Nell’attesa di trovare il distribuzione il nuovo numero de La Gazzetta dello Spettacolo, ecco che ci sono grandi progetti in vista per lo chef e cantante affetto da SLA Paolo Palumbo, tra gli applausi e la stima generali.
Ciao Paolo Palumbo e bentornato su La Gazzetta dello Spettacolo, prima di tutto come ti è venuta in mente l’idea di scrivere il brano Io Sono Paolo e come è nata la tua collaborazione con Cristian Pintus?
Essendo uno chef, il mio modo di esprimermi non è il linguaggio della musica, ma quello dei sapori. Sono principalmente un ascoltatore e non un cantante o musicista, e questa è stata un’esperienza diversa dal solito, che mi ha regalato emozioni e fatto imparare delle cose che non sapevo. Quando Cristian Pintus, in arte Kumalibre, è venuto a conoscenza della mia storia, ha deciso di dedicarmi una canzone perché si sentiva molto legato alla vicenda. Mi ha inviato il brano e poi siamo diventati amici. In breve tempo ci siamo messi al lavoro insieme sulla canzone ripensandone il ritornello e certe parti, fino ad arrivare all’idea di inserire anche la mia voce. Abbiamo sperimentato! Quindi, essendo una prima volta per me, non ho ancora sviluppato un metodo di lavoro che so di ripetere nel tempo.
Qual è stato il complimento più bello che ti hanno fatto durante la tua partecipazione allo scorso Festival di Sanremo?
Il complimento più grande è stato sentire che nessuno ha percepito del pietismo nella mia esibizione. Era quello il mio obiettivo: sensibilizzare senza impietosire, senza far leva su un sentimento facile come la tristezza e di conseguenza sulla pena.
Tantissimi artisti e personaggi dello scorso Sanremo hanno voluto farsi delle foto con te. Chi ti ha colpito di più, chi ti ha fatto più simpatia?
Anastasio, che era mio amico già prima di XFactor. La sua umiltà e la sua bravura mi hanno sempre conquistato e sono felice che sia dove merita di essere. Beh, poi come non nominare Fiorello, Massimo Ranieri e Albano e Romina?!
Con la tua lotta contro la malattia, anche tramite i tuoi profili social, stai facendo molto per chi vive la tua stessa situazione e sei diventato un simbolo per questo. Ti senti orgoglioso di tutto quello che stai facendo, pensavi di arrivare fino a questo punto? Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto, e in un certo senso fatico a rendermene conto. E’ successo tutto giorno dopo giorno, gradualmente, ed ora è come trovarsi di fronte ad un palazzo enorme, che non sapevi di stare costruendo!
Oltre la musica la tua grande passione è la cucina. Qual è il tuo piatto preferito?
Amo il pesce, in particolare la cucina giapponese!
Hai scritto anche il libro Sapori a Colori che riguarda la cucina e dei piatti particolari. Ti piacerebbe scrivere un libro su qualche altro argomento?
Sì, ho delle idee per dei libri. Stare molto tempo a letto con il comunicatore mi permette di avere molte idee e di poter scrivere tanto.
Ti piacciono molto i cani. Ne hai già uno o hai intenzione di prenderlo?
Ne ho sette! Brutus, Margot, Perla, Mia, Vita, Peppe e Milo. Devo aggiungere altro? Sono parte integrante della mia vita, portano allegria in tutta la casa.