Il progetto musicale del multistrumentista Hans-Jurgen Fuchs, la band Fuchs, è giunta ad un ammirevole traguardo. Ha raccontato, infatti, 10 anni della propria attività live con l’album One Lively Decade (release 18-09-2020 su etichetta Tempus Fugit/SPV) e registrato interamente dal vivo.
Il concerto era quello dello scorso 1 febbraio al Robert Koch Realschule a Stoccarda, Germania, uno degli ultimi tenutosi nel paese prima che l’emergenza da Covid19 mettesse lo stop a tutti i concerti dal vivo.
Nell’album c’è il meglio della produzione del gruppo tedesco, che negli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento della scena prog rock e che è riuscito a raccogliere intorno a se e alle sue produzioni discografiche, un grande interesse. Tra i brani The Invisible Man, la maestosa The Night, The Dark and The Pain e Are you With Me, per concludere con l’epico finale con When you Close your Eyes. Nel mezzo della tracklist l’unico pezzo inedito, Here in My Void, della durata di 14 minuti circa, che meglio rappresenta lo stile e l’ispirazione di Fuchs. Abbiamo parlato con il leader e fondatore “tuttofare” del gruppo, Hansi-Jurgen Fuchs, per farci dire qualcosa di più di One Lively Decade e del futuro professionale dei suoi Fuchs.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Hans-Jürgen Fuchs. Avete registrato questo nuovo live cd proprio prima del lockdown della scorsa primavera e prima quindi che tutte le attività dal vivo venissero interrotte per l’emergenza da Covid19. Che effetto vi fa ascoltare adesso questo album?
A dire il vero questo cd mi diverte moltissimo, sebbene non lo ascolti molto spesso, dal momento che sono già impegnato a lavorare al prossimo album della band. Pubblicare un cd live era un qualcosa che non avevamo affatto pianificato. La cosa più interessante è stata vedere come si sviluppavano le registrazioni durante il mixing e come in finale sono diventate un vero e proprio album dal vivo. Siamo comunque molto orgogliosi di aver realizzato un album del genere.
I brani dell’album parlano della vostra storia attraverso 10 anni di carriera. C’è un brano tra questi che apprezzi in modo particolare?
Beh, è una domanda difficile a cui rispondere perchè il mio pezzo preferito cambia di volta in volta. Al momento mi piace davvero tanto Here in my Void quindi direi questo brano però all’interno di tutto l’album c’è del materiale molto forte e per questo sono piuttosto sicuro che ben presto ci sarà un altro singolo estratto. E’ stato molto arduo selezionare le canzoni per questo album anche perchè avevamo un’altra ora di materiale registrato tra cui “pescare”.
L’unico pezzo inedito del cd, Here in my Void, è infatti particolarmente interessante ed ha una durata di 14 minuti. Cosa ci dici di più specifico riguardo questo pezzo?
Yeah, è un pezzo nuovo e quindi è quello sul quale abbiamo lavorato più sodo nell’ultimo periodo. Here in my Void combina quasi tutto quello che mi piace di più nella musica: atmosfera, dunamica, assolo, momenti clou…
Una delle canzoni migliori e più rifinite del cd è senza dubbio Are you with Me?, quando l’avete composta?
Il pezzo era stato scritto per l’album The Unity of Two che abbiamo pubblicato nel 2014. Così deve essere stata composta nel 2013.
Come hai scelto gli altri membri della band Fuchs?
Mettere su la band è stato piuttosto facile perchè principalmente noi componenti siamo tutti amici. Con entrambi i cantanti Baggi e Michael lavoriamo insieme da decine di anni!
Da mastermind dei Fuchs, li consideri come una vera band o come un progetto solista?
Al momento si tratta di una band ma a tutti gli effetti io la considero anche un mio progetto perchè sono il responsabile della maggior parte delle cose che la riguardano. E voglio ancora avere la libertà di scegliere dei nuovi musicisti da aggiungere se la musica lo richiede. Forse accadrà già per il prossimo album. Non si sa mai…
Il brano When you Close your Eyes è una chiara espressione del tuo amore per il prog rock. Quando hai scoperto questo genere musicale?
Sono sempre stato un appassionato di prog rock perchè musicalmente sono un figlio degli anni ’70. Il concerto dei Genesis The Lamb Lies Down on Broadway che vidi nel 1975 ha agito da catalizzatore per il mio personale viaggio musicale. Per me il prog rock (che io in effetti chiamo “art rock”) è lo stile musicale più entusiasmante che esista perchè ti offre una marea di possibilità.
Quando hai iniziato a suonare le keyboards e cosa ci dici delle tue influenze musicali?
Nel mio album suono diverse chitarre, keyboards e alcune parti di basso. Gli unici strumenti che ho dovuto imparare più recentemente sono stati l’accordion e il flauto, ma non li suono più oggigiorno. Avrò avuto 12 o 13 anni quando comprai la mia prima chitarra. Più tardi sviluppai un po’ la mia bravura al pianoforte perchè volevo essere in grado di scrivere della musica usando questo strumento. Sono influenzato da tanti tipi di musica, ad esempio il folk, la musica classica, la minimal music…
Qual è l’album che preferisci in assoluto?
Non ho dubbi al riguardo, The Lamb Lies Down on Broadway dei Genesis. Lo adoro.
Quali sono i futuri progetti dei Fuchs?
Sono concentrato sul prossimo album che ho già iniziato a scrivere. Ho alcune idee riguardo la storia perchè senza una storia non riesco a scrivere delle liriche. Ho da parte un bel po’ di musica che ho scritto in precedenza così devo decidere quali pezzi possono andare d’accordo con la storia del mio disco. Come ho già detto, sono molto interessato alle atmosfere e alla dinamica e così le tracks devono poter formare un buon album tutte insieme e non essere soltanto una collezione di canzoni. Devo dire che il periodo in cui un album viene prodotto mi piace moltissimo, è quello che preferisco.