Fabio Moresco durante un live. Foto di Fabio Pirazzi
Fabio Moresco durante un live. Foto di Fabio Pirazzi

Fabio Moresco: io dopo il Banco del Mutuo Soccorso

Il volontario allontanamento di Fabio Moresco dal Banco del Mutuo Soccorso, annunciato proprio poco prima dei recenti concerti nel Sud Italia della mitica formazione nostrana, ha certamente provocato un dispiacere tra gli ammiratori del batterista romano e gli amanti del prog rock in generale.

Questo perché non è certo facile trovare in circolazione dei musicisti con la formazione artistica, la sensibilità, la precisione e il talento di Fabio. Ma le esigenze professionali, e diciamolo pure, le scelte personali di un artista non possono essere contestate quindi a questo punto l’unica soluzione è guardare avanti. Giusto ciò che sta facendo Fabio Moresco, che mentre vaglia le tante proposte che gli sono pervenute dopo aver annunciato di voler lasciare la formazione capitanata da Vittorio Nocenzi (che sta riscuotendo ottimi consensi con il cd Orlando: Le Forme dell’Amore) prova a disegnare un quadro di quello che sarà il suo futuro professionale. Di certo tutti coloro che lo seguivano con il BMS non vedono l’ora di rivederlo di nuovo in azione dietro la sua batteria e Moresco, da questo punto di vista, ci ha tenuto a tranquillizzare il suo seguito…

Fabio Moresco, cosa ti ha regalato la permanenza nel Banco del Mutuo Soccorso dal punto di vista artistico?

Con il BMS collaboro dal luglio/agosto 2017 ed ho interrotto la collaborazione nel dicembre del 2022. Sono stati quasi 5 anni e mezzo, un periodo di intenso lavoro nonostante la pandemia che ci ha portato via 1 anno e qualche mese tenendoci lontani dalle scene e dai palcoscenici. Personalmente ho sempre messo la mia professionalità, il mio amore e la mia dedizione al lavoro al servizio del gruppo soprattutto nell’attuazione dei due concept album a cui ho partecipato, Transiberiana e Orlando: Le Forme dell’Amore. Sono stati dei momenti e degli anni bellissimi e ringrazio tutti per avermi dato questa opportunità.

Adesso che non fai più parte del BMS, con quale altra band ti piacerebbe collaborare?

Come sapete facevo e faccio ancora parte, per certi versi, della band romana di prog sinfonico Metamorfosi con la quale siamo riusciti a “concludere” la Divina Commedia di Dante registrando prima l’Inferno negli anni ‘70 e poi il Paradiso. La strada però per noi è sempre stata irta di ostacoli e dopo qualche tempo ci siamo ritrovati su un binario morto. E’ stata una bella fatica rimettersi sulla retta via ma poi sono sopraggiunti degli eventi particolari che attualmente mi fanno pensare che la storia di questo gruppo sia quantomeno conclusa. Per quanto riguarda, invece, il nuovo, sono due le band che apprezzo e con le quali mi piacerebbe collaborare, sotto qualsiasi forma. Una si chiama Astralis ed è una formazione di prog sinfonico di Santiago del Cile che si avvale di un chitarrista molto, molto bravo e poi una band di prog rock inglese, i Big Big Train che fanno ottima musica e si distinguono soprattutto dal vivo. Loro poi hanno nel line-up uno strumento che adoro, il violino. Non a caso io sono stato un grande amante, negli anni ottanta, di Jean Lui Ponty di cui ho apprezzato tutti gli album.

La notizia della tua “fuoriuscita” dal Banco del Mutuo Soccorso ha suscitato un certo clamore. Quali sono state le reazioni dei tuoi fans e di tutti coloro che ti seguono e ti conoscono bene?

Dopo aver pubblicato il comunicato con la mia decisione di lasciare il BMS sulla mia pagina fb, ho passato quattro, cinque giorni di seguito a rispondere al telefono e a scrivere messaggi a fans, amici, a tante persone e alcune erano molto preoccupate. C’è stato addirittura chi ha pianto al telefono. Io ho rassicurato e rasserenato tutti. Li ringrazio uno per uno per la loro gentilezza e prometto che presto mi rivedranno su qualche palcoscenico.

Durante il tuo percorso artistico, hai mai pensato di fondare un tuo progetto musicale o addirittura di lavorare da solista, anche se per i batteristi non è una scelta frequentissima?

No, non ho mai pensato di fondare un gruppo tutto mio, come fanno alcuni batteristi, effettivamente non molti a dire il vero. Stiamo comunque parlando di musicisti molto bravi, circondati poi da collaboratori speciali. Io ho sempre fatto, e continuerò, la mia attività di session man, soprattutto in studio mi piace molto. In questo tipo di lavoro non c’è mai una cosa uguale alla precedente, c’è sempre innovazione ed ogni momento di registrazione in studio è particolare perché improntato su ciò che devi suonare. Ricorderò sempre la mia esperienza alla Rai con Rosario Jermano, che è durata circa 1 anno e mezzo. Eravamo veramente un duo fantastico, dal quale sono usciti fuori dei bellissimi lavori.

Per riassumere, come vedi adesso il tuo futuro professionale Fabio Moresco?

In questo ultimo periodo ho ricevuto svariate offerte di lavoro, tutte più o meno interessanti. Chiaramente prima di prendere qualunque decisione valuterò con cura tutto ciò che mi è stato proposto e poi… vi farò sapere.

Su Susanna Marinelli

Giornalista pubblicista, ha scritto tra le altre per le riviste Cioè, Debby, Ragazza Moderna, Vip, Eva 3000, Grand Hotel, Gossip, Tutto, Nuovissimo...Ha partecipato come ospite a varie trasmissioni tv tra cui La Vita in Diretta e in radio per Radio2Rai.

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