
Wiley Arnett (Sacred Reich) – Hole In The Sky
James Murphy (Disincarnate/ex-Death/Testament/Obituary) – War Pigs

Batteristi:

Snowy Shaw (Dream Evil/Mercyful Fate/Therion/etc) – Sabbath Bloody Sabbath
Marc Jackson (Acid Reign/Sin Theta/ex-M:Pire of Evil) – War Pigs
Dario Casabona (Schizo) – Hole In The Sky

Tastieristi:

Freddy Delirio (Death SS) – Sabbath Bloody Sabbath
Heric Fittipaldi (Scenario) – Heaven & Hell

Su Susanna Marinelli

Giornalista pubblicista, ha scritto tra le altre per le riviste Cioè, Debby, Ragazza Moderna, Vip, Eva 3000, Grand Hotel, Gossip, Tutto, Nuovissimo...Ha partecipato come ospite a varie trasmissioni tv tra cui La Vita in Diretta e in radio per Radio2Rai.

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